Cuneo, una gemma incastonata tra le valli

Percorrendo la strada che la raggiunge si ha già la sensazione che si sta andando in un luogo speciale e sorprendente dove lo scenario è caratterizzato da una natura rigogliosa fatta di boschi, valli e montagne maestose, dal Monviso alle Alpi Marittime, floride in primavera e nivee in inverno

Cuneo è una cittadina, come narra il suo nome, incastonata tra i fiumi Stura e Gesso, inserita in una posizione cruciale all’ingresso di sei valli, tappa obbligata se si vogliono esplorare i meravigliosi dintorni, siano le vette uniche che la incorniciano, le terme di Lurisia, la Valle Ellero con la Pieve di San Maurizio o la Roccaforte di Mondovì, oppure se ci si volesse spingere fino a Saluzzo, Stroppo ed Elva in Val Maira.

Elegante, curata ed accogliente, città dei sette assedi con un passato storico movimentato, salva in numerose occasioni grazie alle robuste mura medioevali, questa deliziosa gemma piemontese vanta un patrimonio culturale molto sostanzioso costituito da 153 istituti di cultura tra musei, case-museo, pinacoteche, castelli, forti, siti naturalistici, archeologici e naturali, palazzi, ville, ecomusei, chiese, abbazie e piazze, ampie aree di aggregazione, che non hanno niente da invidiare a quelle delle capitali europee più ammirate. E proprio da un forum parte l’itinerario che ci guida in questo luogo, Piazza Torino, da cui si apre piacevolmente via Roma, la strada più importante del centro storico, denominata Platea fino al 1500, pedonalizzata e restaurata.

Scorgiamo subito un gioiello barocco, la chiesa di Sant’Ambrogio, la Prefettura e il Vescovado. Più avanti il Municipio che ospita nel suo cortile una riproduzione dell’automobile Ceirano 1903. Di fronte invece dimora il Palazzo della Torre, una volta sede del Comune, su cui svetta la Torre Civica risalente al 1317. A pochi passi, a Piazza Virginio, si trova il Museo Civico, ospitato dall’ex convento San Francesco, mentre in Via Santacroce, c’è l’omonima chiesa anch’essa espressione del Barocco piemontese. Ritornando su via Roma si arriva in Contrada Mondovì, una deliziosa area dove negozi di antiquariato, graziosi locali e una bella Sinagoga, creano un’atmosfera d’altri tempi. La Biblioteca Civica all’interno di Palazzo Audifreddi, edificato in cotto nel 1600 con un suggestivo cortile interno, è indubbiamente da visitare. Percorrendo ancora via Roma si arriva nel salotto di Cuneo, l’ottocentesca Piazza Galimberti, grande e generosa (24.000 mq), circondata da dieci palazzi porticati collegati tra loro da terrazzi, in centro, orgoglioso, il monumento dedicato a Giuseppe Barbaroux. Questa piazza ogni martedì si trasforma in un fornitissimo mercato e non mancano, per deliziare il palato e per fare una meritata pausa, pasticcerie e confetterie della tradizione cuneese. Uscendo dal centro, nella parte laterale, troviamo Viale degli Angeli, una area di bellissime ville liberty, palazzine in stile neoclassico e un tocco di moderno.

 

Esattamente nella parte opposta invece spicca, per il suo volume, il paradiso degli amanti della birra (da amare sempre con moderazione): l’Open Baladin, un locale davvero caratteristico e coloratissimo che ospita una chicca: Baladin Open Lab, il primo laboratorio con un impianto per la produzione di 50 litri di birra in cui i produttori casalinghi di birra (homebrewers) potranno dare libero sfogo al loro estro creativo seguiti da un esperto. Questa deliziosa cittadina, forse un po’ sottovalutata nel suo fascino e nella sua bellezza, è candidata come Città della Cultura 2020, a conferma della ricchezza del suo patrimonio e dell’ apprezzamento ad essa dovuto.

Maria La Barbera

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