Il Pd: “I Primi Cittadini non possono essere il capro espiatorio di tutto”

COMUNI. AVETTA, MARELLO E RAVETTI (PD): “CHIARIRE DOVERI E RESPONSABILITÀ. FARE IL SINDACO È SEMPRE PIÙ DIFFICILE E RISCHIOSO”

Presentato un Ordine del Giorno per sollecitare un intervento normativo per delimitare le responsabilità degli amministratori locali. I Consiglieri regionali Avetta, Marello e Ravetti: “L’Italia deve tornare a diventare un Paese per i Sindaci. I Primi Cittadini non possono essere il capro espiatorio di tutto”

Le numerose vicende giudiziarie che, anche recentemente, vedono coinvolti i Sindaci dimostrano l’urgenza di rimettere mano al complesso di norme che regolano la funzione di amministratore locale a cominciare dal  Tuel – Testo Unico dell’Ordinamento degli Enti locali, ridefinendo in modo più dettagliato e delimitando i doveri e le responsabilità degli amministratori locali in un quadro di regole certe, chiare ed omogee. Questo, se si vuole evitare di delegittimare ulteriormente la figura del Sindaco, con sempre maggiore difficoltà a trovare persone che accettino i rischi che comporta il mettersi al servizio della propria comunità. Per questo abbiamo presentato un Ordine del Giorno, chiedendo al Presidente Cirio e alla Regione Piemonte di attivarsi per sostenere tutte le modifiche legislative finalizzate a tutelare i sindaci e gli amministratori locali nello svolgimento del loro delicato e fondamentale ruolo. Ci aspettiamo che su questo tema se ne possa discutere in VII Commissione consiliare, perché se una Commissione che ha come competenza l’autonomia rafforzata non si occupa di questo, diventa difficile capirne ruolo e senso“. Lo affermano i Consiglieri regionali Alberto AVETTAMaurizio MARELLODomenico RAVETTI (Pd), che hanno depositato un Ordine del Giorno, accogliendo l’appello lanciato in tal senso dall’ANCI alla vigilia della riunione del Consiglio Nazionale Anci e della manifestazione delle fasce tricolore che si terrà mercoledì 7 luglio.

“L’evoluzione della giurisprudenza amministrativa e penale sembra aver trasformato il Sindaco in un garante universale di quanto accade sul suo territorio, con un vero e proprio obbligo di adottare ordinanze contingibili ed urgenti a fronte di qualsivoglia pericolo. Riteniamo che in  questo modo si siano snaturati ruolo e prerogative originarie del primo cittadino, troppe volte chiamato a rispondere per atti e fatti di cui non ha competenza e contezza. I Sindaci non possono essere i capri espiatori per ogni cosa, con costi umani anche molto pesanti e indelebili, carriere distrutte e persone per bene messe alla gogna per anni (peraltro, ricordiamo che solo nel 2% dei casi si è giunti a condanna). Servono chiarezza di regole sui confini dei doveri, poteri e quindi responsabilità, affinché l’Italia torni ad essere un Paese per Sindaci. Per questo auspichiamo si giunga ad una revisione del complesso normativo di riferimento a cominciare dal Testo Unico dell’Ordinamento degli Enti Locali anche al fine di una più chiara e netta separazione delle responsabilità penali, amministrative e contabili che attengono in via esclusiva alla gestione e quelle che invece devono far capo agli organi politici, e una ridefinizione delle competenze e del ruolo del Sindaco sostanziando e circoscrivendo i comportamenti che integrano l’omessa vigilanza sull’operato gestionale”.

 

Alberto AVETTA  – Consigliere regionale Pd

Maurizio MARELLO – Consigliere regionale Pd

Domenico RAVETTI – Consigliere regionale Pd

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