Rieccoli, gli antichi scorci valsusini (ma non solo) di Levis

Custodite nella Pinacoteca di Chiomonte a lui dedicata, ritornano in mostra oltre  cento opere dell’artista che fu allievo di Delleani

Fino al 30 agosto. Chiomonte (Torino)

C’è la grandiosa, incontaminata semplicità della Val Susa d’antan, che è natura e poesia nel suo intreccio di luoghi e memorie di remote umanità, ma anche il suggestivo esotismo di mondi lontani perfino inimmaginabili all’epoca e il groviglio materico e dirompente del colore che è voce angosciante diindimenticabili tragedie belliche: tutto ritroviamo negli oltre cento oli su tavola di Giuseppe Augusto Levis(Chiomonte , 1873 – Racconigi, 1926) esposti fino al 30 agosto nelle sale della “Pinacoteca Levis” di Chiomonte e facenti parte della collezione permanente di sue opere – più di quattrocento – custodite nello storico Museo della Val Susa, aperto nel cinquecentesco Palazzo Paleologo, acquisito dal pittore nel 1911 e da lui lasciato in eredià al Comune chiomontino.

Un patrimonio di grandissimo valore, cui oggi la stessa amministrazione,  insieme all’associazione locale“L’Eigo y Cuento” e  ad “ARTECO” ( sodalizio torinese operante nel campo della formazione, della ricerca e della valorizzazione artistica) intendono dare nuova visibilità con l’apertura digitale di “canali social” Facebook e Instagram, attivando nuove collaborazioni e mettendo in cantiere progetti per il prossimo futuro. Ed è proprio alle due associazioni, nello specifico ad Ersilia Rossini e a Beatrice Zanelli di “ARTECO”, che si deve l’allestimento – dopo i mesi di chiusura legati all’emergenza sanitaria – dell’attuale retrospettiva, visitabile gratuitamente, dedicata a Levis, diligentissimo allievo nei primi anni del Novecento di Lorenzo Delleani del quale scrupolosamente seguì (fino al 1908, anno della scomparsa del maestro di Pollone) il piacere della rapida pittura “en plein air”, fatta di tocchi veloci, sicuri e densi di colore, capaci di catturare al volo intense luminosità sempre attente al variare del giorno e delle stagioni.

Esemplare, in tal senso, quella fanciulla dalla “veste rossa” del 1906 confusa nei grigi, nei verdi e nei bruni della montagna o la poetica essenzialità della “grangia nella nebbia” del 1904, come la notevole “Processione a Chiomonte” con l’esaltazione dei gialli, degli ocra, dello spicchio azzurro del cielo posato sui bianchi paramenti dei fedeli colti, nel loro passaggio per la via principale del paese, a fianco dell’antica fontana in pietra del Settecento ancora oggi presente sulla centralevia Vittorio Emanuele. Nel 1909, Levis (che ormai dal 1901 risiedeva a Racconigi, presso la tenuta del “Cajre”acquistata dal padre Giuseppe, impresario ed appaltatore di opere militari e fortificazioni) visitò l’Olanda, realizzando, in una sorta di iniziale “diario di viaggio” per immagini, splendide vedute dei porti di Amsterdam e di Rotterdam. Di qui inizia l’evoluzione, totalmente in proprio, del suo dipingere. Nel 1912, parte per la Libiain occasione della guerra italo – turca e, in seguito, lo si trova di nuovo al fronte come volontario allo scoppio della prima guerra mondiale. Sono proprio questi gli anni che segnano intense cesure nel suo percorso artistico. L’inebriante scoperta dell’“esotismo”, dell’inaspettata magia di singolarissime luminosità nord-africane, affiancate all’esperienza umanamente lacerante della guerra, producono nei suoi lavori un’incontenibile esplosione di colori, tavolozze accese, ribelli e liberatorie, gestualità improbabili e fuori regola, votate a un’espressività del tutto singolare, non lontana dai gesti astratti o informali di lì a venire, per molti artisti, nel giro di pochi anni. Davvero straordinari, in quest’ottica, due pezzi su tutti: “La carovana nel deserto” del 1912, dove vigorose pennellate materiche, sfuggite alla ragione per tracciare fantastici ghirigori di colore, sono racconto di intensa poesia che dimentica e dissolve l’oggettività del narrato, accanto all’olio del 1917 “Sull’altipiano di Asiago”, in cui il rude paesaggio montano si piega alla macabra teoria del filo spinato che è voce di guerra, sotto un barlume azzurro di cielo, tutto nuvole e angoscia. Angoscia profonda dell’anima.

Gianni Milani

Giuseppe Augusto Levis

“Pinacoteca Levis”, via Vittorio Emanuele II 75, Chiomonte (Torino); tel. 349/1950949

Fino al 30 agosto

Orari: ven. e sab. 17/19, dom. e festivi 16,30/19,30 o su prenotazione info@pinacotecalevis@gmail.com

 

Nelle foto

– “La veste rossa”, olio su tavola, 1906

– Giuseppe Augusto  Levis, Archivio privato Levis

– “Processione a Chiomonte”, olio su tavola, s. d.
– “La carovana nel deserto”, 1912, olio su tavola
– “Sull’altipiano di Asiago”, 1917, olio su tavola
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