IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni Chi fa i titoli di prima pagina e scrive certi editoriali su “L a S t a m p a”, sempre più simile all’ ”Unità“ pregiudizialmente anti americana, dovrebbe pensare a rispettare i propri lettori, evitando di sparare slogan ideologici privi di senso. Chi scrive già nella prima serata di ieri ha denunciato la gravità dell’atto di Trump e dei suoi pretoriani, giungendo a parlare anche di Mussolini e delle sue squadracce.
Ma, leggendo stamattina, il titolo del giornale di Torino e della sua Ztl, non può che allibire: “C’era una volta l’America“, quasi fosse avvenuto un golpe di stampo guatemalteco negli USA. L’America che è un grande. Paese democratico quando l’URSS , tanto rimpianta da certi giornalisti, era una dittatura che incarcerava i dissidenti e li condannava al manicomio, non finisce sotto i colpi di un vecchio impazzito che ha perso ogni buon senso ed ha smarrito definitivamente una dignità che non ha mai avuto. Gli USA , e lo stanno dimostrando, sono un paese ben vivo che ha reagito con compostezza ad un atto simbolico che non avrebbe mai potuto minacciare la democrazia. Il titolo dell’editoriale “La democrazia colpita al cuore“ rivela una drammatizzazione disinformata dei fatti e un pregiudizio anti americano che fa pensare a quello dei vecchi comunisti. Pensino lor signori ai colpi inferti ogni giorno alla democrazia italiana da Conte e abbiamo il coraggio di scriverne. Lascino ad altri la stesura di articoli più impegnativi. Un direttore colto come Alberto Ronchey non avrebbe consentito certi estremismi e neppure il vecchio Giulio de Benedetti avrebbe accettato il pressappochismo informativo odierno che umilia la testata che fu dell’ambasciatore Alfredo Frassati. Urge una lettura accelerata e pur approfondita di Tocqueville e di Luraghi per capire cosa sono stati gli Usa che sono rimasti coerenti, tra alti e bassi, alla loro storia.
Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE