Maggio 2019- Pagina 44

"L'ombra cupa degli ippocastani"

Al Centro Pannunzio viene presentato da Federico Audisio di Somma il romanzo di Patrizia Valpiani
“L’ombra cupa degli ippocastani” è il titolo dell’ultimo romanzo scritto da Tosca Brizio, nom de plum di Patrizia Valpiani, medico nativo di Pietrasanta, cittadina ricca di arte nell’entroterra versiliese. Verrà presentato giovedì 9 maggio prossimo alle 18 al Centro Pannunzio, in via Maria Vittoria 35/h, dallo scrittore Federico Audisio di Somma. Le letture saranno affidate a Cristina Tira del Piccolo Teatro Instabile. Il romanzo nasce, come i precedenti, dalla passione letteraria della dottoressa toscana, nella cui vita medicina e letteratura si illuminano e completano a vicenda. La sua produzione letteraria, che comprende saggi, poesie, romanzi ed una guida su Torino, ha ricevuto i primi riconoscimenti nel 1994 ed anche il Premio Pavese. “L’ombra cupa degli ippocastani” fa parte di una serie di cui il primo volume, intitolato “Chiaroscuro”, è uscito lo scorso anno. Si tratta di un noir con uno sfondo fantasy, in cui il protagonista, Pietro Jackson, ha tratti assolutamente non convenzionali. Questo artista è sia pittore sia jazzista; mentre dipinge e suona, viene a trovarsi in uno stato di coscienza alterato. Pietro è in grado di aprirsi ad una sensibilità alternativa, riuscendo anche a percepire le negatività che lo circondano. Il personaggio è nato dall’osservazione dal vivo da parte della scrittrice di un pittore e dello stesso artista impegnato in una jam session con un sax. Il romanzo è ambientato nell’entroterra versiliese nella cittadina di Camaiore, uno dei luoghi molto amati dall’autrice, che li descrive a tinte artistiche. La vicenda si svolge in una casa di cura per malattie mentali, è frutto di fantasia, non vera ma assolutamente verosimile. Intorno al protagonista, all’ombra cupa degli ippocastani e circondato da linee di confine piuttosto labili, si muovono le figure dolorose di persone affette da disagi mentali. L’epilogo finale della vicenda fa riemergere un mondo sommerso che si nasconde a Villa Emma, sotto acque torbide.

