L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Simonetta Agnello Hornby  “Piano nobile”  -Feltrinelli- 

E’ il seguito di “Caffè amaro”, primo capitolo di una memorabile saga familiare, che nel progetto della scrittrice siciliana si snoderà in una trilogia.

Siamo a Palermo nel 1942, il barone Enrico Sorci è sul letto di morte, mentre in sala da pranzo è riunita la sua numerosa famiglia. Nelle ultime ore che gli restano scorre all’indietro la sua vita, i suoi affetti, le sue mancanze -soprattutto verso la moglie sottomessa e devota che ha trascurato e tradito più volte- …..e riavvolge anche la storia della sua casata.

Una famiglia di ricchi proprietari terrieri sul viale del tramonto, tra anni 40 e 50, tra la fine della guerra e del fascismo, l’arrivo degli americani e l’alzare la testa della mafia.

Il romanzo ruota intorno al piano nobile, quello che nelle ricche famiglie siciliane racchiudeva saloni, cucina e appartamenti del capofamiglia. E’ lì che il barone riuniva a tavola figli, nuore, generi e nipoti, dopo aver fatto smontare tutte le cucine degli appartamenti dei suoi eredi. Una tradizione che contribuisce a tenere uniti i vari nuclei, anche a dispetto di torti, offese, pettegolezzi, tradimenti, segreti, rancori e gelosie.

Il romanzo è un portentoso affresco familiare in cui i vari protagonisti prendono la parola uno alla volta.

Il primogenito Cola è destinato a succedere al padre, ed è bloccato nell’infelice matrimonio con Margherita che tradisce con la cognata Laura, moglie del fratello mezzo pazzo Andrea (che ama picchiarla e umiliarla). Sarà lei il grande amore della vita di Cola e dalla loro liaison nasce il sensibile Carlino: mal sopportato dai fratelli, adorato dalla madre e dal padre che accettano la sua omosessualità.

Di volta in volta prendono poi la parola altri familiari, tra i quali spicca il figlio bastardo che Enrico aveva concepito con una cameriera e mai riconosciuto. E’ il misterioso Peppe Vallo che, dopo aver fatto fortuna in America, torna a Palermo e spia a distanza i Sorci.

La Agnello Hornby si è ispirata a racconti della sua famiglia e a carte ritrovate nella casa avita siciliana, il resto l’hanno fatto la sua fantasia e un’ avvolgente bravura e… curiosità… la foto in copertina è quella della sua mitica nonna Maria.

 

Christopher Bollen  “Un  crimine bellissimo”  -Bollati Boringhieri-  euro  19,00

Lo scrittore 45enne nato a Cincinnati (Ohio, Stati Uniti) dopo lo strepitoso successo del precedente “Orient”, torna con un romanzo legato al mondo dell’arte, ambientato tra New York e Venezia.

La storia è intrigante e ruota intorno a una frode e a due protagonisti in fuga dal loro passato, alla ricerca di un modo facile e veloce per arricchirsi e vivere al top.

Nick Brink è giovane, affascinante, bello, ha avuto un’infanzia avvilente nella profonda provincia americana «.. a 18 anni non ha niente da perdere e pochissimo che gli sarebbe dispiaciuto lasciare». Da 16 mesi è l’amante, o meglio una sorta di toy boy del ricco antiquario Ari che ha 20 anni più di lui ed è protagonista della New York che conta. Insieme vanno alla commemorazione funebre di un loro cliente blasonato, l’anziano Freddy van der Haar, discendente di una delle più antiche famiglie olandesi della Big Apple, morto ufficialmente di overdose, ma in realtà di Aids.

Il suo ultimo compagno è stato Clay Guillory, snello e atletico giovane di colore nato nel Bronx, che ha praticamente fatto da infermiere all’amante; ma si vocifera che l’abbia ammazzato per entrare in possesso della sua eredità.

E’ sul sagrato della chiesa che il destino di Nick inciampa in quello di Clay, e da quel momento le loro vite svoltano.

Nick lascia Ari e plana a Venezia per incontrare Clay che vive nella porzione di palazzo sul Canal Grande ereditata da Freddy. Ma la tanto favoleggiata eredità non esiste: anzi  van der Haar era morto lasciandosi dietro una scia di debiti pesanti come macigni.

Ed ecco che Nick e Clay ordiscono un piano ben congegnato per vendere a un ricco americano gli ultimi esemplari di argenteria coloniale americana ereditati da Freddy, bellissimi…ma clamorosamente falsi.

Il papabile acquirente è Richard Forsyth West, viscido e avido miliardario, che vive a Venezia nella metà più bella di Palazzo Contarini, acquistata proprio da Freddi anni addietro.

