Settembre 2018- Pagina 14

Lo spirito olimpico

Il barone Pierre de Coubertin , inventore dei moderni giochi olimpici, ha smesso di rivoltarsi nella tomba. Dopo lunghi decenni dove è stato costretto a vederne di tutti i colori , sponsors sempre più pervasivi ed invadenti, materiali sempre più sofisticati, doping sempre incombente, discipline olimpiche che, se continua così , fra un po’ faranno rimpiangere i famosi Higlands Games scozzesi  , quelli per capirci del tiro alla fune e del lancio del tronco, finalmente ha visto una novità per lui positiva.  Non ci credeva  più e penso che avesse oramai riposto ogni speranza , anche la più intima . In una sorta di “flash back” avrà rivisto i grandi campioni degli sport invernali del passato da Zeno Colò ad Anton (Toni) Sailer, da Jean Vuarnet a Gustav Thoeni. Poi ad un tratto è arrivata Lei, senz’altro non medagliata come Inge Wersin-Lantschner  e meno brava e bella di Lindsey Vonn ma , certamente, più alta della pluri medagliata Deborah Compagnoni, Chiara Appendino.  Gli è apparsa , al barone De Coubertin, prima sfocata e diafana, poi sempre più nitida con in mano la fiaccola olimpica che ardeva non di una luce fatua o tremula ma vivida e luminosa. Così mentre avanzava si spandeva intorno , nuovamente, il “vero ” spirito olimpico  e cioè che Torino gareggiava ,per l’assegnazione dei XXV giochi olimpici invernali del 2026 ,non per vincere ma per partecipare.

Tango e territorio

“The Art of Sharing” (L’arte di condividere)

APPUNTAMENTO GRATUITO PER CONDIVIDERE LUOGHI, ABBRACCI, ARTI E CULTURA TANGUERA

Patrocinio istituzionale dell’Anno Europeo del Patrimonio 2018. Evento multidisciplinare ideato e diretto da Monica Mantelli in collaborazione con:. Direzione Generale Biblioteche e Enti Culturali (DGBEC) Biblioteca Nazionale di Torino ABNUT Amici della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino e un rete virtuosa di operatori culturali territoriali. Evento multidisciplinare ideato e diretto da Monica Mantelli

DOMENICA 23 SETTEMBRE  ORE  17 – 19

Auditorium Vivaldi, Biblioteca Nazionale di Torino,  Piazza Carlo Alberto 5/A

Ingresso libero sino ad esaurimento posti.

FILM, TEATRO, MOSTRA FOTOGRAFICA, BALLO, MUSICA LIVE, DANZA E TANTO ALTRO

“Tango e Territorio” è una proposta di eventi aperti a tutti come chiave per la partecipazione delle comunità alla cura dei loro luoghi di vita quotidiana. Le attività di valorizzazione culturale e paesaggistica di oggi si connotano sempre più per iniziative di mediazione educativa interdisciplinare attraverso linguaggi come musica/ danza/ architettura& paesaggio/ fotografia/ cinema/ teatro etc, che mettono in collegamento le bellezze strutturali accessibili del nostro territorio alla crescente presa di coscienza – in particolare quest’anno che è dedicato alo Patrimonio Europeo – che tali patrimoni sono una eredità di cui ognuno di noi è portatore /ambasciatore che può e deve scambiare con gli altri in un’ottica di mutua crescita. Un appuntamento con la Community Tanguera ETNOTANGO LCMM e con tanti contenuti artistici intorno al tango e il territorio con film, concerto, spettacolo teatrale, mostra fotografica, esibizioni, improvvisazioni coreutiche di teatrodanza e performance di ballo su musiche live.

DOMENICA 23 SETTEMBRE a partire dalle ore 17 presso il bellissimo Auditorium Vivaldi della Biblioteca Nazionale di Torino (Piazza Carlo Alberto 5/A) si parte con lo storytelling di Monica Mantelli, direttrice artistica della community tanguera ETNOTANGO LCMM, gruppo informale di ballerini appassionati di ballo e cultura tanguera che eseguiranno improvvisazioni di tango e teatrodanza durante tutto l’evento, circondando anche il pubblico! Nel mentre: la suggestiva proiezione di POEMA CIRCULAR film onirico e surreale sul tango e paesaggio di Torino, co-presentato da Alessandro Avataneo regista della pellicola e docente Scuola Holden di Torino. Inoltre, le esibizioni dei Maestri Ballerini professionisti: Carolina Gomez(Argentina) Scuola Aires Nuevos, Alessandro Guerri y Anna Boglione (Italia). Il ricchissimo pomeriggio procede con un mini –concerto di brani di Salsedo, Ortiz e Piazzolla dei Musicisti Sara Terzano (arpa) e Roberto Mattea (percussioni) del Gruppo Cameristico Alchimea. Il climax della performance si raggiunge quando gli oltre trenta ballerini di Etnotango & Libera Compagnia Musicale Migrante danzeranno intorno al pubblico, coinvolgendolo. Infine, per non mancare con il teatro, la divertente pièce estratta dallo spettacolo “EvoluViTango”, uno spaccato tra storia e società che riassume in piccolo ben 100 anni di storia sociale e tanguera, proposta dal gruppo di tangoteatro Vantango Microarte fondato e diretto dal Maestro Beppe Vanetto. Conclude il tutto la partecipazione con uno slideshow di immagini estratte dall’archivio ventennale di eventi di tango di strada ideati da Monica Mantelli e realizzati sotto il cappello di RossoTango, Libera Compagnia Musicale Migrante, Iani del Tango,  Etnotango Festival che scorrerà durante gli speech degli Ospiti. Infine la mostra personale fotografica di Sergio Giunipero “Tangerine Tango Attitude”: 30 immagini a colori, formato 20×30 su volti, codici corporei e “landmark” del territorio, in esposizione nel Foyer dell’Auditorium Vivaldi. La mostra sarà esclusivamente fruibile durante la due giorni delle giornate Europee Patrimonio. Ingresso libero sino ad esaurimento posti.

