SAA, Zerogrey, Progesia: a tu per tu con gli organizzatori del Master in eCommerce Management e Strategie Digitali

Rubrica a cura di ScattoTorino

Lo scenario economico internazionale dimostra l’importanza strategica dell’eCommerce Manager, una figura chiave all’interno di qualsiasi azienda di prodotti o servizi che voglia mantenere e consolidare la propria competitività nei mercati attuali e futuri, caratterizzati dalla continua innovazione tecnologica e dalla crescente consapevolezza dei consumatori. Forti del successo della prima edizione SAA – School of Management dell’Università di Torino, Zerogrey società specializzata in eCommerce e in outsourcing e Progesia società di consulenza strategica con esperienza nella ricerca e nella formazione, organizzano anche quest’anno il Master Executive in eCommerce Management e Strategie Digitali. Il corso, che si terrà in modalità online fino alla riapertura dell’Università, è rivolto ai laureati di ogni facoltà o dipartimento, ai manager, ai direttori e ai dipendenti con una consolidata esperienza di lavoro che vogliono approfondire le competenze in materia di eCommerce ed incrementare il proprio valore professionale e strategico. Il Master si svolge presso la SAA, in via Ventimiglia 115 a Torino, ed è iniziato lo scorso 21 maggio; le lezioni sono full time una volta al mese il giovedì, venerdì e sabato per un totale di 250 ore e sono strutturate in modo che possa accedervi anche chi già svolge un’attività lavorativa. Il percorso formativo, che alterna la teoria a numerose esercitazioni pratiche, terminerà nel febbraio del 2021 ed è prevista l’attivazione di tirocini facoltativi presso le aziende partner. ScattoTorino approfondisce l’argomento con Davide Caregnato Direttore Generale di SAA – School of Management, Simone De Ruosi General Manager di Zerogrey, Giulia Carlo e Selene Giovannini Responsabili del Coordinamento Master di Progesia, referenti del progetto.

Dottor Caregnato, ci presenta brevemente la SAA?

“La SAA, già Scuola di Amministrazione Aziendale, prima Business School nata in Italia nel 1957 per formare a livello manageriale quadri e dirigenti, è oggi una School of Management soggetta a direzione, coordinamento e controllo da parte dell’Università degli Studi di Torino e ha per mandato statutario lo scopo di coadiuvare l’Ateneo nello sviluppo di nuove metodologie ad elevata intensità didattica, differenziate per categorie di conoscenza o di andamento nell’apprendimento, nonché, quale oggetto sociale, l’assunzione e l’avvio di ogni attività di formazione e di ricerca che risulti complementare ed atta in particolare a perseguire i propri scopi quali a titolo esemplificativo l’organizzazione e la gestione di executive master, seminari di aggiornamento metodologico e tecnico per l’ulteriore qualificazione professionale di manager, funzionari e dipendenti. A livello istituzionale oggi supporta con il proprio Campus il Dipartimento di Management nella didattica di quattro Corsi di Laurea, di cui due in lingua inglese e uno interamente telematico, con circa 2700 studenti”.

Davide Caregnato, Direttore Generale di SAA – School of Management

Il Master non è solo teorico, ma propone esercitazioni pratiche. Un valore aggiunto?

“La nostra attività di avvicinare gli studenti a percorsi di acquisizione di competenze manageriali viene perseguito già nei percorsi di Laurea con attività di coaching e sviluppo delle necessarie competenze trasversali, che si tramutano, per alcuni di essi in veri e propri percorsi di projecy work sia nelle imprese profit e sia in quelle del Terzo Settore con grande crescita delle competenze degli allievi e spesso con l’introduzione nelle aziende di proposte di sviluppo concrete e immediatamente industrializzabili, con un autentico e proficuo “win-win” delle parti. Queste attività sono ulteriormente sviluppate nei percorsi Master, dove la presenza non solo di docenti universitari, ma di tecnici, manager e professionisti attribuiscono ai discenti maggiore capacità competitiva e progettuale”.

Dottor De Ruosi, di cosa si occupa Zerogrey?

“In poche e semplici parole Zerogrey si occupa di progettare, costruire e gestire soluzioni e-Commerce e omnicanale. Abbiamo una storia che nasce in un garage di Torino nel 2000, proprio come da manuale della start-up innovativa. Oggi siamo anche a Barcellona, Dublino, New York e il nostro servizio ha quattro pilastri fondamentali, seppur modulari poiché possono essere svolti dai brand o da partner terzi: tecnologia SaaS eCommerce e implementazione, fatturazione internazionale, operatività (logistica, customer care, etc), strategia e marketing digitale”.

Simone De Ruosi, General Manager di Zerogrey

Il Master è promosso da partner prestigiosi: qual è il loro ruolo?

“Credo sia una bellissima storia di collaborazione Università-Industria ed è esattamente quello che bisogna fare per sviluppare il tessuto economico e sociale di un paese. All’Università si studia, poi ci si deve tornare per rielaborare le esperienze lavorative e metterle al servizio della ricerca e di nuova formazione. Zerogrey, in qualità di promotrice, ha il compito di portare competenze pratiche e conoscenze di un ecosistema ormai molto complesso come è oggi l’eCommerce. Così come faranno tutti gli altri partner tecnici che interverranno nelle varie lezioni per portare praticità e casi concreti in classe”.

Dottoressa Carlo, qual è il core business di Progesia?

