Reale Mutua Torino – Biella: il primo passo verso il ritorno…

Il grande basket visto da vicino

Il risultato finale è quello che conta: 79 -71 per Torino, e, visto che vincere era fondamentale e importante nell’ordine … , il dovere è stato compiuto.
Sicuramente non è stata la miglior partita di questa ancora neanche quasi iniziata stagione, ma il risultato da raggiungere può aver influito sulla tensione dei giocatori che non sempre sono sembrati all’altezza delle loro possibilità.
Certo è che l’ostacolo Biella non era granché, né per l’organizzazione di gioco né nei singoli, però la seconda serie nazionale può presentare ostacoli “strani” per squadre tecniche come Torino, in quanto alcune giocate sporche o la lotta coi denti può diventare problematica quando non gestita con serena tranquillità.
Infatti, se possiamo ravvisare un neo, nella gestione della partita, lo troviamo nella capacità di giocare al meglio gli ultimi minuti, fatali in finale di supercoppa, fortunati in altri casi quando l’ultimo tiro che avrebbe dato la vittoria agli avversari si è perso nel nulla.


Anche in questo caso, la vittoria è arrivata anche per demerito avversario (ad esempio, nel finale, palla persa da Biella per raggiunto limite di cinque secondi per fare rimessa dopo time out organizzato apposta, ma tant’è, diamo a Cesare ciò che è di Cesare, la tattica vincente non sembra peculiarità dell’odierno allenatore di Biella … ) ma non bisogna esagerare, e quindi la girerei in questa maniera: pur non giocando bene, o almeno al livello che ci si aspetta dai giocatori della Reale Mutua, si è vinto lo stesso.
Questo lascia ben sperare per il futuro, dove, magari organizzandosi sempre meglio, i giocatori cominceranno ad avere la continuità necessaria per vincere contro compagini meglio attrezzate, anche se Torino sembra, ovviamente per la categoria, aver poco da invidiare alle altre squadre.
Un piccolo commentario sui giocatori di oggi è doveroso e quindi diremmo che a buoni livelli, anche se a fasi alterne, hanno giocato Marks e Toscano, autore di una gran stoppata in recupero su un “ragazzino” maleducato che nell’azione precedente aveva “calpestato” il nostro giocatore, testimoniando che il proverbio “non svegliare il can che dorme” è sempre attuale.
Cappelletti, Alibegovic e Traini si sono esibiti in ottime cose e alcuni momenti molto meno entusiasmanti, anche se hanno contribuito in maniera importante per il raggiungimento di questo primo tassello del campionato. Campani ha giocato bene gli ultimi minuti anche se prima è rimasto un pochino troppo “nascosto”.


Pinkins invece ha giocato molto sotto tono rispetto a quello che ci si aspetta da lui, mentre per Djop daremmo un commento particolare: quando gioca con la testa è un giocatore che ha un gran futuro davanti a sé; talvolta eccede nel voler fermare tutti e tutto con il fisico. Non sempre è così facile, e a volte si dovrà essere costretti a “mollare” senza smettere la pressione per non incorrere inevitabilmente nel fallo che induce poi alla via della panchina. E poi, se il nostro buon allenatore saprà essere comprensivo nei nostri confronti e benevolo con il sorriso, vorremmo dire che Djop non esce per quattro falli, anche lui ne deve commettere cinque…e quindi può rientrare in campo nel finale di partita e non vederla dalla panchina (come nella finale di supercoppa e oggi) quando magari il miglior rimbalzista può essere utile…e il centro avversario (zoppicante…) sta facendo ciò che vuole… .
Oggi comunque non è tempo di giudizi affrettati, bocciature o insane richieste di perfezione alla prima giornata di campionato. Tutto è bene ciò che … comincia … bene e questo è successo.
Come diceva Julio Velasco: “chi vince festeggia e chi perde spiega”, e oggi c’è poco da spiegare. Si è vinto ed è ciò che doveva accadere. Per lo spettacolo ed il bel gioco siamo in attesa del naturale crescere di un gruppo che è ancora all’alba della sua creazione ma ha già una sua identità e sa già vincere.
Per noi di Torino che amiamo la pallacanestro è già una fortuna continuare a vedere il grande basket, e speriamo che resti una bella e divertente abitudine. Go on Torino … Basket, go on Basket Torino.

Paolo Michieletto

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