Maggio 2019- Pagina 42

Emilio Isgrò: i 35 libri dei Promessi Sposi ‘cancellati’

In mostra al Castello Gamba di Chatillon l’opera, fra le più emblematiche, dell’artista gran “cancellatore”
 

“I miei genitori,amici e parenti dicono di non conoscermi: quindi affermano di più la mia identità”. Parola di Emilio Isgrò. Classe ’37, origini siciliane e milanese d’adozione, Isgrò è artista (pittore, ma anche poeta, scrittore, drammaturgo e regista) fra i più rivoluzionari ed eccentrici delle cosiddette seconde Avanguardie degli anni Sessanta; anni in cui s’inventa, con profonde ragioni di causa, quel nuovo linguaggio passato alla storia come “linguaggio delle cancellature” che lo renderanno celebre a livello internazionale, aprendogli le porte di Musei fra i più prestigiosi al mondo (nel 2017, tre sue importanti opere sono state acquisite nella collezione permanente del “Centre Georges Pompidou” di Parigi), oltreché la strada a nuovi modi di intendere il “valore della parola e della comunicazione”. Ne sono un chiaro esempio “I Promessi Sposi cancellati per venticinque lettori e dieci appestati”, opera del 2016 (con chiaro riferimento all’ironia del Manzoni sul numero dei lettori che lo scrittore s’aspettava interessati alla lettura del suo romanzo) e primo appuntamento espositivo, a cura di Casa Testori, della rassegna Détails con cui il Castello Gamba – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea della Regione Autonoma Valle d’Aosta intende valorizzare il proprio patrimonio legato al Contemporaneo. Partendo quindi da “Quel che è scritto”, opera realizzata da Isgrò nel ’91 e di certo fra le più significative di quelle già custodite nel Museo valdostano, prende corpo l’attuale allestimento incentrato sulla cancellatura con inchiostro nero o tempera bianca dei 35 volumi della “Quarantana”, l’edizione definitiva del romanzo manzoniano, illustrata da Francesco Gonin e pubblicata fra il 1840 e il 1842. Cancellatura da cui Isgrò salva, con personale filosofica lungimiranza, solo alcune parole-chiave. “L’opera che si sviluppa nello spazio con la sequenza di un film – scriveva Marco Bazzini, curando la stessa mostra nell’edizione meneghina di tre anni fa – rappresenta la più attuale riscrittura del romanzo”. E ancora: “Isgrò attraverso la cancellatura invita lo spettatore a riconsiderare il grande romanziere italiano sotto una nuova luce rispetto agli stereotipi trasmessi dal nozionismo scolastico”. Non dunque atto oltraggioso o azione nichilista, ma strumento attraverso cui far emergere la “dignità” e il valore portante di alcune parole e di alcune frasi su altre. E in questo senso, si può anche parlare di lavoro particolarmente impegnativo sul piano etico oltreché estetico per chi, come Isgrò, è arrivato negli anni a fare opera di cancellatura perfino sull’“Enciclopedia Britannica” e sulla “Costituzione”. Non meno che su pagine di giornali, carte geografiche, spartiti musicali o fotografie, declinando il tutto “in installazioni o in opere dall’originale sapore concettuale”. “La cancellatura – sottolinea l’artista – non è una banale negazione ma piuttosto l’affermazione di nuovi significati: è la trasformazione di un segno negativo in gesto positivo”. Un vero e proprio atto d’amore, di ricostruzione attraverso l’impeto distruttivo del segno, da cui spesso si salvano solo – nel caso dei “Promessi Sposi” e al di là di quello che avrebbe potuto pensarne lo stesso Manzoni – poche parole, come quelle portentose narranti la conversione dell’Innominato: “Io, Dio”. E non manca la concretezza del gesto pittorico, come nelle due anime della Monaca di Monza, contemporaneamente bianca e nera. O nei tracciati della scrittura, armoniosamente giocati sulla sinuosità del segno e sul contrasto di chiari e scuri, di pieni e vuoti. E’ la parola a portare Isgrò alla formulazione della composizione artistica, concettuale nell’esteriorità della forma e profondamente intima nel messaggio di emozionale singolarità. E proprio da qui deve partire l’atto di comprensione vera dell’opera in mostra nelle sale del novecentesco Castello Gamba della Vallée.

