Torino Basket anno zero: la partenza di un nuovo gruppo sportivo

Si è tenuto da poco il raduno ufficiale della nuova società di basket trapiantata in Torino da quel di Cagliari pronta ad iniziare un percorso avventuroso nel secondo campionato nazionale di Pallacanestro.
La società Basket Torino affiancata in maniera notevole dalla Reale Mutua Assicurazioni non solo come sponsor è quindi alle prese con i primi movimenti di preparazione atletica e sportiva in previsione di un’annata sicuramente “strana” per tutti gli appassionati di pallacanestro dopo le purtroppo ben note vicissitudini dell’ultimo anno sportivo.
Quasi 500 persone (tra cui il sottoscritto…) hanno già dato fiducia alla nuova società sottoscrivendo l’abbonamento al campionato, e, visto il clima che si era creato a fine stagione, direi che non è un risultato di cui vanagloriarsi ma è sicuramente un segnale importante: Torino ha appassionati che hanno voglia di vedere Basket con la maiuscola davanti (non dico B perché sono scaramantico…) .


La squadra è sicuramente adatta al campionato e sembra avere caratteristiche tali da poter disputare una stagione di buon livello. Dei giocatori ho già scritto nello scorso articolo e quindi ora vorrei solo porre l’accento su un punto importante che credo possa essere decisivo per le sorti di questa squadra. Al momento, diverse persone sono indecise sul da farsi: seguire o non seguire la squadra? Abbonarsi o non abbonarsi? Andare alla partita oppure no? Gli stessi media ufficiali sono alquanto timidi e non si sbilanciano troppo. Ma a Torino e ai suoi tifosi interessa solo una cosa: che la squadra giochi al massimo e che, soprattutto vinca. La nostra è una città dove un allenatore che ha vinto tutto con la squadra di calcio con la maglia a strisce è stato giubilato con sospiri di sollievo (!!!).

Lo spettacolo degli ultimi anni nel campo da basket a volte è stato eccezionale, e quei momenti resteranno nella memoria dei veri esteti del gioco, ma, purtroppo, in un mondo dove la critica prevale sempre sul bello, troverete sempre quello che “ne sa” e che sarà contento di rivangare fuori solo cose negative.
Ma questa squadra non ha passato, non ha memorie, inizia oggi l’anno zero. Ed ha bisogno di pubblico. Come tante ombre alla finestra sono gli indecisi del basket, pronti a trasformarsi in angeli cantori del palazzetto in caso di successo o di divenire neri avvoltoi con disegnata sulle ali la scritta “io lo sapevo che finiva così” in caso contrario.

Non ci sono soluzioni: questa squadra deve iniziare alla grande: deve vincere subito tanto e bene. Non sarà sufficiente giocare bene. Dovrà vincere. Il successo chiama pubblico, le sconfitte richiamano solo parole. E non ci sarà tempo dopo per recuperare. Dovrà vincere fin dalla prima partita perché i segnali saranno lì. Guai a perdere con Biella di Galbiati (l’allenatore con un record di 3 vinte 12 perse il primo anno con Torino e di 8 – 22 nel secondo campionato a metà tra vice e capo allenatore …) Casale e Tortona in Supercoppa, e “guaissimi” a non vincere subito in campionato sempre con Biella e nelle prime partite. Sarebbe un Harakiri pesante e sarebbe difficile recuperare il sostegno degli indecisi… .

La preparazione dovrebbe essere orientata nel “partire a palla”, come si dice, altrimenti si rischia il flop degli indecisi, che potrebbero gradualmente perdere di interesse e prediligere il mare o la montagna per il loro divertimento domenicale. Il caso di Brindisi dell’altr’anno è eclatante. Solo vittorie nel precampionato, una partenza alla grande, e poi, giornata dopo giornata, entusiasmo a raffica e campionato che se non è da incorniciare è solo perché alla fine non hanno vinto nulla, ma la stagione è stata entusiasmante, con una squadra sicuramente buona ma che nessuno considerava in questi termini all’inizio.

E così dovrà essere anche per la Reale Mutua Assicurazioni Basket Torino: una crescita di entusiasmo condotta dalle vittorie, unico viatico per la fiducia dei tifosi del secondo giorno. Cinquecento del primo giorno sono già pronti; apriamo le porte con l’unica chiave che conta per gli “sportivi” italiani … Vincere!

Paolo Michieletto

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