“In Progesia studiamo le migliori soluzioni di crescita dei business e le portiamo nelle aziende grazie al modello di Smart Management del Business Armonico validato dal Dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Torino. I pilastri dello Smart Management sono quattro: Cloud and Digital Transformation, Customer Experience Management, Digital Strategy & Marketing Automation, Project Management & Employee Engagement. In Progesia operano professori universitari, professionisti esperti in psicologia del lavoro, marketing non convenzionale, consulenza societaria e direzionale, strategia di business, copywriting, sociologia e strategie digitali.

La sinergia di competenze multidisciplinari è ciò che permette una visione globale dei processi interni ed esterni che caratterizzano le aziende, permettendo di conquistare il vantaggio competitivo grazie alla sintesi che ne può derivare. Da noi ogni persona viene accolta come portatrice di una storia unica fatta di valori ed esperienze, elementi preziosi su cui impostare un percorso di crescita in cui l’innovazione è la chiave per un cambiamento di successo. La mission di Progesia è aiutare i clienti a crescere e ad esprimere il massimo potenziale dal punto di vista commerciale, finanziario, gestionale e innovativo”.

Giulia Carlo e Selene Giovannini Responsabili del Coordinamento Master di Progesia, referenti del progetto

Dottoressa Giovannini, grazie a questo Master i manager quali skill avranno?

“L’eCommerce Manager è una figura professionale oggi indispensabile per qualunque azienda di prodotti o servizi che voglia garantire la propria competitività in futuro. Il modo migliore per apprendere la complessità di questo affascinante settore è imparare dai migliori professionisti sul mercato. Con il Master eCSD sarà analizzato a 360 gradi questo mondo e verranno formati nuovi professionisti che ne conoscano le complessità e le sappiano gestire. Il Master offre agli studenti l’opportunità di apprendere molteplici e trasversali competenze e di comprendere in modo più approfondito le dinamiche che concorrono al buon funzionamento di un sito eCommerce, ampliando anche a tematiche inerenti a circular economy, digital transformation, nuovi modelli di business e alle possibilità che si stanno aprendo grazie alle nuove tecnologie 4.0”.

Torino per voi è?

Davide Caregnato: “Amo Torino, città laboriosa e austera. Bella e da godere in un’infinità di angoli ricchi di arte, storia e cultura. Città dove si sta bene, nei musei e nei ritrovi culturali, così come nella movida. Non ho molto da aggiungere a quello che è il pensiero di molti turisti che visitano la città, che a volte se ne innamorano più di chi ci abita e la fa vivere ogni giorno. A Torino si fanno poche parole, ma si crea autentico valore”.

Simone De Ruosi: “Torino è una città da sempre innovatrice nel campo sociale, tecnologico, economico, culturale. Fu capitale d’Italia per pochi anni a livello politico e amministrativo, ma per decenni lo fu sotto tutti questi altri aspetti. Oggi è una città che si è smarrita, ha perso qualche treno di troppo e ha perso l’appeal di città innovatrice che per molti altri centri europei come Milano, Barcellona, Amsterdam e Dublino è elemento polarizzatore. Ha il vantaggio di avere ancora un grande tessuto di piccole e grandi realtà innovatrici, economiche e non, dunque questo gap può e deve colmarlo. Il Master può essere il nostro piccolo granello di sabbia. Oltre a tutto questo, Torino è la mia città”.

Giulia Carlo: “È l’odore di pioggia e le corse per ripararsi sotto i portici del centro, è il piacere di perdersi fra i vicoli del Quadrilatero Romano, è il Museo Egizio che ogni alunno torinese ha visitato come minimo tre volte nella vita (una per ciclo scolastico!). È il rumore del fiume Po lungo i Murazzi, le passeggiate in bicicletta da bambina con mamma e papà al Valentino e soprattutto Torino è casa mia”.

Selene Giovannini: “Torino è eleganza, bellezza, arte e cultura. Per me, piemontese doc, rappresenta la mia vita, la mia quotidianità. Ci fosse il mare sarebbe a tutti gli effetti la città perfetta”.

Un ricordo legato alla città?

Davide Caregnato: “Torino 2006, lo scambio culturale di quei giorni, le emozioni continue, ogni angolo preso d’assalto da stranieri – in tutti i sensi – che scoprono angoli e sapori nuovi della nostra città e del nostro territorio. Il lavoro volontario di tantissimi amici stretti intorno al bisogno della città di essere ancora più bella e di essere un esempio di efficienza. La magia di quelle giornate è indimenticabile”.

Simone De Ruosi: “Sono nato e cresciuto nella periferia operaia di Torino, pertanto di ricordi ce ne sono moltissimi e in questi tempi di emergenza Covid-19 affollano la mente. Di Torino amo i moltissimi salotti, che per chi vive in periferia, sono sempre magici e mai scontati: i tanti spazi verdi piccoli o grandi, ma tutti ben curati; le piazzette colme di bistrot come Piazza Emanuele Filiberto, 4 Marzo, Savoia, Carlina. Amo la ristorazione, sperimentale e slegata dagli standard tradizionali come in molte città italiane. Raramente si trovano i piatti tipici, è assai più facile trovare innovazione, anche in cucina”.

Giulia Carlo: “Le Olimpiadi invernali del 2006 vissute da Volontaria”.

Selene Giovannini: “L’immensa emozione provata nel rivedere l’eleganza e la bellezza di Torino dopo un periodo di vita in Australia”.

Coordinamento: Carole Allamandi

Intervista: Barbara Odetto

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