“Per l’entrata del Paese nella fase 2 è importante definire un percorso chiaro istituzionale e politico, regionale e nazionale, che unisca la necessità di massima tutela della salute pubblica, il contenimento del contagio, riducendolo fortemente, e il massimo supporto alle imprese.
Esercizi commerciali, bar, negozi di prossimità, imprese manifatturiere, artigiane, turistico-ricettive, agricole hanno bisogno di avere tempi certi per la riapertura, sostegno economico che colmi i mesi persi. I lavoratori hanno bisogno di ricevere la cassa integrazione entro i primi giorni di maggio. Attendono da troppo tempo. Per l’economia dei piccoli Comuni e delle aree montane, non sono sopportabili tempi lunghi per le scelte e le decisioni che il Parlamento dovrà concertare e coordinare con il Governo, e con le Regioni, con un’attività dell’Aula alla quale Uncem fornirà proposte e istanze come fatto con i Ministri e i Parlamentari nelle ultime ore. Servono tempi certi sulle riaperture, anche dei rifugi alpini piuttosto che dei bar e dei ristoranti di Alpi e Appennini. Bene la possibilità di poter fare take-away. Nei piccoli Comuni sapremo certo evitare assembramenti. Anche rispetto all’uso dei sentieri e delle attività outdoor Uncem auspica aperture. Una cosa è certa: la montagna non deve essere ai margini dell’economia del Paese. E su questo assunto dobbiamo lavorare con le istituzioni, nazionali e regionali, nelle quali abbiamo fiducia e che devono però essere capaci di ascoltare le istanze dei Sindaci, degli Enti locali, di tutte le imprese dei territori”.
Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem
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