Delle caratteristiche, note e meno note, alla base di un fenomeno sociale e culturale ancora in buona parte da scoprire, si parlerà al MEF di Torino
“Costruire, valorizzare, gestire una collezione sono le tappe principali del percorso di un collezionista”: ad affermarlo, con ragionata coscienza di causa, è Andrea Busto, direttore del MEF – Museo Ettore Fico di Torino. Sarà lui a condurre l’incontro sul tema de “Il collezionismo privato”, in programma il prossimo mercoledì 23 gennaio, presso il Museo torinese di via Cigna 114, a partire dalle ore 18,30 e a ingresso libero. L’iniziativa è inserita nell’ambito dell’enciclopedica mostra “100% Italia, Cent’anni di capolavori” promossa dallo stesso MEF fino al prossimo 10 febbraio e dedicata –in sette sedi espositive dislocate fra Torino, Biella e Vercelli– a raccontare gli ultimi cento anni dell’arte made in Italy e dei movimenti artistici che, lungo tutto il “secolo breve”, più hanno influenzato le estetiche mondiali. E sarà proprio partendo da questi movimenti – dal Futurismo alla Metafisica e al Realismo Magico, via via fino all’Astrazione all’Informale alla Pop Art per arrivare all’Arte Povera e Concettuale e alle Transavanguardie – che Andrea Busto coinvolgerà in un dibattito all’ultima parola collezionisti e appassionati d’arte fra i più accreditati a livello nazionale, e non solo. I loro nomi: Giuseppe Iannaccone (Collezione Iannaccone, Milano), Giorgio Fasol (Collezione AGI, Verona) e Eva Brioschi (Collezione La Gaia, Busca). “Con loro – sottolinea il direttore del MEF – indagheremo anche le ragioni da cui muove questo interesse per il collezionismo di arte moderna e contemporanea: investimento, realizzazione e visibilità sociale, mecenatismo”. Di tutto un po’. E tutto è lecito, purché non si trascuri il valore assoluto che l’opera d’arte (quand’é vera arte) custodisce in sé.
Per info: MEF – Museo Ettore Fico, via Cigna 114, Torino; tel. 011/853065 o www.musefico.it
g.m.