“Nessun posto è come casa mia”: ecco come sconfiggere i demoni interiori

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Questo romanzo è nato per l’esigenza di dare voce a chi ha sofferto o sta soffrendo di disturbi del comportamento alimentare, per dare sostegno e coraggio a chi sta affrontando la malattia, alle loro famiglie e a chi ne è uscito ma trova ancora difficile l’idea di fare i conti con essa. Alice, la protagonista dell’opera, sono io.

Ho sofferto di anoressia durante la fase adolescenziale, sono passata dalla paura del fantomatico “mostro sotto al letto”, quello che secondo l’immaginario fanciullesco ti prende per le gambe se non le copri adeguatamente con le lenzuola, ad essere posseduta nel vero e proprio senso del termine da un demone che, giorno dopo giorno, mi imprigionava, portandomi sempre più giù in un baratro di angoscia, perdizione, manie ossessivo- compulsive. Negli sporadici momenti di lucidità provavo a combatterlo, ma lui era talmente potente da riuscire a farmi nuovamente sua ogni volta…alti e bassi, questi ultimi in misura maggiore, fino a quando un giorno sono riuscita a reagire rialzandomi e a liberandomi di lui, quindi a rinascere. Il messaggio di “Nessun posto è come casa mia” è proprio quello, la possibilità di rinascita, la speranza di riuscire a vincere sulla malattia, perché ci vogliono una significativa forza di volontà e una buona dose di coraggio, ma chiunque è più forte di essa. Il coraggio è ciò che desidero infondere nelle persone, perché ce ne vuole davvero una quantità smisurata per combattere i propri demoni interiori e altrettanto per mettere in luce il proprio lato oscuro, quelli che sono i propri segreti, i propri tabù, come per me lo è stato il percorso tra il principio della problematica e la conseguente ospedalizzazione, ma è possibile tirare fuori la grinta, soprattutto se ci sentiamo meno soli e se qualcuno, come ho fatto io attraverso il mio libro, si confessa anche per gli altri. Empatia, vicinanza. Ho sentito inoltre l’urgenza di schiacciare la tanta ignoranza che c’è riguardo all’argomento dei disturbi alimentari, ritengo che sia fondamentale sensibilizzare al fine di far comprendere alle persone che tali condizioni non si scelgono, ma ti scelgono, non sono capricci di chi vuole vedersi migliore di fronte a uno specchio, c’è molto di più dietro certe manifestazioni di disagio, il cibo è soltanto un mero deterrente, le problematiche di base sono molto più profonde del semplice rapporto con una banale bilancia, variano da individuo a individuo, ma sono essenzialmente un grido di aiuto.

Carolina Pasquesi

La trama del romanzo:
Alice è una ragazza solare, forte e determinata, che sta vivendo, nel pieno della sua adolescenza, i cambiamenti fisici e psicologici che attraversa ogni individuo della sua età. Tuttavia per lei quel corpo che muta e che improvvisamente inizia a destare la curiosità e gli sguardi interessati dell’altro sesso, di colpo smette di essere lo strumento prezioso che le permetteva di interagire con il mondo circostante – di danzare, di correre, di abbracciare con entusiasmo la madre o le amiche – e diventa un nemico da annientare, un fardello da alleggerire sempre di più, spingendosi ogni volta un passo più in là, quasi con l’intento di vederlo sparire. L’anoressia è una malattia subdola, che si insinua nella mente con la lusinga di un corpo perfetto e la capacità di distorcere la percezione di sè, dando l’illusione che, attraverso il controllo del cibo, si possa controllare ogni aspetto della vita, anche l’incontrollabile. La storia di Alice, tuttavia, non si riduce alla narrazione
della sua malattia: dal suo racconto, sofferto, ma sempre lucido e pacato, emergono la forza incrollabile della sua famiglia, la dolcezza e la professionalità di medici e infermieri che si sono presi cura di lei, la vicinanza costante degli amici e di tutte le persone che hanno assistito alla sua lenta rinascita. Alice non sarà mai più la stessa e il mostro che l’ha divorata per mesi potrà riaffacciarsi a volte, ma troverà ad affrontarlo una ragazza matura, consapevole di sè e delle proprie risorse.

L’autrice, nota biografica:
Carolina Pasquesi nasce a Prato il 6 luglio del 1992. Nonostante la sua grande passione per la psicologia, dopo la scuola sceglie di crearsi la propria indipendenza e inizia a lavorare come commessa, professione che continuerà a svolgerà anche successivamente al suo trasferimento nella città di Pisa. Durante il lockdown, decide di mettere in atto il suo amore per la scrittura provando a tradurre in un libro una sua personale ed intima esperienza. Nasce così la sua prima opera da scrittrice esordiente, progetto che la porterà a scegliere di cambiare radicalmente la sua vita professionale per immergersi in quella che capisce essere la sua vera vocazione, ossia scrivere. Una passione quella per la scrittura, che fin da bambina l’aveva contraddistinta, ma che era rimasta chiusa a chiave in un cassetto del suo cuore.

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