Mara Martellotta

Polfer: bilancio dei controlli durante i ponti di primavera

Nella giornata di lunedì 6 maggio si è concluso il lungo periodo di vacanze concomitanti con i ponti di primavera, iniziato con le Festività Pasquali, in cui la Polfer ha incrementato i servizi su tutto il territorio nazionale. Anche il Compartimento Piemonte e Valle d’Aosta ha assicurato, fin dalla chiusura delle scuole, una presenza ancora più massiccia dei propri Agenti nelle stazioni e sui treni per garantire ai viaggiatori partenze serene e rientri  altrettanto tranquilli. E i numeri parlano chiaro: dal 18 aprile al 5 maggio sono state 5.827 le persone controllate, di cui 2.063 a bordo treno e 1.897 straniere; 606 le pattuglie impiegate in stazione e 199 quelle a bordo treno; 534 i treni scortati, 40 i pattugliamenti lungo linea e 47 i servizi antiborseggio per il contrasto in particolare dei furti in danno dei viaggiatori. Una trentina le sanzioni complessivamente elevate, di cui 17 al Regolamento di Polizia Ferroviaria e 11 al Codice della Strada. Complessivamente sono state 32 le persone denunciate a piede libero e 3 le arrestate, 2 i minori rintracciati. Il primo minore a Vercelli, nel primo pomeriggio del 02 maggio quando la Polfer ha prontamente rintraccuiato un 13enne, allontanatosi la mattina da una comunità del vercellese, mettendolo in sicurezze negli uffici polfer della stazione per poi riconsegnarlo agli educatori. Ancora a mezzanotte di domenica la Polfer ha assistito una 17enne torinese in precarie condizioni di salute a Porta Nuova, avvertita immediatamente la madre e richiesto l’intervento di personale sanitario per assistenza medica.
Sempre a Porta Nuova, il 30 è stato allontanato un torinese 43nne, particolarmente molesto nei confronti dei passeggeri, che era già stato allontanato dallo scalo ferroviario soltanto pochi giorni prima, ai sensi della legge contro il degrado urbano. Diverse e riconducibili al maggior flusso di passeggeri registratosi in questi giorni, le richieste di Capi treno, in massima parte relative a persone moleste o prive di titolo di viaggio, risoltesi senza strascichi per l’intervento immediato delle pattuglie di Specialità e con il deferimento alla A.G. degli autori di atti illeciti. Il lungo ponte delle festività non ha fatto registrare episodi significativi, grazie anche alla sinergia tra Uffici della Specialità dislocati sul territorio regionale. Lo dimostra quanto accaduto nella mattinata della vigilia di Pasqua, lungo la tratta Novara-Alessandria: il capo treno di un regionale proveniente da Novara e diretto a Alessandria, ha richiesto l’intervento della Polfer, tramite il Centro Operativo del Compartimento per un passeggero straniero privo di biglietto che lo aveva ingiuriato all’atto della controlleria. Gli Agenti del Posto Polfer di Alessandria immediatamente intervenuti hanno rintracciato l’uomo ed accompagnato in ufficio, sottoposto a rilievi dattiloscopici per accertarne l’identità. Il nigeriano 33enne, regolare sul territorio nazionale, è stato denunciato per oltraggio a pubblico ufficiale, rifiuto di declinare le proprie generalità.
I servizi svolti nelle due maggiori stazioni di Torino, Porta Nuova e Porta Susa, hanno visto, come preannunciato, l’affiancamento agli Agenti della Polfer, di contingenti del Reparto Mobile e di unità cinofile antidroga e antisabotaggio, resi disponibili dalla Questura di Torino. Una prevenzione efficace è stata assicurata anche all’indirizzo dei treni da e per la Liguria, con controlli mirati svolti in collaborazione con la Polfer ligure e dispositivi predisposti nelle stazioni di Torino Porta Nuova, Trofarello e Fossano   che hanno consentito di attuare un’azione incisivo di contrasto ai comportamenti illeciti sia a bordo treno che negli scali ferroviari. I servizi così rafforzati proseguiranno sino a tutta la prima settimana del mese di maggio.
 
 

Il sacrificio in cambio del successo, oggi come nell’America della Depressione

Horace McCoy scrisse nel 1935 Non si uccidono così anche i cavalli?Dopo solo due anni presentò agli studios un personale trattamento del romanzo, che tuttavia gli non venne accettato
Nel 1969 il regista Sidney Pollack girò il film omonimo che avrebbe partecipato al Festival di Cannes fuori concorso e ottenuto l’anno successivo l’Oscar per Gig Young quale migliore attore non protagonista. Il testo è forse il precursore inconsapevole dei reality dei nostri giorni; tuttavia questo spettacolo mostra un’umanità variegata, disperata, grottesca. Uno spettacolo emozionante, con toni drammatici e ironici che sottolinea il sacrificio in cambio del successo. È la storia di una folle maratona di ballo, nella California dei primi anni Trenta, nell’America della Grande Depressione, dove i partecipanti, in cambio di vitto e alloggio, disperati e in cerca di una qualche sicurezza, ballano per giorni e notti senza interruzioni, diventando oggetto di scommesse da parte del pubblico. I concorrenti partecipano nella speranza di vincere un premio in denaro, ma soprattutto di farsi notare dai registi e produttori presenti in sala. Tante coppie, un centinaio all’inizio della vicenda, l’autore a seguire quella di Gloria e Robert innanzitutto, un vero gioco al massacro che porta i concorrenti ai propri limiti fisici e psicologici, con brevi intervalli di riposo, un gruppo di giovani, e non soltanto, che nella lotta portata avanti giorno dopo giorno nella pista denuncia le debolezze, le passioni, i ricatti, le truffe che lo spettacolo porta con sé. Il romanzo ha oggi una personalissima veste nello spettacolo che per solo due repliche (oggi e domani alle ore 21) occupa il palcoscenico del Gioiello per il cartellone della “Grande Prosa”. Adattato da Giancarlo Fares che ha curato anche la regia, Non si uccidono così anche i cavalli? vede ora protagonista della storia Joe, vero e proprio mattatore, organizzatore della maratona di ballo, che può contare sulla notorietà e sulla bravura di Giuseppe Zeno. Accanto a lui Sara Valerio e una dozzina di eccellenti attori/ballerini, personaggi ben delineati dall’autore, tutti fanno parte di quello spettacolo di cui sono vittime e alle volte carnefici, nella narrazione di una vicenda drammatica e umana e nella volontà di condurre il pubblico per mano, facendolo sorridere e divertire, innamorare e sognare. L’idea della messinscena è nata dopo il successo ottenuto con Le Bal – L’Italia balla dal 1940 al 2001 (proposto a ottobre nello stesso Gioiello), nel quale il ballo e la musica si fanno drammaturgia. La musica e le canzoni in stile swing, elettro-swing e jazz manouche, sono state composte appositamente per lo spettacolo da Piji, pluripremiato cantautore romano (con il suo gruppo Piji Electroswing Project), presente da tempo nella scena pop jazz italiana. I musicisti suonano dal vivo interagendo con le voci degli attori in scena. Le coreografie sono di Manuel Micheli, già maestro coreografo di charleston e boogie-woogie all’interno di “Ballando con le stelle”. Un cast numeroso capitanato da un grande attore, coreografie spettacolari, cambi di costume, parole ironiche e leggere contribuiscono a fare di Non si uccidono così anche i cavalli? uno spettacolo coinvolgente, allegro ed emozionante che vuole sensibilizzare il pubblico sull’attualità del sacrificio in cambio del successo e coinvolgere ed emozionare sempre con il sorriso.
 