Gianni Milani

“Emilio Isgrò: i 35 libri dei Promessi Sposi ‘cancellati’”
Castello Gamba – Località Cret-de-Breil, Chatillon (Aosta); tel. 0166/563252 o www.castellogamba.vda.it
Fino al 16 giugno
Orari: tutti i giorni 9/19

Nelle foto

– “Io, l’Innominato”, tecnica mista, 2016
– “La sventurata rispose”, tecnica mista, 2016
– Castello Gamba di Chatillon

Caccia al ladro. Tre rapinatori braccati dai carabinieri

Una trentina di carabinieri sono impegnati in una vera e propria caccia all’uomo per assicurare alla giustizia i 3 delinquenti che alle 13 di mercoledì 8 maggio hanno effettuato una rapina alla filiale dell’UniCredit di Bussoleno. Il ‘commando’ era composto da 5 persone ma due sono state arrestate grazie al tempestivo intervento dei militari dell’Arma. Sono in corso posti di blocco in tutta la Città Metropolitana di Torino e si è levato in volo l’elicottero. Nel frattempo sono state recuperate due auto utilizzate dal malviventi, rubate, un coltello, una pistola giocattolo, pistole sceniche e maschere gettate dai rapinatori durante la fuga.
 

Un premio ai giovani appassionati di Europa

Il giorno della Festa dell’Europa, giovedì 9 maggio, alle 11, nell’aula consiliare di Palazzo Lascaris, si terrà la cerimonia di premiazione delle studentesse e degli studenti vincitori della 35esima edizione del concorso “Diventiamo cittadini europei. Per un’Europa più unita, più democratica e più solidale“, bandito dalla Consulta europea del Consiglio regionale, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale per il Piemonte e l’Ufficio del Parlamento europeo a Milano e rivolto agli studenti delle scuole superiori piemontesi. Quest’anno sono stati 59 gli istituti che hanno partecipato con 734 temi.

Si apre il XXXII Salone del Libro di Torino

Confermata la partecipazione del Ministro per i Beni e le Attività Culturali Alberto Bonisoli e della Vicepresidente della Camera dei Deputati Maria Edera Spadoni che, dopo il consueto tour istituzionale, porteranno i loro saluti a partire dalle ore 10 in Sala Oro. Maria Elisabetta Alberti Casellati, Presidente del Senato, ha mandato al Salone un messaggio, che verrà letto in occasione dell’inaugurazione.

Seguirà la lezione del filosofo Fernando Savater, intitolata “Dov’è l’identità culturale europea” per trovare risposte a una serie di domande di stringente attualità. Che cosa accomuna i cittadini del Vecchio continente? Forse un certo modo di intendere la democrazia? Oppure un particolare riguardo verso valori umani non negoziabili? La letteratura, l’arte, la filosofia? O il modo in cui si guarda all’idea di comunità? Risponderà uno dei pensatori più importanti degli ultimi decenni per tracciare un identikit dell’Europa in un anno che vede appuntamenti importanti, dal trentennale della caduta del Muro di Berlino alle elezioni europee.

Per la prima volta anche il Bookstock Village avrà una sua inaugurazione. Alle ore 10.30 saranno Paola e Claudio Regeni, genitori di Giulio, a raccontare, con il direttore di Radio3 Marino Sinibaldi, chi era Giulio, il suo lavoro in Egitto e i desideri che aveva per il proprio futuro e per quello del mondo. Interviene Alessandra Ballerini, l’avvocato che dopo la sua morte sta lavorando per ottenere verità e giustizia.

