Rubrica settimanale a cura di Laura Goria
Elif Shafak “I miei ultimi 10 minuti e 38 secondi in questo strano mondo”
-Rizzoli- euro 19,00
Inizia con un colpo al cuore questo magnifico romanzo della scrittrice turca 47enne Elif Shafak. Gli ultimi istanti di vita del titolo sono quelli di Leila Tequila: prostituta dal cuore d’oro, forte e coraggiosa, ma reietta dal mondo. Uccisa e gettata in un cassonetto dei rifiuti. La vita la sta abbandonando ma le resta il tempo per andare indietro e rivivere momenti significativi della sua esistenza. L’incipit è geniale, lo spirito di Leila non vuole lasciare il mondo e la sua anima vaga ripescando nel passato: si rivede neonata, accolta con delusione dal padre che dopo ripetuti aborti della moglie desiderava un figlio maschio. Poi rivive stralci dell’infanzia solitaria, gli abusi sessuali di cui è stata vittima in famiglia ed altri passi successivi della sua difficile vita. Nei minuti che ancora la tengono legata alla Terra, Leila mette a fuoco sapori, odori, atmosfere. Ci regala personaggi, situazioni, rapporti umani e disumani, che la Shafak descrive afferrando il lettore e immergendolo nella vita della protagonista. Tante pennellate per un affresco in cui ci sono i tanti contrasti della Turchia, la Istanbul affascinante ma anche spietata. Con i suoi bordelli e la complicità meravigliosa tra donne disperate che annaspano per vivere, ma sanno perfettamente cosa sono solidarietà e amicizia, al punto da sfidare la legge per dare giusta sepoltura a Leila. Già perché come ultimo affronto, il suo cadavere verrà sepolto nel Cimitero degli Abbandonati, dove neanche una lapide ricorda i nomi di chi giace sotto sbrigative palate di terra. Pagine bellissime sul senso della vita e sulle storie dimenticate, scritte con la profondità di questa autrice che non teme di alzare la voce. Tant’è che nel 2006 è stata processata per il suo romanzo “La bastarda di Istanbul” in cui aveva fatto riferimento al genocidio degli armeni, tutt’oggi un tabù in Turchia.
Tatiana De Rosnay “Sentinella della pioggia” -La nave di Teseo- euro 19,00
In una Parigi apocalittica, battuta dall’ incessante pioggia e quasi sommersa dall’acqua, ha luogo la riunione familiare dei Malegarde che festeggiano due ricorrenze. Il padre, Paul, esperto di alberi – per i quali nutre “un amore furibondo”- sta per compiere 70 anni e in più ricorrono i 50 anni del suo matrimonio con Lauren , 61enne senza trucco e “mozzafiato” che fa ancora voltare il capo agli uomini. Per l’occasione è in programma un week end insieme ai figli Linden e Tilia: nomi scelti dal padre in onore del suo albero preferito, il tiglio, (in inglese, Linden). Lui è un giovane fotografo di successo gay che per anni non era riuscito a fare coming out; lei ha una tragedia alle spalle e arriva da Londra dove vive con la figlia e il secondo marito. Mentre la Senna minaccia di straripare, anche sui Malegarde sta per abbattersi una bufera tutta privata, in cui tornano a galla incomprensioni, rancori, dolori e lacune affettive mai colmate. Una famiglia in cui le distanze sono state a tratti abissali. Paul ha dedicato la sua vita alla tenuta di famiglia e a salvare gli alberi ed è rimasto “un mistero per il suo unico figlio maschio”. Lauren forse è stata una madre distante e con qualche segreto. Linden ha faticato ad accettare la sua omosessualità; incompreso dai genitori, a 16 anni aveva scelto di andare a vivere con la zia Candice. Durante la cena che li riunisce accadrà qualcosa di grave e di lì in poi ecco il susseguirsi di rivelazioni, rimpianti, bugie e meccanismi che si annidano nelle pieghe di una famiglia. Tutto raccontato con la magistrale bravura di Tatianne De Rosnay, di cui avevamo amato il bestseller internazionale “La chiave di Sara” da cui l’omonimo film (nel 2010) con Kristin Scott Thomas.
David Sedaris “Calypso” -Mondadori- euro 18.00
Sedaris è uno scrittore umoristico americano (di origine greca) trapiantato nella campagna inglese e, più che saggi o romanzi, regala ai lettori pagine della sua vita con contorno brillante di note satiriche, riflessioni varie e narrazioni esilaranti, dal retrogusto spesso dolceamaro.
Vive tra New York, Londra e Parigi; ma di fatto conduce una vita da nomade toccando più latitudini del globo per le sue tournè di letture, inframezzate da scorribande di shopping compulsivo e dalla sua ossessione per la raccolta dei rifiuti (è stato anche netturbino volontario). In “Calypso” distilla pagine su una nutrita schiera di argomenti. Tanto per cominciare c’è il suo rapporto con il compagno Hugh: ed è curioso che Sedaris si sia battuto per il matrimonio gay, ma poi non si sia mai sposato, perché interessato, più che altro, alla conquista della libertà di farlo. Sullo sfondo c’è la casa al mare, a Emerald Isle, sulla costa del North Carolina. L’autore l’ha comprata un po’ in onore dei soggiorni della sua infanzia (gli sono rimasti nel cuore); un po’ per riunirvi periodicamente fratelli e sorelle (Sedaris è il 2° di ben 6 figli). Il racconto di quelle reunion è intriso di note esilaranti, ma anche di incursioni in argomenti e dinamiche familiari che non sempre scivolano con facilità. Humor e annotazioni profonde delineano argomenti di spessore come il complesso rapporto con il padre, l’alcolismo della madre Sharon e soprattutto il suicidio della sorella Tiffany, che ha segnato profondamente l’animo dello scrittore. Su tutto aleggia il pregnante senso della mortalità dell’uomo e la maestria nell’affondare la penna fino al nocciolo duro dell’animo umano.
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