Svolta nel giallo dei Murazzi: “Ho ucciso io Stefano Leo”

AGGIORNAMENTO Said Machaouat, cittadino italiano di origini marocchine, nato nel 1992 ha confessato e ha fatto trovare l’arma del delitto, un coltello, in una cabina elettrica di piazza d’armi. Gli inquirenti stanno facendo tutte le verifiche, ma pare proprio che il colpevole sia lui. Aveva perso il lavoro, la compagna non gli avrebbe fatto più vedere i figli e passava la notte nei dormitori. Durante l’interrogatorio ha detto: “L’ho ucciso perché ho visto che era felice, non lo sopportavo”. La vittima sarebbe stata scelta a caso.
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A poche ore dalla marcia in ricordo del giovane ucciso a coltellate ai Murazzi, una clamorosa svolta nelle indagini sull’omicidio di Stefano Leo, il giovane assassinato lo scorso 23 febbraio vicino al Po. In queste ore si starebbe procedendo al fermo di un ragazzo indiziato di delitto: è un 27enne italiano di origini marocchine con alcuni precedenti penali. I carabinieri avrebbero trovato riscontri dalle confessioni dell’uomo che  si è presentato spontaneamente in Questura. Trasferito al comando dei carabinieri  è stato interrogato alla presenza di un legale.
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