Una boccata d’ossigeno per gli aeroporti piemontesi. Dalla Regione quasi tre milioni di euro per la mancata attività

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Il Presidente Cirio egli assessori Poggio e Gabusi: «Scali strategici da sostenere per la ripresa delle rotte commerciali e del turismo di piacere»

 

Una boccata d’ossigeno per gli aeroporti piemontesi inseriti dalla giunta regionale nell’elenco dei beneficiari di un ristoro per la mancate attività durante il periodo delle restrizioni. Gli scali piemontesi di Cuneo Levaldigi e Torino riceveranno, infatti, un risarcimento complessivo di 2.782.000 euro dalla Regione per la riduzione degli spostamenti nel periodo dell’emergenza sanitaria degli ultimi due anni. La misura approvata dall’esecutivo di piazza Castello porta la firma del presidente della Regione Alberto Cirio e dagli assessori alla Cultura, Turismo e Commercio Vittoria Poggio e ai Trasporti Marco Gabusi.

L’obiettivo è di compensare i gestori aeroportuali operanti in Piemonte e in possesso del certificato in corso di validità rilasciato dall’Ente Nazionale dell’Aviazione Civile (ENAC) per i danni subiti come effetto delle restrizioni di viaggio e delle altre misure di contenimento adottate dall’Italia e da altri paesi per contenere la diffusione del COVID-19.

«La ripresa del turismo regionale cresce a velocità doppia rispetto a quella nazionale – hanno sottolineato il Presidente Cirio e gli assessori Poggio e Gabusi – ma sarebbe stata più debole senza la forza dei nostri scali che nonostante la contrazione del traffico hanno fatto fronte all’emergenza con risorse proprie. Gli hub di Torino e Levaldigi sono asset strategici del nostro Piemonte, e anche in forte sviluppo: abbiamo appena inaugurato il volo su Roma da Cuneo, e per tutto il periodo estivo Torino sarà coperta da 81 rotte. Le compagnie hanno riconosciuto che la nostra regione è un porto naturale per il turismo d’affari, per le fiere, per i grandi eventi, per il turismo di piacere. Questa misura economica serve ad accompagnare ulteriormente la ripresa».

Lo scalo internazionale di Torino è dotato di un’infrastruttura all’avanguardia di interesse nazionale nell’ambito del bacino di traffico Nord-Ovest; vanta oggi un ampio ventaglio di destinazioni in tutta Europa e collegamenti con i più importanti aeroporti del Sud Italia e delle Isole e sarà presto connesso alla rete ferroviaria una volta ultimato il collegamento della linea Torino-Ceres al passante torinese. La programmazione Summer 2022 prevede un network di 81 rotte, di cui 53 internazionali e 28 nazionali, operate da un totale di 15 compagnie aeree. Si tratta del network voli più ampio di sempre per lo scalo, da cui nell’intera Summer le destinazioni servite saranno in tutto 63, a fronte delle 50 servite pre-pandemia nell’estate 2019.

Sul fronte internazionale sono in tutto 25 le nuove rotte della Summer 2022 di Torino Airport, con un’ampia scelta per poter trascorrere city break e soggiorni di vacanza: Agadir (Marocco), Billund (Danimarca), Breslavia (Polonia), Budapest (Ungheria), Copenhagen (Danimarca), Dublino (Irlanda), Edimburgo(Gran Bretagna), Cracovia (Polonia), Lanzarote (Isole Canarie, Spagna), MadridMalaga (Spagna), Marrakech (Marocco), Parigi Beauvais (Francia), Siviglia (Spagna), Tel Aviv (Israele) e Zara (Croazia) servite da Ryanair;

  • London Gatwick (Gran Bretagna) servita da easyJet;
  • Paris Orly (Francia) servita da Vueling;
  • Skopje (Macedonia del Nord) servita da Wizz Air;
  • IbizaMahon (Isole Baleari, Spagna) e Rodi (Grecia) servite da Neos;
  • Atene e Santorini (Grecia) servite da Volotea;
  • Santorini (Grecia) servita da Blue Air.

L’aeroporto di Cuneo Levaldigi servito da Ryanair si configura come porta d’accesso a un’area ricca di eccellenze e rappresenta un tassello importante per lo sviluppo del territorio, sia in termini di incremento di accessi turistici, grazie alla prossimità alla zona UNESCO di Langhe e Roero, sia in relazione alla peculiare caratteristica dello scalo di avere nel suo bacino aziende leader a livello mondiale. Il 28 marzo sono stati inaugurati quattro voli la settimana per Roma, che diventeranno cinque a giugno, per unire la Granda alla capitale, non soltanto per le esigenze «business» o legate alla politica e alle istituzioni, ma anche per il turismo, con appena un’ora e un quarto di volo.

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