Le risate di Frayn e gli irregolari di Miller nell’anima di Valerio Binasco

Mentre Antonio Latella prova L’isola dei pappagalli di Sergio Tofano (debutto al Carignano il 28 maggio), mentre si guarda all’immediato futuro con la stagione attuale che avrà il suo termine nel prossimo luglio con le serate shakespeariane di “Prato inglese” con La bisbetica domata e Otello, i vertici dello Stabile torinese hanno presentato ieri le proposte e il calendario del prossimo anno
“Una fabbrica di spettacolo a ciclo continuo”, sottolinea il direttore Filippo Fonsatti, con 53 titoli in cartellone – produzioni e ospitalità che allineano classicità e drammaturgia contemporanea – per oltre 500 alzate di sipario. L’immagine simbolo che sovrintende alla stagione, che ne segna il corso, è opera della fotografa norvegese Maren Klemp, una bambina poggiata all’angolo di un ring, un viso diviso tra luce ed ombra, due occhi (“adulti”, ben lontano da quelli sgranati e pieni di curiosità della bambina dello scorso anno, in Wonderland) che fissano melanconici e un paio di guantoni da boxe enormi che forse scatteranno contro qualcuno. Il titolo originale, The boxer, ha lasciato il posto a Fair play. Perché? Tra piroette linguistiche e divertimento assicurato, tenta di darne un significato il direttore artistico Valerio Binasco: “Questa bambina è la mia anima, probabilmente, ma di sicuro è l’anima del teatro… Siamo qui perché crediamo nell’Arte di combattere con fair play, perché crediamo nella delicatezza di un’Arte aggressiva come il teatro, che racconta quasi sempre storie di persone che cercano disperatamente di stare in piedi, di portare addosso con dignità e bellezza il loro ko. Lo so che siamo tutti così. Che siamo anche stanchi morti di essere così. Ebbene, quasi solo di questo parla il teatro. Saliamo sul palco o scendiamo in platea per combattere contro la perdita della memoria della nostra umanità”. Dentro ognuno di noi c’è quella bambina, il suo stesso sguardo, la sua voglia di combattere, magari il desiderio di lasciarsi alle spalle una sconfitta per tirare avanti. Sera dopo sera.

Un’immagine ad incorniciare una stagione che si aprirà, per quanto riguarda le produzioni, con le prove di regista e di interprete (un ritorno!) di Binasco. Ha scelto per inaugurare la stagione il 7 ottobre un cult del teatro contemporaneo, quel Rumori fuori scena di Michael Frayn sinora appannaggio di varie compagnie private (Attori e Tecnici, ad esempio), l’omaggio ad un testo di successo che può aspirare con diritto ad una struttura pubblica di più ampio respiro: tre atti che sono l’allestimento, il debutto e la tournée di una farsa erotica, con le entrate e le uscite ad orologeria, con le invidie e i dispetti, con i congegni che s’inceppano, con gli equivoci di varia natura che stanno per rovinare ogni cosa. Un classico ormai, che segue alle