“GLI AUMENTI DEVONO ESSERE ANNULLATI”
“L’aumento del 6,71% del pedaggio sull’autostrada A32 Torino-Bardonecchia, entrato in vigore il 1° gennaio, non è tollerabile perché penalizza sia i lavoratori che quotidianamente utilizzano questa tratta, sia il sistema economico della Valle di Susa, perché i turisti non saranno incentivati a raggiungere le nostre montagne. Nel 2018 l’aumento era stato del 5,71%, mentre nel 2016 e nel 2017 non c’erano stati rincari. Ho presentato, quindi, un’interrogazione in Consiglio regionale per domandare alla Giunta se intenda attivarsi con la Sitaf, la società che gestisce l’autostrada, e con il Governo per chiedere l’annullamento dell’aumento dei pedaggi”. Lo afferma la consigliera regionale di Movimento Libero Indipendente, Stefania Batzella. “Il ministro dei Trasporti – aggiunge – aveva annunciato che il 90% dei pedaggi delle autostrade italiane non avrebbe subito rincari. Peccato che il Piemonte sia stata la Regione più penalizzata, con aumenti del 2,22% anche sull’A6 Torino-Savona”. Dopo le molte proteste da parte dei cittadini, dei sindaci della Valle e dell’Uncem, il Governo ha fatto una mezza marcia indietro e ha chiesto ai concessionari di sospendere per sei mesi l’aumento. L’assessore ai Trasporti, spiega Batzella, “rispondendo alla mia interrogazione ha riferito di aver sentito il presidente della Sitaf S.p.a. per chiedere quali margini ci siano per annullare o ridurre l’aumento. Il Consiglio di amministrazione della società gli ha riferito di essere disponibile ad accogliere la richiesta del Governo di sospendere per sei mesi i rincari ed è in attesa di una convocazione da parte del ministero dei Trasporti per definire le modalità. Al termine dei sei mesi, però, tutto tornerebbe come prima e, anzi, gli aumenti sarebbero ancora più alti, per recuperare il periodo di mancati introiti. E’ ovvio che si tratta di una mossa puramente propagandistica da parte del Governo. L’obiettivo del ministro Toninelli è quello di rimandare la questione degli aumenti dopo le elezioni amministrative ed europee. E’, quindi, un palese bluff per non perdere i voti degli elettori”. “Il Governo – prosegue la consigliera Batzella – non ha fatto nulla per impedire i rincari, eppure ne aveva la possibilità, rinunciando almeno alla sua quota parte delle spettanze. La Torino-Bardonecchia, infatti, è una delle poche autostrade italiane a maggioranza pubblica, in quanto il 51% di Sitaf è di proprietà dello Stato. Dare il via libera agli aumenti dal 1° gennaio e poi sospenderli è come lanciare il sasso e ritirare la mano. Troppo comodo agire così. Intanto a farne le spese sono e saranno, come sempre, i cittadini”.
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