Lettera aperta al Ministro Speranza con l’invito a far rispettare la legge 194/78
Illustre Ministro Speranza,
mi incuriosisce molto capire come un decreto ministeriale possa scavalcare la legge dello Stato a piè pari, ma mi indispone anche l’uso del termine “aborto farmacologico” perché i farmaci curano, e qui non c’è malattia da curare!
Bisogna, quindi, parlare di aborto chimico perché il prodotto che si usa è un prodotto chimico e lo scopo è sopprimere un figlio!
Se si usasse una terminologia appropriata, e qui giornalisti hanno delle responsabilità, ci sarebbe un maggiore margine di riflessione. Questa è infatti quella che serve in queste circostanze.
Ministro Speranza perché non si preoccupa di far rispettare la legge 194/78 nella prima parte?
Quella che titola la legge e si impegna per la tutela della maternità (art.1, 2 e 3)?
Quella che dovrebbe aiutare le mamme ad accogliere i figli concepiti?
La sua è una condotta omissiva che i giudici dovrebbero sanzionare pesantemente.
E’ infatti un Suo obbligo far rispettare la legge.
Invece lei amplia la possibilità di interrompere le gravidanze in un Paese poverissimo di figli.
Vista dall’esterno è chiaramente una condotta criminale.
Sempre la legge prescrive che la donna sia pienamente informata sull’atto abortivo (art.14). Si sa che questo non viene fatto e sarebbe facilissimo da documentare e tutti, compresi quelli che debbono far rispettare la legge, si girano dall’altra parte.
In parte è comprensibile perché è veramente imbarazzante fare finta di non sapere quanto la scienza ha scoperto nelle fasi iniziali della vita di un figlio e di ignorare le immagini ecografiche che dimostrano la bellezza della straordinaria relazione tra madre e figlio sin dai primi momenti del concepimento.
Ministro Speranza, Le porgo un invito per visitare uno dei Centri di aiuto alla vita o alle Scuole di maternità che abbiamo attive a Torino per farLe vedere che c’è modo di offrire alle donne in attesa di un figlio alternative ai trattamenti chimici rispettando così la legge.
La invito ancora a chiedere al presidente del Consiglio Conte , di copiare in un DPCM il testo della proposta di legge “Reddito di maternità” già pronta e corredata da migliaia di firme raccolte dal Popolo della Famiglia: sarebbe il migliore investimento per risollevarci con o senza COVID.
Valter Boero
Popolo della Famiglia-Piemonte
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