Arriva la pioggia. Sottile, monotona, insistente. Il cielo è grigio. Meglio, penso. Così si sente meno l’oppressione del non poter uscire. Ma è un cercare di autoilludersi. È bello restarsene a casa quando sai che, volendo, potresti uscire.
Non così. Non costretto. Per il carcerato non cambia se piove o se brilla il sole. Vorrebbe, sempre e comunque, evadere. Soprattutto se sente come ingiusta la segregazione.
Evadere… Lenzuola legate alla finestra, stile Banda Bassotti…facendoti portare fuori chiuso in un sacco, stile Conte di Montecristo…. Fuga in auto a mano armata, forzando i blocchi, stile Bonny & Clyde… ma sono solo fantasie. E poi, mica c’è una Bonnie…
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