mario draghi

Nel caos italico brilla l’anglosassone Draghi

Cazzuto il nostro Presidente Mario Draghi.

Mi piace, mi piace. Mi piace questo suo stile anglosassone. Determinato anche nel suo discorso per il 25 Aprile. Tutt’altro che enfatico,   e, anche in questo caso, determinato. E poi con l’ Europa! Per la prima volta un leader italiano non ha (solo) temuto testa,  ma ha imposto i tempi italici. Come Mario Draghi riesca star calmo con Matteo Salvini è un mistero.

Tanto lui è fatto così,  se non polemizza una volta al giorno va in crisi di astinenza. Encomiabili anche i leghisti: si bevono tutto ed il contrario di tutto dal loro Comandante. Beppe Grillo disgustoso. Non esiste altro aggettivo qualificativo.  L’ex presidente Conte si sta appellando al suo santo preferito, Padre Pio, con Casaleggio.  Niente da fare: o scucite la grana , o niente Rousseau. Matteo Renzi è sparito. Perplessa la sinistra sbrindellata.

Poco sociale nella proposta italiana all’Europa. Dopo il 25 Aprile ricomincia nel gracchiare la Meloni. Non vorrei essere l’uccello del malaugurio, ma anche per lei vedo possibili grane giudiziarie. Nel nostro piccolo siamo storditi dell’assenza di Torino nell’ intelligenza artificiale presente nel primo progetto di Conte. Assicura la Castelli che la inserira’. E la nostra inquietudine diventa ansia.

Credibilità della Castelli? Zero. Speriamo in Gilberto Picchetto che comunque è un vaso di vetro in vasi di ferro. Peccato,  non c’ è nessuno che riesca a parlare con Mario Draghi. Forse il prof. Mario Calderini che , speriamo di no, è oramai milanese a tutti gli effetti. Calderini mentore della Sindachessa Chiaretta,  passata da no Tav e no G 7 a voler organizzare altri G 7 in città.
Ed anche qui,  in termini di credibilità la vediamo dura e Damilano,  oramai per i più è dato per vincente. Persona degnissima,  ma anche qui ha compagni di viaggio decisamente inquietanti. E da quando il Berlusca è in ospedale ricoverato, Forza Italia non è più la stessa. Sul fronte vaccini ora la logistica per la somministrazione è sotto controllo.  Dettaglio mancano i vaccini per arrivare agli obbiettivi in Piemonte ed in Italia.

Del resto si sapeva che ci voleva un militare esperto di logistica. Con buona pace di Michela Murgia e le sue stupidaggini sulle divise. Ma le vergogne non sono finite qui. In piazza Castello i Si cobas della sanità non vogliono le vaccinazioni obbligatorie. Vergognatevi. A Torino chiuso il capitolo del rapporto tra PD e cinquestelle. Ma anche a Roma Enrico Letta si defila.  Ha stoppato Carlo Calenda per la capitale,  dove da due mesi non si fanno tumulazioni . Anche qui Raggi dovrebbe vergognarsi. Altro che ripresentarsi.

Pure lo stile di Enrico Letta è  anglosassone. Pacato e ragionato.  Dunque? Decisa virata a sinistra. Concretamente vuole togliere il Pd dalle sabbie mobili in cui si trova per veleggiare verso Est. Rotta : sinistra sociale e solidale. Mazzate su Mazzate a Salvini,  che magari,  dopo un mojito,  esce dal governo. Difficile ma non impossibile.
Quando si tira troppo la corda si spezza. Enrico Letta il nostro Tom Cruise. Missione impossibile.  Per Letta più che una missione impossibile sembra un miracolo. I miracoli sono difficili ma non impossibili. Vedremo.

Patrizio Tosetto

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