Prende il via stasera la 23° edizione del Festival CinemAmbiente che quest’anno si svolgerà in forma ibrida, alla presenza del pubblico nelle sale del Cinema Massimo e on line sulla piattaforma streaming MYmovies.
Il Festival, organizzato dal Museo Nazionale del Cinema e diretto da Gaetano Capizzi, di solito previsto nel periodo primaverile, è stato spostato in autunno e si ridurrà a quattro giorni e con una sola sezione competitiva, viste le contingenze del momento, ma il programma è molto ricco e interessante con 65 titoli da 26 paesi diversi.
Mai come in questo momento storico le urgenze globali, che ruotano intorno allo stato di salute del nostro pianeta, hanno avuto bisogno di un luogo eletto dove dare voce al dibattito sui temi cruciali dell’ambiente e la cinematografia green sembra essere il veicolo più efficace, in grado di catturare giovani e meno giovani, come suggerisce lo storico slogan “Movies Save the Planet” nel claim di questa edizione. “Le gravi crisi ambientali che erano e restano drammaticamente attuali non potevano che indurre una realtà come la nostra a continuare con ancora maggior impegno il proprio lavoro diffuso di informazione e sensibilizzazione. Per questo motivo, pur tra mille difficoltà, in questo “annus horribilis” abbiamo fatto ogni sforzo non solo per non interrompere l’azione di CinemAmbiente, ma anzi per rilanciarla.” commenta Gaetano Capizzi.
L’edizione 2020 offre un variegato palinsesto che spazia dall’attivismo ambientale al problema dello scioglimento dei ghiacci, dall’inquinamento allo smaltimento dei rifiuti, con un occhio di riguardo al tema dei cambiamenti climatici che occupa uno spazio cospicuo. A partire dall’inaugurazione che anche quest’anno si apre con “Il Punto” di Luca Mercalli alle ore 21 in Sala Cabiria. Il consueto report sullo stato di salute del pianeta con i dati aggiornati dell’ultimo anno sul rapporto clima e ambiente, con riferimenti agli effetti positivi del lockdown commentati con il piglio brillante del climatologo torinese. A seguire il film di Ron Howard “Rebuilding Paradise” in anteprima nazionale sull’incendio devastante che nel novembre 2018 rase al suolo la cittadina californiana di Paradise e sui tentativi della comunità di non lasciarsi abbattere dalle avversità.
La proiezione sarà seguita da un incontro online con Michelle John e Steve “Woody” Culleton, protagonisti del documentario. Anche il film di chiusura affronta il tema dei cambiamenti climatici,“The Great Green Wall, (domenica 4 ottobre, ore 21, Sale Cabiria, Rondolino e Soldati). Il lungometraggio dello statunitense Jared P. Scott, già autore di The Age of Consequences, presentato al Festival nel 2017 è un viaggio, guidato dalla musicista-attivista maliana Inna Modja, nel Sahel, regione africana in cui gli effetti del riscaldamento globale si traducono in crescenti carestie, conflitti, migrazioni di massa. La “Grande muraglia verde” è un ambizioso progetto di riforestazione che ha lo scopo di contrastare la siccità e la desertificazione e ridare un futuro a milioni di persone. La proiezione sarà seguita da un incontro online con il regista Jared P. Scott, la musicista Inna Modja e con Giulia Braga, produttrice esecutiva del film e program manager di Connect4Climate – World Bank.
Ma il festival prende avvio già nel pomeriggio con film dedicati all’attivismo giovanile: il mediometraggio francese “Génération Greta” (ore 17.30, Sala Cabiria, e online su MYmovies), di Simon Kessler e Johan Boulanger, intreccia le storie di nove giovani donne attiviste nel mondo, dal Kenya all’Ecuador, dalla Francia alle Filippine, che si battono sulla scia dell’esempio di Greta Thunberg contro i drammatici effetti dei cambiamenti climatici. Mentre i protagonisti di “Ragazzi irresponsabili” (ore 18.30, Sala Cabiria), di Ezio Maisto sono i giovani italiani che seguono l’esempio di Greta, organizzando i Fridays For Future e gli scioperi della scuola per il clima. La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista Ezio Maisto, con gli attivisti di Fridays For Future Torino, Diego Finelli, di Banca Etica, e con Lorena Di Maria, di Italia che cambia.
Quattro giorni di sensibilizzazione verso i temi green e l’educazione al senso civico dove non mancano gli eventi speciali con protagonista la città di Torino. Il documentario “Street Art for Sustainable Development” (venerdì 2 ottobre, ore 21, Sala Soldati), di Alessandro Genitori e Elis Karakaci, che ha visto Torino prima ambasciatrice dei diciassette Global Goals delle Nazioni Unite attraverso le opere realizzate da street artists di fama internazionale sui muri della città con il progetto “TOward2030. What are you doing?”, promosso da Lavazza e da Città di Torino per diffondere i contenuti dell’Agenda 2030. E poi proiezione speciale per il decennale di un film torinese, “40% – Le mani libere del destino” (domenica 4 ottobre, ore 16.30, Sala Soldati), diretto da Riccardo Jacopino e prodotto dalla Cooperativa Sociale Arcobaleno. Il lungometraggio, risultato della collaborazione di forze tutte cittadine, distribuito da Slow Cinema e Microcinema, interpretato da attori non professionisti, con la partecipazione di Luciana Littizzetto, mescola temi ambientali e sociali in una commedia neorealista con qualche sfumatura noir.
L’ingresso e l’accesso al Festival al Cinema Massimo e alla sala virtuale su MYmovies sono gratuiti e a prenotazione obbligatoria. Per i film al Cinema Massimo la prenotazione (per max 2 persone) si può effettuare sul sito www.cinemambiente.it. Per i film online la prenotazione si può effettuare sulla piattaforma www.mymovies.it, nell’apposita sezione dedicata ai Festival online e raggiungibile dal sito di CinemAmbiente. I film online, diffusi in contemporanea alla proiezione in sala al Cinema Massimo, sono visibili per 24 ore dal momento del rilascio.
Giuliana Prestipino
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