"Mario Soldati, la gioia di vivere", il libro al Salone

Sabato 11 maggio alle ore 10,30, nella Sala Indaco del Salone del Libro (via Nizza 294), Elisabetta Cocito e Antonella Prisco, in dialogo con il curatore Pier Franco Quaglieni, presenteranno il libro Mario Soldati, la gioia di vivere, edizioni Golem.Il Salone con questo evento renderà omaggio al ventennale della scomparsa di Mario Soldati, scrittore, regista cinematografico e televisivo, giornalista, torinese appassionato con frequentazioni internazionali, che ha percorso tutto il Novecento culturale italiano (1906 – 1999), lasciandovi un’impronta indelebile fatta di intelligenza, genialità multiforme, humor e anticonformismo.

L’Italia delle regioni a Slow Fish

Dalla Regione Liguria alla Calabria, che debutta alla manifestazione, e poi Puglia, Toscana, Campania e Sicilia
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Un dialogo tra terra e mare sempre più intenso in cui le ricadute, siano esse positive o negative, delle azioni dell’uomo sulla prima incidono sul secondo, che ce ne restituisce tutti i frutti, dolci e amari. Ed è con questa consapevolezza che le regioni italiane vengono a raccontare i loro progetti di tutela e promozione, i loro borghi marinari, le loro tradizioni e i loro prodotti a Slow Fish, nei chioschi di Piazza Caricamento, al Porto Antico di Genova dal 9 al 12 maggio. Dal Nord al Sud Italia, dai padroni di casa, la Liguria, alla Regione Calabria,che debutta alla manifestazione della Chiocciola, per finire con le presenze ormai consolidate, la Puglia, la Toscana, la Campania e la Sicilia. E quindi, pinne, forchette e occhiali… tutti pronti per un viaggio virtuale nelle regioni d’Italia a Slow Fish!

Scorci liguri di vita quotidiana

Partiamo dai padroni di casa, la Regione Liguria, che come organizzatore della manifestazione insieme a Slow Food, allestisce nel Porto Antico una piazza ligure ideale, dove si incontrano profumi e sapori delle diverse anime di tutta la regione, da Levante a Ponente: workshop, presentazioni e attività per le scuole, dimostrazioni di pesto al mortaio e degustazioni guidate di olio e vini in collaborazione con i consorzi liguri, i Gac locali e Liguria Gourmet per le proposte dell’area ristorazione. Per saperne di più vai su:https://slowfish.slowfood.it/piazzetta-la-mia-liguria/

Costa Toscana – Isole Toscane: tesori di mare, tesori di terra

Presenta al pubblico di Genova la propria idea di offerta turistica a misura di ambiente la Toscana, con i suoi 300 chilometri di costa interpretati come ponte tra mare ed entroterra, tra centri storici incastonati lungo le dolci colline e tratti di mare spesso ancora incontaminati, da promuovere con percorsi sostenibili lontani dai numeri e dall’approccio del turismo di massa. Raccontati da Toscana Promozione Turistica, i borghi della pesca – da Massa all’Argentario, per finire in mezzo al Tirreno, con l’Elba e le Isole dell’Arcipelago toscano – sono protagonisti a Genova. Toscana presente nel programma della Cucina del Mercato con l’appuntamento dedicato a una specialità del territorio livornese, domenica 12 alle 12: il cacciucco preparato dalla cuoca Olimpia Nocera del ristorante Porto di Mare.