Ma West è anche il fasullo personaggio che in passato aveva subdolamente sabotato Clay, mentre partecipava a un prestigioso stage presso la Guggenheim Collection a Venezia e sognava di far carriera proprio in quel museo.

La trama scorre veloce, intervallata da flash back che ricostruiscono il passato dei protagonisti e aiutano a delinearne le  personalità.

Perché questo non è semplicemente il solito thriller, ma parla anche di omosessualità, amore, fedeltà e tradimenti, salite e discese di diverse classi sociali e razza.

 

Simone De Beauvoir  “Le inseparabili”    -Ponte Alle Grazie –  euro 15,00

Questo testo è stato scritto dalla De Beavoir nel 1954, ed è rimasto inedito fino ad oggi. E’ il racconto dell’amicizia-innamoramento tra la scrittrice e pensatrice (tra le più influenti  del 900 e compagna di Sartre) ed Elisabeth Lacoin, detta Zaza.

Ma è anche la denuncia di uno stereotipo dell’immagine e del ruolo della donna nella società perbenista e borghese del secolo scorso.

Il loro legame nasce quando si incontrano sui banchi di scuola; nel romanzo Simone è la timida Sylvie di 9 anni, mentre Zaza è la ribelle e brillante Andrée di 10. Siamo nella Parigi degli anni 20 e le due ragazzine sono di buona famiglia, religiose, amanti  della lettura, sottomesse, infelici ribelli, si contendono il podio di prime della classe e diventano inseparabili. Studiano insieme e si affacciano alla vita, forti anche del loro legame; non fatevi ingannare dal fatto che tra loro si danno del voi, perché così era in uso all’epoca nella buona società francese, cattolica e tradizionalista.

Zaza/Andrée appartiene a una famiglia molto benestante, sorvegliata a vista da una madre che ripete lo schema asfissiante in cui è stata cresciuta …e quello che è un privilegio sociale e culturale finisce per trasformarsi in una trappola che tarpa le ali ad Andrée.

Tra le due quella che cova il sentimento più travolgente, quasi un innamoramento, è Sylvie, che diventa la testimone degli stati d’animo dell’amica, imprigionata dai genitori che la vorrebbero moglie devota di un uomo approvato da loro, madre a tutto tondo e zero interessi alternativi.

Andrée vive di sensi di colpa per l’amore che a 15 anni aveva nutrito per il coetaneo Bernard, baciato con trasporto, salvo sentirsi poi una peccatrice.

Non andrà molto meglio a 20 anni con il giovane Pascal che rifiuta il fidanzamento pur amandola. La storia non finisce bene perché poco prima dei 22 anni, nel 1929, Elisabeth/ Andrée muore stroncata da una malattia fulminante, e a Simone resta il compito di non lasciarla cadere nell’oblio. Ne racconta la storia dando la sua versione: «assassinata» dall’ambiente borghese in cui era cresciuta e che aveva sempre cercato di reprimere la sua unicità.

 

Mario Andreose  “Voglia di libri”   -La nave di Teseo-  euro 18,00

Mario Andreose è uno che di libri se ne intende parecchio essendo stato correttore di bozze, traduttore, redattore e direttore editoriale delle principali case editrici italiane, da il Saggiatore alla Mondadori, fino alla nuova avventura della Nave di Teseo della quale oggi presidente e tra i fondatori insieme a Elisabetta Sgarbi.

La sua è una vita intera trascorsa in mezzo ai libri, ha creato collane prestigiose e in queste pagine ripercorre momenti importanti della sua carriera, a fianco di autori ed editori di gran peso.

Tutto iniziò con il suo battesimo di fuoco come correttore di bozze, poi un percorso in cui ha inanellato cariche come direttore editoriale del Saggiatore, poi del Gruppo Fabbri e in seguito direttore letterario di RCS libri.

Nel suo racconto rivive gli incontri con figure straordinarie come  Alberto Mondadori,

Valentino Bompiani, Alberto Moravia, Leonardo Sciascia, Inge Feltrinelli ed altri protagonisti della scena letteraria.

A Umberto Eco è stato particolarmente legato da una collaborazione lunga 35 anni, nel corso della quale si è consolidata la loro amicizia. E’ a lui che dedica righe in cui rivela la sua “formidabile capacità di lavoro” e svela il processo creativo che ci ha regalato “Il nome della rosa”.

Andreose  ci regala anche i ritratti di grandi personaggi quali T.S.Eliot, Saul Bellow, i pittori-poeti Kandinskij, Klee e de Chirico; rintraccia esordi letterari italiani come quello di John Steinbeck; dedica pagine al genio Giacomo  Debenedetti e a Woody Allen.

Insomma, una mappatura e una preziosa galleria di ricordi e ritratti del dietro le quinte dell’editoria, che oggi sta cambiando incalzata dalla rivoluzione digitale.

 

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