PROGRAMMA

(Dalle ore 16,00)

Incontro con l’autore di “Tangerine Tango Attitude”

Ingresso nel Foyer per visitare la mostra e conoscere il fotografo di tango Sergio Giunipero, l’autore della mostra fotografica. La mostra è esposta solo sabato 22/9 ore 15 – 23, domenica 23/9 ore 14 -21.

Ore 17

Proiezione film POEMA CIRCULAR

(33’, 2014 – 2016, Italia)

Una carrellata di luoghi speciali di Torino, nella luce sognante del tango. Personaggi e spiriti si incrociano in una narrazione surreale, tra passato e futuro. Non è un documentario ma un racconto fatto per immagini surreali e oniriche, ricco di scenari torinesi, di atmosfere e di sguardi, con la visione prospettica di chi danza live nel paesaggio urbano di Torino, senza palchi o palchetti, ma strade e piazze. “Viviamo in un’epoca di contatti virtuali, abbiamo mille amici su Facebook ma stiamo disimparando il valore di un abbraccio. Il tango è un fenomeno sociale che spinge le persone a ritrovare il linguaggio corporeo e a rimettersi nell’abbraccio. Del resto “tangere” in latino vuol dire toccare…” in un poema circolare.

Segue

Speech degli autori del film

Alessandro Avataneo, Regista e docente SCUOLA HOLDEN di Torino

Monica Mantelli, Soggetto, progettista culturale territoriale, direttrice artistica ETNOTANGO

Esibizioni dei Ballerini e Musicisti professionisti

Carolina Gomez, Insegnante e coreografa scuola Aires Nuevos (Torino /Argentina)

Alessandro Guerri y Anna Boglione (Torino/Italia)

Sara Terzano (arpa) e Roberto Mattea (percussioni) del Gruppo Cameristico Alchimea

Ore 18

Spettacolo teatrale estratto da EVOLUVITANGO  ( 2018, Italia)

Ideazione e regia di Beppe Vanetto. Con il gruppo Vantango Microarte: Carlo Pavone – Angela Morreale, Claudio Trombetta – Barbara Balestra, Marco Cavalli – Laura Fasano, Michele Liuzzi – Fiorella Locurcio, Paolo Maffi – Lucia Fabiano, Beppe Vanetto – Renata Zanovello

Estratto da Opera in 5 atti. “Alternando momenti di drammatizzazione e di danza, il gruppo Vantango MicroArte si propone di raccontare l’evoluzione socioculturale che ha contraddistinto il periodo dagli anni ’20 ad oggi e contemporaneamente quella del tango, genere musicale riconosciuto come prima forma di arte urbana e patrimonio dell’Umanità, nato, proprio, dalla pluralità d’influenze e contaminazioni culturali. Un excursus degli eventi storici che hanno influenzato il singolo periodo, mostrerà alcuni aspetti del modo di vivere, dapprima narrati e poi sottolineati da una performance di tango dell’epoca. In questo caso il tango argentino non è inteso semplicemente come ballo, bensì come forma d’arte completa.”

Ore 18,30

Improvvisazione di tango e teatrodanza con ETNOTANGO LCMM friends

TANGO LIVE PERFORMANCE PER LE STRADE DAL 1998. Praticare il tango all’aperto è un modo di abitare il paesaggio e condividere il territorio urbano, le sue strade, marciapiedi, portici e parchi. Etnotango è un modo vivere, conoscere e approfondire la cultura che sta intorno al tango e l’argentinità attraverso la live performance tra la gente. La community si è sviluppata a Torino a partire dal 1998 e propone occasioni interdisciplinari dove il tango è il “legame” che rende protagoniste le persone comuni. Un’occasione per diffondere messaggi di solidarietà sociale in maniera naturale attraverso l’abbraccio, l’accoglienza, l’ascolto interiore e la connessione con l’altro. Ma è anche un modo di abitare attivamente i luoghi, presidiandoli. Quante volte ci siamo riuniti in zone abbandonate della città oppure rimaste vuote in estate – persino nei centri storici – tenendo compagnia agli anziani, alla cittadinanza residente, ai bambini e non solo. Etnotango, preceduto storicamente da RossoTango e le Milonghe “Pirata/Clandestine/Illegal” è dal 1998 un’opportunità per vivere la nostra città in toto e diffondere valori socio-culturali, ambientali e umani in maniera artistica contagiosa.