Campania all’insegna della legalità e della contaminazione

Quattro giorni di programma incentrati sulla legalità (taglie minime e contrasto all’estrazione dei datteri di mare), sulla lotta al caporalato, anche in mare, e sul mare come ponte per ricostruire i legami millenari tra le sponde del Mediterraneo che hanno portato alla contaminazione di culture, anche gastronomiche, di cui godiamo oggi. Un esempio su tutti è il cuscus che dal Maghreb alla Liguria, dalla Sicilia alla Sardegna unisce il Mediterraneo intorno al cereale più importante. Il tutto, come sempre a partire dal piacere di scoprire nuovi gusti, di condividere assaggi e parole, spaziando dalla politica alla filosofia, dall’archeologia a… ovviamente il buon cibo! È lo spazio della Regione Campania a Slow Fish, gestito in collaborazione con Slow Food Campania nell’ambito del Feamp 2014-2020. Completamente plastic free, lo spazio della Campania racconta l’economia del territorio a partire dalla promozione dei Presìdi Slow Food e delle comunità della pesca grazie a chef che li sostengono acquistandone i prodotti, come Giuliano Donatantonio, Gena Iodice, Maurizio De Riggi, Luigi Russo e i panificatori Giovanni Civitillo e Aldo Pagliuca. E poi il tema delle microplastiche con un confronto tra le aree marine protette liguri e quelle campane. E ancora il tema del caporalato in mare, con Francesco Pascale, assessore all’ambiente e alla pesca di Castel Volturno, che con il Sindaco Dimitri Russo e con un gruppo di pescatori, ha avviato un progetto di ripristino della legalità e di promozione dell’attività di pesca costiera con la creazione di banchine volte alla vendita del pesce appena sbarcato.

Puglia: una terra tra due mari di sostenibilità

Il suo mare e la sua gente, la biodiversità, la cultura e le tradizioni. Ecco la proposta che la Regione Puglia presenta a Slow Fish 2019 insieme a Unioncamere Puglia e Slow Food Puglia in un itinerario esperienziale lungo il tacco d’Italia alla scoperta di Presìdi, Aree marine protette e Parchi terrestri. La Puglia si racconta attraverso le parole di pescatori, agricoltori, giovani ricercatori accomunati tutti dall’amore verso la propria terra. Slow Fish 2019 è il palcoscenico per presentare i risultati del progetto Cap Salento con i suoi tre Presìdi del mare di Torre Guaceto, Porto Cesareo e Litorale di Ugento. Tra le novità l’Ecomuseo del Mar Piccolo e della Palude la Vela (Ecopamar) che racchiude a Taranto e nel suo Mar Piccolo un autentico scrigno di biodiversità e di storie antiche e moderne, tra cui anche cozza nera tarantina. Il programma prevede anche excursus verso i laghi di Varano e Lesina e nelle Isole Tremiti e un focus sui molluschi e il pesce crudo, per rivivere sapori, profumi e suoni del porto dei pescatori di Bari. Da non dimenticare i numerosi appuntamenti gastronomici all’insegna della buona biodiversità pugliese come il focus sul crudo e sulle specialità apprezzate al porto di Bari, le cozze tarantine e le specie lacustri del Gargano.

Biodiversità, cambiamento climatico, opportunità: la Regione Calabria a Genova

Al debutto a Slow Fish la Regione Calabria che si presenta con tavoli tematici, guidati da un esperto, nei quali il pubblico può approfondire i temi principali della manifestazione: la biodiversità e le nostre abitudini alimentari, il mare bene comune e cambiamento climatico, l’economia dei mari della regione e le opportunità frutto di una buona gestione delle risorse. In programma anche degustazioni e laboratori con chef e pescatori sulle ricette calabresi di mare e di terra.

