IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
La Repubblica presidenziale o semi presidenziale non è la panacea di tutti i mali della democrazia parlamentare. Tutto dipende da chi è il presidente. Trump o Macron o Hollande non sono certo dei grandi esempi di presidenzialismo.
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Ma ciò che vorrebbe Giorgetti va oltre tutte le esperienze del passato perché il presidente – macchinista sarebbe un’aberrazione politica e costituzionale. Certe regole devono valere per tutti , anche per il benemerito Draghi. Si può certo legittimamente pensare ad una Repubblica semi presidenziale con un idoneo sistema elettorale collegato. Oggi il Parlamento è da due anni quasi svuotato del suo potere legislativo e lo scandalo sul ddl Zan che alcuni volevano che il Senato votasse senza discutere il testo approvato dalla Camera, rivela una concezione della democrazia piuttosto bizzarra. La minaccia alla democrazia non deriva dal Green Pass, ma da proposte che delineano una sorta di uomo della Provvidenza che in presenza di una classe politica scalcinata diventa l’unico protagonista della scena politica. Un presidente alla francese – ammesso che sia una soluzione – deve passare dal voto popolare . Solo l’elezione popolare può dargli legittimità . Ma prima di far questo, bisogna modificare la Costituzione e finora nessuno è riuscito nell’intento. Neppure Renzi che si riteneva un grande statista ed oggi svolge attività negli Emirati Arabi che non sono proprio un esempio di democrazia. Siamo condannati da un sistema elettorale che da’ ai partiti la possibilità di far eleggere i più obbedienti e non i più capaci,malgrado i numerosi e trasformistici abbandoni e passaggi da un partito all’altro dovrebbero indurli ad una riflessione. Da tempo viviamo in una democrazia malata e la pandemia ha dato il suo contributo devastante anche sul piano istituzionale. Ci sono stati periodi storici nella storia d’Italia in cui prevalsero i mediocri, anche se l’esempio dei grillini resta drammaticamente unico . In un contesto di questo genere sarebbe fin troppo facile evocare il clima di cent’anni fa che portò un mediocre ambizioso come Luigi Facta a consegnare l’Italia a Mussolini. Per nostra fortuna, la storia non si ripete mai, ma ci possono essere somiglianze che debbono farci riflettere. I politici capaci dovrebbero evitare battute ad effetto inopportune ,ma purtroppo quella di Giorgetti ha la pretesa di essere un ragionamento politico.
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