Coronavirus: la situazione dei contagi monitorata dal servizio regionale di epidemiologia

A pochi giorni dalla ricorrenza di ferragosto con Chiara Pasqualini, referente del Seremi, acronimo che sta a significare Servizio di riferimento regionale di Epidemiologia per la sorveglianza, la prevenzione ed il controllo delle malattie infettive, che ogni giorno, da febbraio, si trova a dover affrontare i numeri della pandemia in Piemonte.

Cosa sta succedendo nella nostra regione sotto l’aspetto dei contagi ?

C’è stato un aumento significativo in Piemonte, in particolare a Vercelli, dove c’è stato un focolaio di importazione, e a Cuneo, di minori dimensioni rispetto al precedente che riguarda meno di una decina di giovani rientrati da vacanze all’estero.

Quella terminata è la terza settimana in cui si registra un progressivo incremento di casi importati e casi secondari, fenomeni che devono essere presi in considerazione, come è avvenuto con il decreto regionale, con opportuni provvedimento specifici miranti ad arginare questi fenomeni.

Viste queste premesse consiglierebbe una vacanza all’estero ?

Sarebbe meglio evitare di viaggiare all’estero, soprattutto in quei Paesi dove attualmente l’epidemia sta viaggiando, ma anche in Paesi come la Spagna o la Francia dove i casi sono in aumento.

Dai bollettini quotidiani si nota che una buona percentuale di asintomatici…

I servizi adesso vanno alla ricerca dei casi per isolarli in un’ottica di prevenzione e di evitare la diffusione del contagio. Le diagnosi e i successivi isolamenti sono indica delle attività di controllo che vengono tassativamente svolte dal Sisp.

Per fare fronte ad un possibile rialzo della curva cosa ritiene si debba fare ?

Occorre pensare a misure restrittive mirate e a proseguire con  l’identificare i casi ed isolarli, facendo in modo che il contagio resti circoscritto.

Il numero dei decessi è in calo deciso ?

Certamente e questo è un buon segnale, le persone che sono, purtroppo, decedute nelle ultime settimane, avevano contratto il virus da alcuni mesi.

La ripeto una domanda che è un poco il ‘refrain’ di questi mesi: ci sarà una seconda ondata, un ripetersi di focolai, si potrà tornare indietro ?

E’ una domanda alla quale non è possibile rispondere in questo momento, dipenderà molto da quelli che saranno i comportamenti intrapresi che poi sono soltanto delle regole di prudenza e il rispetto delle norme igieniche di base, che non dobbiamo mai stancarci di ripetere: lavarsi frequentemente le mani, rispettare il distanziamento sociale, portare le mascherine, soprattutto quando il distanziamento non è possibile e nei luoghi chiusi, evitare assembramenti.

 

Massimo Iaretti

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