Tante novità per la 37^ edizione del Premio
La presentazione al “Polo del ‘900”, mercoledì 7 ottobre, ore 18
Un acquerello delizioso e potente. Lieve e poetico. Rappresenta la sagoma di un bambino seduto di spalle e a gambe incrociate “su un tappeto, foglia volante, che ha profumo di campagna e di mare” sospeso fra terra e cielo, in atto di osservare le verdi colline della sua Langa.
Finalmente! La 37^ edizione del Premio organizzato dall’anno scorso dalla “Fondazione Cesare Pavese”, s’accinge a dotarsi, per la prima volta , di una propria “immagine guida”, attraverso cui celebrare pur anche il settantesimo anniversario della scomparsa (27 agosto 1950) dello scrittore di Santo Stefano Belbo. Autore dell’immagine, è l’artista torinese Paolo Galetto, che “ha fatto dell’acqua colorata il suo marchio distintivo”, al suo attivo collaborazioni importanti, da “Vogue Italia” alla pagina culturale de “La Stampa” (con i ritratti acquerellati dei più importanti interpreti della cultura del notro tempo) fino a “Bolaffi”, per cui ha di recente curato una serie di ritratti “anticonvenziali” dei grandi protagonisti del Risorgimento. E, se vogliamo, “anticonvenziale” è un po’ anche quell’immagine – che d’ora in poi farà da “marchio” al Premio – del Pavese bambino, naufrago in un oceano di pensieri e fantasie. Del resto “l’infanzia – sottolinea lo stesso Galetto – è la cosa più distante dall’idea di autodistruzione, del suicidio” e, in questo modo, il ritratto dello scrittore fanciullo “mi è sembrato il modo più giusto per poter meglio perdonare e farsi perdonare da parte di Pavese”. Anche di questo si parlerà al “Polo del ‘900”, in via del Carmine 14 a Torino, mercoledì 7 ottobre alle 18, in un incontro con tutti i giurati, in cui verranno anche presentati il nuovo libro di Pierluigi Vaccaneo, “A Torino con Cesare Pavese”, ed il saggio “Pavese uomo, depurato dal ‘pavesismo’” di Pietro Polito, direttore del “Centro Studi Gobetti” di Torino. Ma soprattutto, nell’occasione, saranno esposte alcune novità dell’edizione numero trentasette del Premio, che cade a settant’anni dalla morte di Pavese e che si svolgerà sabato 24 e domenica 25 ottobre a Santo Stefano Belbo, paese natale dello scrittore. Novità riguardanti – oltre all’immagine guida, di cui si è detto – la giuria e la struttura del Premio. Il riconoscimento vede infatti la riconferma della cinquina dei giurati nominati per l’edizione 2019 (guidata da Alberto Sinigaglia, presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Piemonte e Valle d’Aosta), ma con l’arrivo di una nuova figura altamente qualificata, qual’è quella di Chiara Fenoglio (docente, saggista e giornalista). Altre importanti novità, l’aggiunta della sezione “Narrativa” (accanto a quelle di Editoria, Traduzione e Saggistica, rappresentanti i molteplici ambiti cui Pavese si era dedicato) e di una nuova categoria finalizzata al coinvolgimento delle scuole superiori italiane per le quali è stato preparato uno specifico bando, in cui si invitano gli studenti a scrivere un breve saggio o riflessione critica, partendo dalle parole de “La luna e i falò”, in cui lo scrittore si riferisce ai luoghi dell’infanzia, alla ricerca della propria identità.
In occasione delle due giornate del Premio, il 24 e il 25 ottobre prossimi a Santo Stefano Belbo, sarà inoltre presentato il documentario con l’intervista inedita a Maria Luisa Sini, nipote di Pavese e figlia della sorella, e Gabriella Scaglione, figlia di Pinolo Scaglione – il Nuto de “La luna e i falò”. Nel documentario, Maria Luisa Sini racconta il suo rapporto con lo zio, restituendoci la personalità di un uomo osservato dallo sguardo di una bambina, per un ritratto inedito, intimo e personale di Pavese, che anche nel privato e in famiglia si distingueva per la sua elevata sensibilità e profondità d’animo. Lo “zio Cesare” era solito giocare con le nipoti, aiutarle nei compiti a casa e discutere con il cognato. La vita familiare si rispecchiava in quella pubblica di editore e scrittore: un’immagine tracciata dalla famiglia e da chi ha vissuto con lui ogni attimo della sua vita.
Info al pubblico – Fondazione Cesare Pavese: 0141.840894 – 366.7529255 – www.fondazionecesarepavese.it – info@fondazionecesarepavese.it
g. m.