Isole di Sicilia: i pescatori a tutela dell’ambiente

Punta tutto sul ruolo dei pescatori a tutela dell’ambiente la Sicilia, presente a Slow Fish in Piazza Caricamento e nella Cucina del Mercato con il progetto Sicilia Seafood, del Dipartimento della Pesca Mediterranea della Regione Siciliana, che ha l’obiettivo di promuovere e valorizzare i prodotti ittici che esprimono qualità, cultura e territorio, ottenuti con sistemi produttivi sostenibili sotto l’aspetto ecologico, ambientale e socioeconomico. Uno dei progetti più importanti da un punto di vista ambientale del GAC Isole di Sicilia riguarda infatti quasi la totalità dei pescatori artigianali delle isole (130 imbarcazioni dalle Eolie a Ustica, dalle Egadi a Pantelleria). Coinvolti direttamente in attività di monitoraggio, non solo di specie protette ma soprattutto di marine litter, i membri degli equipaggi hanno “pescato” oltre mille sacchi da 115 litri di materiale plastico, poi consegnato nei porti e correttamente smaltito. Nella Cucina del Mercato sono pescatori e artigiani a trasformare il pescato più fresco per il pubblico genovese. Pronti ad assaggiarlo? Segnatevi venerdì 10 alle 11 e sabato 11 alle 15,30, l’ingresso è libero!

La Casa Libera del Burro e il Salotto di Slow Food Liguria

Slow Food Liguria con i suoi appuntamenti contamina più aree della manifestazione raccontando protagonisti, prodotti e progetti di questa stupenda lingua di terra contesa tra mare e montagna, contaminazioni saline e aromi inconfondibili. Ed è nella Casa Libera del Burro, il grande spazio di sperimentazione gastronomica con cui Inalpi si presenta a Slow Fish 2019, che la Chiocciola ligure, una delle più antiche associazioni regionali di Slow Food in Italia, organizza un ricco programma dedicato ai Presìdi Slow Food e alle osterie del territorio con presentazioni di libri e incontri a tema, accompagnati da libere degustazioni. Nove portate, create dalla sapienza culinaria di cinque locali della guida alle Osterie di Slow Food Editore del capoluogo che si mettono in gioco con il gustoso condimento, per esaltare pescato del Mar Ligure e vegetali degli orti genovesi, per un menù da leccarsi i baffi! Qualche esempio? Rosmarino si presenta con il suo panino al burro di acciughe con borragine, palamita in scabecciu e giardiniera; l’agriturismo Il Castagneto prepara una vellutata di ortiche e patate con totanetti alla santoreggia e crostini di pane alle olive; l’osteria Da O Colla serve lo scucuzzu ai frutti di mare e il bisque di crostacei mantecato con burro al timo limone; il Mangiabuono fa della semplicità la sua bandiera con gli gnocchi di patate al pesto; mentre la Forchetta Curiosa chiude con uno sformatino di acciughe alla camoglina. Protagonisti di tutti i piatti sono il burro piemontese e il burro chiarificato ottenuti da panna di centrifuga da latte 100% piemontese della filiera corta e certificata Inalpi. Tra gli appuntamenti del salotto di Slow Food Liguria, il laboratorio di Gyotaku, una tecnica di stampa naturale, e oggi un’apprezzata forma d’arte, con cui i pescatori giapponesi fin dall’Ottocento registravano le loro catture, gli incontri con gli autori di libri dedicati alla cultura gastronomica ligure, come quello con Sergio Rossi che presenta l’edizione originale del volume di Emanuele Rossi, datato 1865, tra i più antichi ricettari della cucina ligure e il libro che la biologa Nadia Repetto dedica alle acciughe, il pesce più pescato al mondo e anche il più versatile per la conservazione, di cui poco ancora si sa. Infine, Slow Food Liguria anima l’aula didattica di Eataly Genova organizzando cinque appuntamenti tra degustazioni, con abbinamenti tra vini e prodotti ittici da Levante a Ponente, prove di manualità per i più piccoli, dimostrazioni sulla salagione delle acciughe, e vere e proprie lezioni per gli studenti su come costruire un menù di pesce che faccia bene all’ambiente e alla nostra salute.

