I Sindaci di Comuni montani e Presidenti di Unioni montane piemontesi hanno rappresentato al Presidente Uncem Roberto Colombero molte difficoltà rispetto all’attuazione dei Piano Banda ultralarga.
“I Comuni, i Sindaci, non hanno certezza sui tempi dei lavori, dall’inizio al collaudo, non hanno informazioni rispetto al collaudo dove i lavori si sono apparentemente conclusi, non hanno informazioni relative a ‘come stanno insieme’ FWA e fibra, non hanno info da dare ai cittadini relative a costi e a chi, quale operatore attiverà il servizio, non sanno perché la fibra arriva in un tombino sotto casa e come da lì si può fare richiesta affinché entri in casa, non sanno cosa dire agli Amministratori di condominio, non riescono a comprendere come si evolvono i Piani e i lavori lungo una stessa asta di valle – sottolinea Colombero – Molti Comuni hanno ricevuto proposte non certo “offerte”, da operatori telco, per portare la fibra negli uffici pubblici e nelle sedi della PA anche con 180 euro di costo mensile (per ogni sede) di abbonamento. Un po’ troppo direi. Un Comune in particolare avrebbe ricevuto una proposta con costo di attivazione della BUL negli uffici vicino ai mille euro una tantum. Aggiungo a questo i forti e permanenti malumori rispetto allo stato delle strade ove sono state scavate le minitrincee. Un problema non certo residuale”.
Uncem chiede alla Cabina di regia regionale piemontese di capire dove si è arrivati con l’attuale Piano e dove si dovrà arrivare con il nuovo Piano. Quello cioé del PNRR che, come scrive la scheda della Componente, raggiungerà le “case sparse”. E dovrà essere attuato parallelamente al 5G con oltre 6,3 miliardi di euro disponibili. “Non nascondo che i Sindaci difficilmente si orientano in mezzo a queste situazioni – prosegue il Presidente Uncem – tra carenza di informazioni e oggettiva difficoltà a capire termini, piani, scelte e poi a trasferirle ai cittadini e ai turisti che bussano alla loro porta. Non possiamo in alcun modo lasciarli con il cerino in mano”.
Uncem ribadisce che occorre intrecciare le vicende legate alla telefonia mobile, al Piano BUL per i dati, alla TV che non si vede in troppi territori e che avrà il cambio di frequenze, pericolosissimo nelle Valli, ma di cui nessuno finora parla. “Con tutte le risorse pubbliche, nostre, investite dal Piano BUL, nessuno può permettere e consentire che questo fallisca – sottolinea Roberto Colombero – Ci crediamo fortemente e dobbiamo agevolare il lavoro, le conoscenze, le consapevolezze dei Sindaci. Serve urgente chiarezza, da fare nella cabina di regia piemontese”.
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