Gli elfi della Portineria di comunità di Porta Palazzo, ieri mattina, hanno raccolto dentro grandi sacchi i doni comprati grazie alle circa 200 donazioni ricevute dagli abitanti della zona e non.
E poi li hanno portati a casa dei piccoli che hanno scritto le letterine a Babbo Natale, infilandole nei giorni passati nella cassetta rossa della posta nell’ex edicola. Tra i doni ecco trenini, trucchi per il viso, bambole, vestitini, barbie, macchinine, giochi da tavolo, portati verso le varie destinazioni. In tutto una settantina i pacchetti avvolti da carta regalo e nastri colorati da consegnare prima del 25 dicembre.
La generosità dei donatori ha permesso di soddisfare tutte le richieste. Soprattutto quelle delle famiglie più in difficoltà nella zona di Porta Palazzo, Aurora e Barriera di Milano. Una letterina è stata scritta proprio dal papà di una bambina che desiderava tanto una bicicletta ma lui non poteva permettersi si accontentarla.
La Portineria di comunità, gestita dalla Rete Italiana di cultura popolare, ha come scopo proprio quello di creare comunità solidali che attenuino le diseguaglianze. In modo che almeno la festa sia tale per tutti.
“Con questa iniziativa – spiega Antonio Damasco, direttore di Rete Italiana di cultura popolare – abbiamo voluto porre l’accento sul vero significato del Natale, il dono. Un dono a chi davvero ne ha maggiore necessità e non solo come oggetto di consumo. Abbiamo voluto cominciare con i più piccoli perché se c’è qualcuno che ha sofferto sono proprio loro, a cui è stata negata anche la scuola per molto tempo. Questo può essere un modello d’intervento della Portineria per rimettere al centro della comunità la capacità di dialogare in maniera equa e solidale”.
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