Ecco il focus su Slow Food Liguria a Slow Fish: https://slowfish.slowfood.it/la-casa-libera-del-burro-slow-food-liguria/

Ma non finisce qui. Oltre ai chioschi regionali di Piazza Caricamento, tutta la manifestazione racconta i sapori e le tradizioni delle regioni italiane, dagli espositori del Mercato ai cuochi dell’Alleanza nelle Scuole di Cucina e agli chef degli Appuntamenti a Tavola, dai pescatori e produttori dei Laboratori del Gusto ai panettieri e pizzaioli della Fucina Pizza e Pane. E poi ancora le birre, i vini e persino i cocktail rispecchiamo la stupenda diversità che attraversa l’intero Stivale.

Buon viaggio!

Quei racconti nella rete

Sabato 11 maggio alle 18  al Salone del Libro di Torino  presso la sala conferenze Superfestival – padiglione 3 –  sarà presentato al pubblico il premio letterario Racconti nella Rete e l’antologia edita da Castelvecchi

   Il concorso di quest’anno raggiunge il traguardo della diciottesima edizione.  Intervengono il presidente del Premio, Demetrio Brandi ed alcuni vincitori delle ultime edizioni. Tra questi Mariangela Casulli, Elisa De Leonardis, Ester Arena, Valeria Pisi, Marta Cerù, Claudia Mereu, Massimiliano Ferraris Di Celle, Ivana Librici,  Laura Ferloni, Donatella Mascia, Andrea Mauri, Ugo Mauthe, Antonella Zanca, Michela Rossi.  Sarà presente Dino Aloi, direttore responsabile del giornale umoristico Buduàr.  Sarà l’occasione per incontrare vecchi e nuovi amici del premio letterario e per fare il punto sull’edizione in corso alla quale si potrà partecipare entro il prossimo 31 maggio nel sitowww.raccontinellarete.it . La prefazione della nuova antologia 2019 sarà realizzata dalla scrittrice Alice Cappagli, ex vincitrice del premio Racconti nella Rete.  Sarà presentata in anteprima la nuova immagine del premio realizzata dal fumettista e illustratore Bruno Cannucciari.   Per  tutti i presenti ci saranno in omaggio i gadget del premio Racconti nella Rete.  Demetrio Brandi darà anche alcune informazioni sulla venticinquesima edizione del festival LuccAutori, in programma a Lucca dal 20 settembre al 6 ottobre. 

La Regione recupera gli "uomini che odiano le donne"

Dopo essere stato avviato in via sperimentale, il progetto della Regione Piemonte per cercare di riabilitare gli autori di violenza contro le donne diventa strutturale

Entro il 31 maggio gli enti locali, le organizzazioni titolari dei Centri antiviolenza iscritti all’apposito albo regionale, tutti coloro che sono impegnati nella promozione e realizzazione di interventi e attività a favore degli autori della violenza potranno presentare domanda per accedere a finanziamenti che ammontano complessivamente a 100.000 euro. L’assessora regionale ai Diritti sostiene che si intende rendere questi uomini non più un pericolo per le donne che hanno maltrattato, dato che quando escono dal carcere vanno spesso a cercare di nuovo le proprie vittime, diventano stalker, minacciano o si accaniscono verso di loro nei modi più violenti. Fino ad oggi le associazioni specializzate in questo tipo di interventi hanno preso in carico 280 uomini con l’obiettivo di restituire alla società persone non più pericolose ma in grado di gestire la loro aggressività. Alcuni esempi: 60 detenuti nel carcere di Torino, 45 in quello di Vercelli e 15 in quello di Biella con condanna definitiva a sfondo sessuale beneficiano di un programma specifico; le otto associazioni che si sono occupate di portare avanti questo lavoro fuori dal penitenziario (Cerchio degli uomini, Consorzio socio-assistenziale cuneese, Spam-Paviol, Consorzio socio-assistenziale Ossola, Medea, Gruppo Abele, Elios Coop e Punto a capo) hanno in carico 162 persone. Di queste, sette su dieci sono italiane e in sette casi su dieci si tratta di mariti o conviventi delle vittime.