recenti prove di Molière Goldoni e Shakespeare, già trasformato da Bogdanovich nel ’92 in un film di successo, dove ogni risata è un piccolo capolavoro. In finale di stagione Uno sguardo dal ponte di Arthur Miller, che da un po’ di anni manca dai nostri palcoscenici, un esempio di italiani in America, di immigrazione clandestina, del ritratto a tutto tondo del portuale Eddie Carbone e della passione cieca verso la nipote Catherine. Binasco ancora regista e interprete, con Deniz Özdogan. Kriszta Székely, tra i nuovi talenti della scena europea, che abbiamo conosciuto grazie a Nora – Natale in casa Hekmer, proporrà il cecoviano Zio Vanja, la quotidianità e l’impossibilità ad essere felici, il trascinarsi delle esistenze, interpreti Paolo Pierobon, Ivano Marescotti, Ariella Reggio e Beatrice Vecchione. Eugenio Allegri si confronterà ancora una volta con Mistero Buffo di Dario Fo, Gian Luca Favetto si affida ad un progetto che a cent’anni dalla nascita vuole dire una parola nuova su Fausto Coppi. L’affollata solitudine del campione, Leonardo Lidi cresciuto alla scuola dello Stabile sarà il regista di La casa di Bernarda Alba, terminato da Garcìa Lorca soltanto due mesi prima di essere trucidato dalla milizia franchista, la vicenda di una donna autoritaria e oppressiva, capace di imporre alle figlie otto anni di lutto alla morte del secondo marito, condannandole di fatto a una prigionia che scatenerà il dramma.
Tra le coproduzioni, Gabriele Lavia ambienta in un antico teatro in rovina l’ultima opera pirandelliana, incompiuta (“una folle e poetica sarabanda”), I giganti della montagna, Filippo Dini – autore di quel Così è (se vi piace) che tanto è piaciuto al pubblico negli scorsi mesi e che verrà ripreso tanto da raggiungere anche il Teatro del Popolo di Pechino – si cimenterà in compagnia di Arianna Scommegna nelle atmosfere claustrofobiche e malate di Misery che William Goldman ha tratto dal romanzo di Stephen King, Fuoriusciti di Giovanni Grasso indagherà sul carteggio tra Don Sturzo e il laico Gaetano Salvemini, Elena Serra – nello spazio inconsueto della galleria d’arte Franco Noero – proporrà Scene di violenza coniugale di Gérard Watkins mentre Anna di Francisca farà rivivere L’anello forte di Nuto Revelli. Ancora tra le ospitalità Filippo Timi, Ditegli sempre di sì di Eduardo per la regia di Roberto Andò, Geppy Gleijeses che in periodo natalizio porta a Torino, in compagnia di Marisa Laurito, Così parlò Bellavista dal film e dal romanzo di Luciano De Crescenzo, Massimo Popolizio (Un nemico del popolo di Ibsen), Umberto Orsini (Il costruttore Solness, ancora Ibsen), Alessandro Gassmann che dirige Fronte del porto e la lettura contemporanea di Tartufo di Molière, la comunicazione e l’arroganza e l’arrivismo, dovuta al lituano Oskaras Koršunovas, presentata con grande successo all’ultimo festival di Avignone.
 

