Fornire un quadro di riferimento nel complesso panorama normativo regionale che sancisca i diritti imprescindibili delle persone con disabilità e come debbano essere attuati in tutte le politiche regionali. È quanto si propone la legge per la “Promozione delle politiche a favore dei diritti delle persone con disabilità”, approvata nella seduta dall’Assemblea regionale con 28 sì e 12 non votanti. Il provvedimento, presentato dalla prima firmataria Enrica Baricco(Pd), è stato illustrato in Aula nella seduta del 29 gennaio dalla stessa consigliera Baricco quale relatrice di maggioranza e dalla consigliera Francesca Frediani (M5s) quale relatrice di minoranza. Baricco aveva sottolineato come il provvedimento nasca dalla “necessità di promuovere una nuova cultura della disabilità fondata sul riconoscimento dei diritti delle persone, delle pari opportunità e delle pari dignità: un intervento organico per indirizzare e coordinare l’attività della Regione in materia e uno strumento sul quale possano essere innestate, in futuro, ulteriori utili riforme”. La legge, infatti, indica linee d’azione per le politiche del lavoro e dell’occupazione, i modelli organizzativi per la vita indipendente e l’inclusione nella società, la mobilità, l’inclusione educativa e scolastica. E ancora, la salute e le politiche sociali, la cultura e il turismo, lo sport e il contrasto alla discriminazione. Frediani, aveva invece evidenziato che “l’assenza di una norma finanziaria che preveda lo stanziamento di fondi per l’attuazione della legge fa sì che il provvedimento non tenda tanto a introdurre novità quanto a riordinare e a rendere più accessibile la legislazione esistente per una miglior pianificazione delle misure per le persone con disabilità”. Tra le novità più interessanti spicca l’inserimento del “Disability Manager” quale figura professionale responsabile di tutto il processo d’integrazione socio-lavorativa delle persone con disabilità: dalla pianificazione, ricerca e selezione, all’inserimento e mantenimento in azienda, fino allo sviluppo professionale e organizzativo. Viene istituito, quale sede di confronto permanente sul tema della disabilità, un Tavolo di lavoro con le Autonomie locali a livello regionale e le Associazioni a tutela delle persone con disabilità e le Organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.
È prevista, inoltre, presso la Giunta regionale, l’istituzione di una Cabina di regia con compiti consultivi e propositivi in materia di disabilità. Presieduta dall’assessore alle Politiche sociali o suo delegato, ha il compito di monitorare lo stato di attuazione delle legge e proporre progetti per l’inclusione, l’accessibilità e la partecipazione delle persone con disabilità, fornire consulenza agli operatori pubblici coinvolti nei percorsi dedicati alle persone con disabilità e promuovere iniziative di sensibilizzazione. La Giunta regionale, avvalendosi del supporto della Cabina, presenta ogni anno alla Commissione consiliare competente e al Comitato per la qualità della normazione e la valutazione delle politiche, una relazione sull’attuazione della legge e sulle criticità e un quadro descrittivo degli interventi e delle azioni realizzate nei singoli ambiti, che sarà resa pubblica insieme a eventuali documenti del Consiglio regionale che ne concludano l’esame.
IL DIBATTITO
Per il Pd Paolo Allemano e Valentina Caputo hanno definito il provvedimento “una sorta di ‘navigatore’ in grado di fissare e definire un metodo di lavoro che colloca al centro la persona con disabilità” e sottolineato che le persone con handicap non devono mai essere considerate un peso ma un valore.
Per Gian Luca Vignale (Mns) si tratta di una legge ampiamente condivisibile ma che rischia di essere vanificata dal momento che, non prevedendo incrementi di risorse, corre il rischio di enunciare e declinare una serie di principi cui non sarà facile dare seguito.
Per Gianna Gancia della Lega Nord il provvedimento “fornisce strumenti per accendere un faro su situazioni importanti e auspico che quando la Regione godrà di maggior autonomia ci sia la possibilità d’investire più risorse”.
Per il M5s Davide Bono e Frediani hanno definito il provvedimento “condivisibile”, anche se la mancanza di risorse fa sì che la proposta di legge abbia “il gusto di un’occasione sprecata che la rende simile a una mozione puntuale sul tema della disabilità”.
Mario Giaccone (Chiamparino per il Piemonte) ha definito l’iter che ha portato all’approvazione della legge “un importante cammino culturale che farà sì che la comunità piemontese sia più attenta al tema della disabilità”.
Per i Moderati Stefania Batzella ha espresso soddisfazione perché il provvedimento “rappresenta un’occasione per dare un segnale forte affinché il Piemonte sia sempre più favorevole all’inclusione delle persone disabili nei vari ambiti” e “può consentire agli Assessorati, agli Enti territoriali e alle associazioni di lavorare sempre più in rete”.
Per FdI Roberto Ravello ha dichiarato il proprio apprezzamento per il lavoro svolto e per l’importanza della legge anche se, ha sottolineato, “l’invarianza delle risorse non può non farci dubitare rispetto alla reale volontà della Giunta di tradurre in pratica alcune proposte fatte dal Consiglio”.
L’assessore alle Politiche sociali Augusto Ferrari ha definito “di notevole importanza” l’iniziativa legislativa del Consiglio, perché “consente di superare una visione settoriale delle politiche della disabilità, di favorire l’integrazione tra le diverse politiche e i diversi settori dell’Amministrazione regionale per far crescere il senso di appartenenza e d’inclusione nella comunità delle persone disabili”.
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