Tre giorni di festa per il Ruché


La formula e gli obbiettivi della Festa si confermano: promuovere e divulgare la conoscenza del Ruchè. Proporre un evento mirato per creare interesse attorno alla nuova annata sia verso gli operatori, sia verso il grande pubblico degli enoappassionati


Infatti a Castagnole Monferrato per tre giorni si degusterà solo Ruchè! E questo grazie allo spirito di intraprendenza di un gruppo di produttori che ha scelto anni fa di celebrare il gioiello del loro territorio e di fare squadra con il Comune di Castagnole Monferrato (che conferisce anche il nome alla doc) e con l’associazione Go Wine.

I Produttori del Ruchè
AMELIO LIVIO, Grana
BERSANO, 
Nizza Monferrato
BOSCO TOMMASO, 
Castagnole Monferrato
CALDERA FABRIZIA
, Portacomaro
CANTINA SOCIALE DI CASTAGNOLE MONFERRATO
CANTINE SANT’AGATA, 
Scurzolengo
FERRARIS AGRICOLA, 
Castagnole Monferrato
GARRONE EVASIO & FIGLIO, 
Grana
GATTO PIERFRANCESCO, 
Castagnole Monferrato
GOGGIANO, 
Refrancore
LA MIRAJA, 
Castagnole Monferrato 
MARENGO MASSIMO, 
Castagnole Monferrato
MONTALBERA, 
Castagnole Monferrato
POGGIO RIDENTE, 
Cocconato d’Asti
TENUTA DEI RE, 
Castagnole Monferrato
TENUTA MONTEMAGNO, 
Montemagno


Sabato 11 maggio alla ore 17.30 si svolgerà il convegno di presentazione in cui sarà ospite Gioacchino Bonsignore(giornalista e caporedattore Tg5 Gusto) e sarà assegnato ilPremio Vin diVino che in questa edizione andrà ad alcunistorici viticoltori del Ruchè di Castagnole Monferrato.
E poi, a seguire, il banco d’assaggio con protagoniste le aziende vinicole che incontreranno il pubblico all’interno delle splendide sale della Tenuta La Mercantile fino alla tardo pomeriggio della domenica.
Sempre durante la giornata della domenica si svolgeranno due wine tasting, relatore Gianni Fabrizio (curatore della guida ai vini del Gambero Rosso) e dedicati ai giornalisti, agli operatori di settore ed agli enoappassionati che vogliano approfondire la loro conoscenza sul Ruchè.


Uno spazio sarà riservato ai piatti tipici, con la presenza dei ristoranti e della pro loco dei Comuni della denominazione che porteranno le loro specialità direttamente alla Tenuta La Mercantile, creando un menù da gustare di accompagno ed in abbinato alla degustazione del Ruchè.

I piatti del punto gastronomico
– Pro Loco Castagnole Monferrato: 
AGNOLOTTI euro 6,00
POLENTA CON CINGHIALE euro 8,00
ACQUA euro 1,00
CAFFE’ euro 1,00
– Pro Loco Montemagno: 
BRUSCHETTE (2 varietà: soma d’aj, al pomodoro) euro 4,00
TRIS DI FORMAGGI (raschera, toma di Roccaverano, gorgonzola) euro 6,00
-Agriturismo La Miraja:
TRIS DI ANTIPASTI MONFERRINI: selezione di salumi, insalata russa, vitello tonnato) euro 9,00
TRIS DI DOLCI: torta di nocciole con zabajone, semifreddo alle fragole con riduzione di Ruchè, Bunet) euro 4,00

– Ristorante Da Geppe: 

SUA MAESTA’ LA BATTUTA DI FASSONE euro 6,50
CRAVIN DEL BARBA AL VERDE euro 5,00
PECCATUCCI ALLA NOCCIOLA TONDA GENTILE E PASSITO AL RUCHE’ euro 4,00
– Pro Loco Valenzani: 
TAGLIOLINI CON SUGO D’ARROSTO CON RUCHE’ euro 5,00
PANNA COTTA euro 4,00
– Pro Loco Grana: 
ACCIUGHE FRITTE CON PATATE euro 8,00
BRASATO AL RUCHE’ CON PURE’ DI PATATE euro 8,00
PATATE FRITTE euro 3,00

E ancora: animazioni musicali e passeggiate nei vigneti completano la proposta per un itinerario in un territorio di particolare fascino che, anche grazie al vino, sta conoscendo un nuovo sviluppo.