Elio Rabbione

 
Nelle immagini (nell’ordine) Valerio Binasco tra il presidente Lamberto Vallarino Gancia e il direttore Filippo Fonsatti; scene tratte da “Così è (se vi pare)”, “I giganti della montagna”, “Tartufo”, “Così parlò Bellavista” e “Skianto” con Filippo Timi.
 

il "papirotour" approda a Barriera di Milano

Fino a domenica 9 giugno la mostra itinerante legata all’iniziativa “Papiro Tour. L’antico Egitto in Biblioteca” farà tappa alla Biblioteca Civica Primo Levi(Via Leoncavallo 17, Torino)

Promosso in collaborazione con le Biblioteche Civiche Torinesi, PapiroTour celebra il 150° anniversario dell’istituzione del Servizio Biblioteche. Con questo progetto inclusivo, il Museo Egizio intende rinforzare il legame con il territorio raggiungendo i quartieri più distanti dal centro, dove mese dopo mese è allestita nelle biblioteche un’area espositiva sul tema del papiro e della scrittura egizia e sono organizzate delle attività divulgative. Fino al 30 marzo 2020, in tutto 12 biblioteche cittadine ospiteranno a turno la mostra. Nel quadro della stessa iniziativa, inoltre, fino al 31 dicembre 2020 è riservata la gratuità di accesso al museo a tutti i possessori della tessera di una delle Biblioteche Civiche cittadine*. Grazie alla mostra itinerante, i cittadini possono avvicinarsi alla civiltà faraonica osservando una serie di pannelli divulgativi e una grande replica, lunga circa due metri, del Libro dei Morti di Taysnakht realizzata dai detenuti della Casa Circondariale Lorusso-Cutugno di Torino nell’ambito del progetto “Liberi di Imparare”. Dopo una prima tappa alla Falchera, alla Biblioteca Civica Don Lorenzo Milani, l’allestimento approda alla Biblioteca Civica Primo Levi, nella zona della Barriera di Milano. In parallelo alla mostra, sono proposti nel quartiere degli appuntamenti gratuiti per adulti e bambini. Alla Biblioteca Cascina Marchesa (Corso Vercelli, 141/7), il 14 maggio, alle ore 17 si terrà l’incontro “Gli ostraka figurati di Deir el-Medina” con Daniela Galazzo, curatrice del Museo Egizio. Gli ostraka sono piccoli pezzi di ceramica o pietra, usati dagli antichi Egizi per scrivere e disegnare. Ritrovati nel villaggio degli operai di Deir el-Medina, sono una preziosa testimonianza dell’arte non ufficiale dell’antico Egitto. Alla Biblioteca Civica Primo Levi, (Via Leoncavallo 17, Torino), è atteso per il 16 maggioalle ore 17.30 l’appuntamento “Alla scoperta dei geroglifici” con il paleontologo Gualtiero Accornero. Il 23 maggio, alle ore 17, il curatore del Museo Egizio Paolo Marini presenterà l’incontro su “L’arte nell’Antico Egitto e il Rinascimento faraonico”. Un viaggio ideale “lungo migliaia di anni” porterà alla scoperta delle bellezze dell’arte Egizia fino all’epoca che va dal 722 al 332 a.C. In questo periodo, noto come Rinascimento faraonico, si recuperano modelli artistici del passato, così come secoli dopo fecero i fiorentini del XV secolo. Per i ragazzi a partire da 8 anni, il 25 maggio è prevista alle ore 10.30 una “Caccia al tesoro del faraone”. I posti sono limitati; per iscriversi bisogna contattare la biblioteca (tel. 01101131262). Il 6 giugno, infine, alle ore 17.30, si terrà l’appuntamento “Nel giardino del faraone. Piante e fiori dell’antico Egitto”, con il paleontologo Gualtiero Accornero. La rete delle Biblioteche Civiche Torinesi conta 18 sedi e un Bibliobus itinerante, con tre punti presso la Casa Circondariale “Lorusso-Cutugno” e l’Istituto Penale per i Minorenni “Ferrante Aporti”. Ai servizi di prestito e alla biblioteca digitale, si aggiungono ogni mese incontri, gruppi di lettura e altre attività. Il Museo Egizio custodisce a Torino una collezione di oltre 36.000 reperti, di cui 3.300 esposti nelle sale museali a cui si aggiungono oltre 11.000 reperti nei depositi visitabili. La straordinaria raccolta di statue, papiri, sarcofagi e oggetti di vita quotidiana consente al visitatore un viaggio nel tempo attraverso più di 4.000 anni di storia, arte, archeologia, alla scoperta di una delle più affascinanti civiltà del passato.

La promozione non è valida per i biglietti acquistati online, per i biglietti con prenotazione e per i gruppi superiori alle 10 persone.

“IL ROAD PRICING, UNO STRUMENTO PER FINANZIARE LA 2° LINEA METROPOLITANA DI TORINO ”

MERCOLEDI’ 8 MAGGIO LUIGI LAVECCHIA NE DISCUTE CON SILVIO VIALE E IGOR BONI (candidati di +Europa rispettivamente alle regionali e alle europee)
L’evento  si terrà mercoledì 8 maggio, dalle ore 21:00 alle ore 23:00, presso il centro culturale “L’Arteficio”, A Torino, in via Bligny n. 18.
Luigi Lavecchia (libero professionista) presenterà la sua proposta con l’aiuto di slides e poi ne discuterà con il pubblico, interloquendo con Silvio Viale (tra i capolista di “+Europa SI’ TAV” alle elezioni regionali) e Igor Boni (candidato alle elezioni europee per la lista “+Europa – Italia in comune”).
Modererà l’incontro Giulio Manfredi (Associazione radicale Adelaide Aglietta).
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CORSA SU STRADA: IL GSPM TORINO SI RICONFERMA VICECAMPIONE NAZIONALE

Ai campionati italiani ASPMI, disputatisi a Como, i sabaudi hanno bissato il secondo posto conseguito nel 2018. Ancora un oro individuale per Manuel Bonardi, argento e bronzo per Luisella Tanda e Loredana Libertella

