Casale – Reale Mutua Basket Torino 59 -81

Il basket visto a distanza. L’universo torna al suo posto: Reale Mutua Torino in testa alla classifica di A2 (o LNP che dir si voglia…).

Una partita senza storia dall’inizio alla fine: 13 a 1 dopo pochi minutim 23 a 8 dopo pochi altri e 51 a 26 all’intervallo. Un vergognoso terzo quarto con soli 8 punti segnati da parte di Torino non lascia il segno in una vittoria che non è mai stata in discussione. E tutto questo senza mai aver fatto entrare Diop, tenuto prudenzialmente a riposo, che è a mio avviso, pur con tanti aspetti da maturare, il miglior giocatore della serie cadetta.

E’ doveroso riscontrare come mai come quest’anno la forbice tra decenza e indecenza (sportiva si intenda) intesa come qualità sia stata così elevata. Si gioca male e si vince solo con invenzioni e tiri a sorpresa. Chiunque asserisca di vedere bel gioco in questa categoria o è di parte o ha un motivo commerciale per dirlo. La serie A è un passo “obbligato” per Torino. Questo spettacolo senza pubblico dal vivo è quasi un passaggio costretto dal purgatorio al paradiso, senza dover per forza far sapere “ai più” quali siano state le sofferenze per raggiungere il basket di vertice.

Non si contano i tiri assurdi e le palle buttate alle sedie delle squadre contro cui la Reale Mutua si è scontrata, e solo la conduzione della squadra gialloblù a volte legata a criteri di difficile comprensione ha permesso alle squadre avversarie di recuperare o vincere le partite che altrimenti la squadra di Torino avrebbe potuto facilmente condurre in porto.

Ora, Torino ha agganciato numericamente il primo posto per vittorie conseguite ma, con i recuperi da effettuare, potrà passare agevolmente in testa.

Della partita di ieri si può poco dire se non che Torino ha giocato come al solito ma segnando nei primi due quarti molti dei propritiri. Questa è la differenza rispetto a quando (quelle poche volte) Torino perde. La difesa è sempre costante, nel bene o nel male, e l’attacco, il migliore di gran lunga di tutta la serie A2, se solo gioca normale distrugge gli avversari.

Poco da dire sui singoli che si sono distribuiti nell’arco della partita anche se non si riesce a capire il motivo per cui Cappelletti (probabilmente il miglior play della categoria) sia sovente confinato in panchina e il perché giocare con gli stranieri in campo per più tempo sembra un lusso da non concedersi, però, vista la pochezza degli avversari (che addirittura poco tempo fa erano addirittura riusciti a battere la Reale Mutua in una sconfitta definita offensiva per la scarsa qualità di gioco dei giocatori Gialloblù) tutto passa in secondo piano.

Torino è ormai in testa al suo girone e gli avversari del raggruppamento sembrano essersi fermati a riflettere sul fatto che essere in testa può essere “pericoloso” se il campionato dovesse mai interrompersi come l’altr’anno, e quindi Torino si trova nuovamente a condurre il torneo.

Sarà la volta buona per salire di categoria? Oppure sul cammino verso il paradiso cestistico potremmo trovare degli ostacoli imprevisti? La squadra è la più forte, la città è in attesa di una nuova vera squadra in serie A, chissà se gli dei dell’olimpo del basket accondiscenderanno alle necessità per l’ascesa.

Paolo Michieletto

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