Il primo pensiero vola verso Larry Brown: speriamo rientri presto per poter dare una scossa ad una squadra in evidente crisi di identità. Costruita per correre, dinamica e pronta a bruciare il parquet con le proprie accelerazioni, in questo momento sembra un pochino imbrigliata tra le pieghe di un continuo rimescolamento di carte. La squadra, nonostante tutto non è per nulla debole, anzi, ma sicuramente mancano le energie derivate dalla forza che il coach Brown saprà sicuramente rigenerare anche con la sola sua presenza. Difficile al momento parlare dei singoli, che a turno si esibiscono in giocate da campioni e, a volte, in imbarazzanti uno contro tutti per risolvere una situazione che si è protratta, per paura di giocare in fretta la palla, per troppo tempo. Non si capisce dove sia il limite o il pregio. Le scelte possono sempre essere due: esaltare i pregi o limitare i difetti. Diciamo che gli entusiasti e gli ottimisti volano sul primo dei due, i pragmatici non sicuri viaggiano sul secondo. La FIAT Torino di quest’anno ha un roster USA “molto ottimo” per il budget possibile per questa stagione, ma sicuramente nel DNA di questi giocatori c’è corsa, atletismo e spettacolo più che la ricerca affannata dello schema. Saperlo o osservarlo non è difficile. Ma, nonostante tutto la squadra non cede mai facilmente. E anche questa volta è stato così. Sicuramente la pattuglia “Italiana” non riesce a dare un apporto sufficiente quando in campo non ci sono i protagonisti, anche se la voglia c’è tutta ma non sempre è proporzionata al bisogno. A volte si gioca in attacco, ma esistono dei “buchi neri” in difesa che costringono tutti a correre di più e fatalmente uno degli avversari resta libero.Ma non è importante: siamo solo all’inizio del campionato. Trento, finalista degli ultimi due campionati è ferma a 0 vittorie e 4 sconfitte; la “splendida” Brescia è a 1 vittoria e 3 sconfitte, e la “formidabile” Bologna ha i punti della FIAT Torino: quindi, visti anche i risultati delle altre “presunte” grandi, direi che Torino è addirittura oltre… . Ma si sa, l’erba del vicino non solo è più verde, ma sembra anche più alta. Il futuro è ancora molto lungo e mercoledì sera arriverà al Palavela un “Malaga” tutto da gustare… . Ex squadra Eurolega con voglia di riscatto in Eurocup, si presenterà per vincere con tutte le sue forze. La FIAT ha delle possibilità ovviamente, ma non sarà facile contro quella che sembra essere una delle favorite del torneo. Correre e difendere: uno stile molto spettacolare che ha nel suo pregio la velocità e nel suo limite la possibilità di fare errori. Si può scegliere, nel basket, se vincere segnando un punto in più degli avversari o facendo loro segnare un canestro di meno: sono mentalità, ma la mentalità si costruisce con la volontà e con l’entusiasmo, e questa squadra ne ha bisogno. La fortuna non si è ancora accorta in questa stagione delle sorti dell’Auxilium, e sarebbe bene che, a svegliarla, ci fossero i tifosi che più di ogni altra persona gioiscono nel veder vincere i colori gialloblù. Ma il basket non è sport di fortuna, e, se lo è, è limitata a pochi rari momenti. Non si vince per un solo episodio, ma si può perdere per la mancanza di stimoli.La FIAT Torino ha appena acceso i motori, è un cantiere aperto e, comunque, naviga in buone condizioni nonostante quattro trasferte “indecenti”: sono circa 15 giorni che la squadra si allena a sprazzi e che gestisce allenamenti nei quattro angoli d’Europa e Italia. Da Kazan a Reggio Emilia, da Reggio Emilia a Vilnius, da Vilnius a Sassari e tutto questo tra voli aerei, trasferte in pullman e attese lunghe in aeroporti. E’ vero che i ragazzi sono giovani, ma insomma, avere il tempo per allenarsi sarà già un successo. E con “the human legend” Larry Brown, tutto sarà più facile… e sabato è in arrivo un’altra squadra “materasso”: l’Armani Milano. Diciamo così: il calendario non ci ha proprio steso un letto di rose per iniziare, ma le “vaccinazioni” servono proprio per reagire contro le intemperie. E la FIAT Torino c’è. Go AUX!
Paolo Michieletto
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