Embraco, Italexit: “I veti Ue mandano 400 persone in mezzo a una strada”

L’ora più buia per i lavoratori dell’ex-Embraco è arrivata: il curatore fallimentare di Ventures – l’improbabile partner industriale scovato da Calenda nel 2018 – ha avviato le procedure di licenziamento collettivo per 398 dipendenti su 406.

Una gigantesca beffa, nella forma e nella sostanza, che nelle ultime settimane è scaduta nel grottesco. Da un lato la possibilità di garantire finalmente un futuro a questo persone tramite la creazione di un polo della componentistica per elettrodomestici con Embraco e ACC di Belluno; dall’altro le farneticazioni dell’Unione Europea – su pressioni dell’Austria – in materia di aiuti statali alle imprese e la solita indifferenza delle banche che usano il cambio di Governo come scusa per tirarsi indietro.
Italexit con Paragone chiede garanzie per i lavoratori e punta il dito contro la tecnocrazia di Bruxelles, che evidentemente considera sacrificabili centinaia di famiglie purché si continui a rispettare il diktat liberista. Altrettanto indecente la retromarcia degli istituti bancari che avrebbero dovuto prestare il capitale necessario per avviare la nuova azienda: è evidente che non basterà un ex banchiere come Primo Ministro per ristabilire la funzione sociale del credito. Tutte scene di un film già visto: finite le pompose dichiarazioni dei governanti sulle “nuove risorse per il rilancio del Paese”, l’economia reale non vede neanche un centesimo. Usciamo da questa gabbia prima che sia troppo tardi.
ITALEXIT CON PARAGONE – TORINO
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