Tormento ed estasi dell’amore

L’incidente d’amore diviene amore incidente che ci aiuta a comprendere come la casualità dell’incontro, diviene causalità di ricerca e  lacerazione interiore, il pathos si fa struggimento del cuore

Così Barbara Pregnolato nel suo primo romanzo ”L’altra accanto” ( edizioni Augh, collana frecce 2019, pagg.138 ) scava nel recesso dell’anima dei tre personaggi principali del suo testo, che divengono metafore dell’incomunicabilità della nostra società postmoderna, liquida ed egoista, dove il vissuto femminile del sentimento amoroso muta in disperato desiderio di verità.
.
In un flusso di coscienza dove si alternano passione e paura, coraggio e meschinità, ipocrisia e desiderio, si tracciano i destini esistenziali vissuti e narrati in prima persona dai protagonisti. Con un risultato letterario innovativo e anticonvenzionale. Atmosfere domestiche e  decostruzione psicologica, sono sincopata espressione di tormento ed estasi, ricerca e perdizione, erotismo e morte. Il tutto si svolge tra la provincia e il capoluogo torinese in tinte crepuscolari e atmosfere fortemente evocative.
.
”Siamo gettati nel mondo” scriveva Heidegger in ‘ Essere e tempo’  trauma primigenio e redenzione, regressione amniotica e tensione all’ Assoluto. La creatività poetica di uno degli Io narranti collide con l’incapacità d’amare pienamente la sua partner e diviene narcisistica negazione del Se. Alibi alla libera e compiuta affermazione dell’ amore tra persone travolte da eventi più grandi dei loro progetti individuali. Dove le domande esigono responsabilità e le risposte pongono nuovi interrogativi. Il lirismo avvince il lettore dalla prima all’ultima pagina e il processo di identificazione è inevitabile. La tensione emotiva stimola la riflessione e diviene catarsi la dove l’autrice innesca parti di thriller psicologico e maieutica terapia del fruitore testuale.
.
Luci e ombre degli spazi e degli umori quotidiani  aprono all’attesa del miracolo pacificatore e il situazionismo alla Guy Deborde sbuca da ogni angolo. Il cinema di Antonioni e il Kafka della Metamorfosi  descrivono la monade dell’uomo del terzo millennio globalizzato, bulimico sentimentale e desideroso di riscatto, che solo nella magia dell’Amore espresso e vissuto pienamente nelle sue infinite forme, potrà trovare la sua più profonda, compiuta, necessaria e Umana realizzazione.
Aldo Colonna
Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo Precedente

Due evasioni per vedere sorella e fidanzata

Articolo Successivo

Affitti: “Rifinanziare il fondo di sostegno”

Recenti:

L’isola del libro

RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA   Jean-Baptiste Andrea “Vegliare su di lei” -La nave

IL METEO E' OFFERTO DA

Auto Crocetta