Il Programma Regionale della Mobilità Ciclabile punta al modello olandese
TRASPORTI. LA BICI PRIMO MEZZO PER LA MOBILITÀ URBANA
Individuare una rete ciclabile regionale integrata in tutto il Piemonte, collegare e far interagire i sistemi ciclistici locali, nazionali e internazionali, e connetterli con altre modalità di trasporto. Questi i punti principali dell’attività di redazione del Programma Regionale della Mobilità Ciclabile presentata al Circolo dei Lettori di Torino alla presenza dell’assessore regionale ai Trasporti della Regione Piemonte Marco Gabusi, l’assessore regionale al Turismo Vittoria Poggio, il console dei Paesi Bassi Johan Verboom, la senior policy advisor dell’Ambasciata dei Paesi Bassi Nicole Hablè ed esperti italiani e olandesi di ciclomobilità.
«Abbiamo deciso di avviare un piano di medio periodo – ha spiegato l’assessore Gabusi –. Un piano che mette al centro la bici, non solo come sport e passione, ma come vero e proprio mezzo di trasporto. Anzi come il miglior mezzo di trasporto in città e nei centri urbani. Ci vorrà un po’ di tempo per vedere la piena applicazione del piano, poiché è necessario creare o implementare l’infrastruttura, in modo che diventi efficiente e preveda un sistema di passaggio nei punti cardine delle città. Parallelamente bisogna lavorare sulla sensibilizzazione degli enti locali, che devono incentivare l’uso della bicicletta, non solo come mezzo sostenibile, ma come mezzo rapido per gli spostamenti. Il percorso del piano inizia nel 2020 e sarà partecipato e calato sul territorio».
Per la progettazione e realizzazione del Programma è stato scelto un partner olandese, che potesse portare un contributo importante. Alla presentazione odierna il console olandese Verboom ha sottolineato le opportunità poste da un piano come questo e la necessità di superare le criticità della conformazione geografia piemontese e delle caratteristiche cittadine, difficoltà che anche l’Olanda a suo tempo ha dovuto affrontare. «Abbiamo chiamato gli esperti dall’Olanda – spiega l’assessore Gabusi – perché dagli anni Ottanta hanno lavorato a 360° sulle opportunità dell’utilizzo prioritario della bici fino a renderle numericamente superiori alle macchine in città. Partendo proprio da quella che è considerata la migliore esperienza disponibile in Europa è stato costituito un gruppo di lavoro italo olandese, che siamo certi, porterà risultati consistenti».
Nella sua ideazione il Programma Regionale della Mobilità Ciclabile costituirà uno strumento a supporto dell’Amministrazione regionale e degli enti locali, finalizzato ad individuare il sistema ciclistico su scala regionale e a definire una serie di strumenti di governo in grado di guidare l’azione degli enti locali. Il Programma individua gli interventi da adottare per promuovere l’uso della bicicletta sia per la mobilità quotidiana che per le attività turistiche e ricreative. Dà gli indirizzi relativi alla predisposizione delle reti ciclabili urbane ed extra urbane e indica gli obiettivi programmatici concernenti la realizzazione e la definizione della rete regionale. Definisce la rete ciclabile, coerente con la rete nazionale Bicitalia, integrata e interconnessa con le altre modalità di trasporto. Individua gli itinerari nelle zone rurali finalizzati alla conoscenza e fruizione delle zone di interesse naturalistico. Prevede il sistema di interscambio con altre modalità di trasporto e il sistema delle aree di sosta. Non mancano nel Programma le azioni di comunicazione, educazione e formazione. Un punto di attenzione anche per l’individuazione di strategie e azioni regionali per il miglioramento della sicurezza e della protezione dei ciclisti sulle strade urbane ed extra urbane.
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