Il binomio Lombardia-argento si rivela di assoluta tendenza per il Gruppo Sportivo Polizia Municipale di Torino, che nel week-end appena andato in archivio si è riconfermato vicecampione nazionale di corsa su strada alle spalle del GS Milano e davanti al GS Bologna, bissando così il secondo posto conseguito nel 2018 a Monza nella medesima competizione. Alla kermesse, disputatasi a Como e giunta al suo quarantesimo genetliaco, hanno preso parte ventisei rappresentanti del sodalizio sabaudo (Giuseppe Adamo, Davide Aghilar, Alessio Aiello, Enrico Aimone, Marco Baldo, Giuseppe Bartone, Giovanna Bauducco, Alberto Bellachioma, Massimo Benincasa, Cristian Bertaina, Manuela Bessone, Manuel Bonardi, Alessio Colucci, Marzia Como, Massimo Di Carlo, Corrado Di Muro, Silvano Ferrero, Roberto Fruianu, Andrea Larosa, Loredana Libertella, Monica Palumbo, Andrea Pisoni, Massimo Re, Simonetta Signorin, Rosa Staiti Sellito e Luisella Tanda).

La gara è stata inevitabilmente condizionata dalle condizioni atmosferiche avverse: il percorso è stato accorciato di 2 chilometri per ragioni di sicurezza, per un totale di 8 chilometri per gli uomini e di 5 chilometri per le donne. Il forte vento, con raffiche fino a 100 chilometri orari, ha acuito l’asprezza della tenzone, in particolar modo nella parte iniziale del tracciato, caratterizzata da saliscendi resi scivolosi dall’acqua fuoriuscita dalle sponde del lago Lario. In campo maschile si è imposto il torinese Manuel Bonardi (già oro individuale nel 2018), che fin dai primi metri ha guadagnato la testa del gruppo, finendo poi per vincere per distacco su Di Maio (GS Napoli) e Moiola (GS Milano). In ambito femminile, invece, trionfo dell’immarcescibile De Vitis (GS Brescia), seguita dal tandem gialloblù formato da Luisella Tanda e Loredana Libertella, capaci di siglare una splendida doppietta. Da segnalare, infine, i piazzamenti di categoria: primo posto per Tanda, Libertella e Marzia Como, argento per Davide Aghilar e Alessio Colucci e bronzo per Giuseppe Adamo, Alberto Bellachioma e Massimo Benincasa. Estremamente soddisfatto Cristian Bertaina, responsabile del settore podistico del Gruppo Sportivo Polizia Municipale di Torino: «C’è stata una crescita importante nelle prestazioni e quindi nei risultati individuali dei nostri atleti e questo fa ben sperare per il prossimo appuntamento in programma il 20 ottobre a L’Aquila, dove si disputeranno i campionati italiani ASPMI di corsa campestre. Colgo l’occasione per ringraziare i colleghi di Como per averci fatto scoprire le bellezze della città e per aver organizzato un’edizione positiva dei campionati».

 

Alessandro Nidi

 

Ladro goloso ruba cioccolato e caramelle per 100 euro

Era riuscito a passare al di là della zona casse del negozio Tiger di via Bertola, con oltre 100 euro di prodotti alimentari non pagati. Una cliente che aveva notato l’uomo prelevare gli articoli e nasconderli nella propria tracolla, chiamava però il 112 avvisando dell’accaduto. Una pattuglia della Squadra Volante giungeva tempestivamente sul posto e vedeva uscire dal negozio un uomo perfettamente corrispondente a quella segnalato, pertanto lo fermava. L’uomo, un cittadino rumeno di 30 anni, era riuscito a rubare 49 confezioni di chewing gum, 12 di pastigliette di vari gusti, 10 confezioni di caramelle, 8 confezioni di cioccolato, 2 di mars, e ancora 2 balsami per le labbra e due brugole. Per lui, non nuovo ad episodi del genere, sono scattate le manette per furto aggravato.

Tentata rapina a Unicredit, cinque i malviventi armati

Due malviventi sono stati arrestati durante un tentativo di rapina effettuato mercoledì 8 maggio, intorno alle ore 13, a Bussoleno. Erano in cinque i rapinatori armati di pistole, con maschera e guanti, entrati nella filiale della Banca Unicredit. L’intervento dei carabinieri ne ha bloccati due, privi di documenti ed in via di identificazione, , gli altri tre sono invece riusciti a fuggire a piedi da un’uscita secondaria. Sono in corso indagini per assicurare alla giustizia il resto della banda.