I vincitori del premio Lagrange

Sono stati annunciati giovedì 17 ottobre, presso la sede della Fondazione Crt, dal presidente Giovanni Quaglia  (nella foto) e dal segretario generale, Massimo Lapucci i vincitori del Premio Lagrange.

 

Il massimo riconoscimento internazionale per la scienza dei sistemi complessi, istituito dalla Fondazione CRT – Cassa di Risparmio di Torino e coordinato dalla Fondazione ISI –Istituto per l’Interscambio Scientifico di Torino, quest’anno vanno al biologo ed ecologo britannico Iain D. Couzine e al biologo marino ed esploratore statunitense David Gruber.

 

Il Premio Lagrange – ha detto il presidente Quaglia – è un modo per riconoscere i meriti di un grande matematico nato a Torino, ma di origini francesi. Un Progetto Lagrange avviato dalla Crt nel 2003 ed un Premio Lagrange istituito nel 2008.

 

David Gruber è, tra l’altro, professore di Biologia e Scienze Ambientali presso il Baruch College della City University of New York ed esploratore del National Geographic.

 

Iain D. Couzin, già ricercatore alla University of Oxford e professore alla Princeton University, oggi è direttore del Max Planck Institute of Animal Behavior di Costanza in Germania .

 

Studiare la straordinaria complessità del mondo animale per comprendere meglio i meccanismi che regolano la vita sul pianeta, compresa la nostra. È il terreno su cui si muovono i due vincitori dell’edizione 2019 del Premio Lagrange –Fondazione CRT.

 

Il Premio Lagrange –Fondazione CRT2019 è assegnato al Prof. Iain D. Couzinper il suo rilevante e pionieristico lavoro sull’emergenza di comportamenti collettivi in gruppi di animali e in gruppi sociali, nonché per lo sviluppo della tecnologia per lo studio sperimentale di tali sistemi così complessi.

 

Il Premio Lagrange –Fondazione CRT2019 è assegnato al Prof. David Gruber per il suo pionieristico contributo allo sforzo di acquisire una conoscenza più approfondita del sistema di comunicazione dei capodogli (Physeter macrocephalus).

 

Queste balene, che vivono in grandi nuclei familiari, hanno un linguaggio vocale complesso che usano in una complessa rete di comunicazione.

 

Il Prof. Gruber ha architettato le basi concettuali di un vasto e ambizioso progetto di ricerca, basato su tecniche di intelligenza artificiale e di decodifica di algoritmi, finalizzato ad aiutarci ad imparare il complicato linguaggio delle balene.

 

Se si andrà su Marte e potremo parlare con gli alieni sarà anche per via di queste ricerche.

 

Peccato che nell’Albo doro dei vincitori risulti, per l’Italia , solo il fisico Giorgio Parisi nel 2009.

 

Tommaso Lo Russo

Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo Precedente

In viaggio sul van rosso

Articolo Successivo

Un nuovo umanesimo è possibile al Festival del Classico

Recenti:

IL METEO E' OFFERTO DA

Auto Crocetta