Trent’anni di carcere a Said Mechaquat. Questa la condanna inflitta al giovane marocchino per aver ucciso con un fendente alla gola il 23 febbraio dello scorso anno Stefano Leo, ai Murazzi del Po.
Il processo si è svolto con rito abbreviato. L’assassino si era presentato nelle settimane dai carabinieri confessando il delitto e facendo ritrovare il coltello.
Disse di avere voluto sfogare una situazione di disagio interiore, vedendo che il ragazzo era sereno e aggiunse che non conosceva la vittima. I genitori di Stefano Leo, giovane che lavorava in un negozio di abbigliamento in piazza Cln, sono stati sempre presenti in aula e hanno commentato: “La giustizia ha fatto il suo corso. Noi siamo sempre stati fiduciosi e la sentenza oggi ci da’ ragione. Stefano è sempre stato qui non se ne è mai andato. Anche adesso è qui”.
(foto Liguori)
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