Tutti sappiamo che ingegneria e medicina stanno evolvendo verso scienze ibride che producono organi artificiali, robot che eseguono chirurgia e riabilitazione, sistemi dotati di intelligenza artificiale in grado di imparare. Ri-imparare, usando funzioni vicarianti del cervello (o di una macchina?) e sfruttandone la plasticita’, e’ fondamentale per chi ha subito un ictus o una lesione spinale. Collegare le capacita’ di apprendimento di una macchina a quelle di un essere umano, sviluppare strategie ibride e interfacce uomo-macchina o cervello-macchina per recuperare funzionalita’ perdute e’ la nuova frontiera della ingegneria della riabilitazione.Di questa frontiera parlera’, al Politecnico (Via Pier Carlo Boggio 59, aula 7N, dalle 11.30 alle 12.30 di giovedi 13 dicembre), il fisico torinese prof. Mussa-Ivaldi che insegna fisiologia e bioingegneria della riabilitazione al Rehabilitation Institute di Chicago. La lezione e’ organizzata dal Lab. di Ingegneria del Sistema Neuromuscolare (LISiN) del Politecnico di Torino e specificamente orientata agli operatori della riabilitazione e ai bioingegneri. La partecipazione e’ libera e gratuita.
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