Performance “VARIATIONS ON BUENOS AIRES”

Musica di Astor Piazzolla

Con i ballerini e performer di Etnotango LCMM:

Alessandro Amerio, Silvana Varaschini

Alessandro Capellaro, Anna Cervasio

Antonio Tartaglia, Teresa Bardella,

Augusto Poldo, Ida Peinetti

Carlo Pavone, Angela Morreale

Demetrio Marrara, Monica Mantelli

Dino De Palma, Donatella Benetollo

Ezio Maida, Roberta Zamboni,

Francesco Calabrò, Elisabetta Fanzago

Juan Carlos Gutierrez, Patrizia Milani

Marco Cavalli, Laura Fasano

Mario Nigra, Cristina Giacometti

Roberto Sedici, Raffaela Virdò

Rudy Basile, Dominique Peinetti

Valerio Dimonte, Marina Doria

E la partecipazione speciale di Sergio Giunipero, fotografo.

 “TANGERINE TANGO ATTITUDE” Personale esposta nel Foyer dell’Auditorium

Trenta immagini sul tema Tango & Territorio. Periodo espositivo:

sabato 22/9 ore 15 – 23 ; domenica 23/9 ore 14 -21.  Ingresso libero e gratuito.

“TANGERINE TANGO ATTITUDE”

Immagini di Sergio Giunipero

Curatela e presentazione critica di Monica Nucera Mantelli

Foyer dell’Auditorium Vivaldi, Biblioteca Nazionale, piazza Carlo Alberto 5/A, Torino

Periodo espositivo: sabato 22/9 dalle 15.00 alle 23.00 / domenica 23/9 dalle 14.00 alle 21.00.

Ingresso libero.

“Raccontare con una mostra fotografica le emozioni del tango significa dare la possibilità a chi guarda di riflettere più attentamente sui fenomeni che oltrepassano le veloci forze creative di questo ballo/ danza /stile di vita che è Patrimonio UNESCO dal 2019. La sfida per un reporter, ovvero per chi vuol cogliere l’attimo di verità, è quella di immortalare nell’atto stesso di scambio tra due partner del momento il prezioso e quanto mai difficile connubio tra gli elementi tangibili e intangibili del codice espressivo del tango. Un viaggio poi, quello del tango nel territorio, che conduce quasi sempre verso l’enigma, la provocazione, la condivisione di qualche nuova epifania che vola oltre il tran tran quotidiano. E che per quanto cannibale e sovraesposto, riesce ancora a darci scosse potenti verso la non dormienza. La realtà espressiva in cui si muove questo fotografo – che cresce di anno in anno nella sua passione verso il linguaggio dello stile di vita rioplatense – è in continua evoluzione. Pertanto il suo paesaggio tanguero, essendo simbolico, cambia significanza a seconda del livello di consapevolezza di chi osserva i suoi scatti.”

“Vorrei vedere il mare per l’ultima volta”. E l’ambulanza si ferma

L’ambulanza lo stava trasferendo dalla Toscana in Canavese per motivi  di salute, quando l’ottantottenne ha chiesto di poter “vedere il mare per l’ultima volta”. Il personale dell’ambulanza – ne da’ notizia l’Ansa- ha fermato il mezzo di soccorso sulla spiaggia a Marina di Carrara. L’ equipaggio della Croce Rossa di Ivrea ha chiesto il permesso alla famiglia dell’anziano, ha fermato il veicolo  su uno spiazzo che si affaccia sulla spiaggia e gli operatori hanno spalancato il portellone, consentendo  all’ottantottenne di ammirare il mare.

Cara vecchia Rai: weekend al museo

La sede Rai di Torino partecipa alla Giornata Europea del Patrimonio ‘L’Arte di condividere’, promossa  dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea, con l’apertura straordinaria del Museo Radio e Tv di Torino  sabato 22 settembre, dalle 10 alla mezzanotte, e domenica  23 dalle 10 alle 18. Il  Centro di Produzione Tv Rai di via Verdi, l’Associazione Aire e il Gruppo Anziani Rai, consentiranno così di compiere un viaggio nella storia dal telegrafo alla tv digitale, dai trasmettitori di Guglielmo Marconi al primo televisore, fino ai nostri giorni. Il Museo della Radio e della Televisione espone  1.200 cimeli, materiali e apparati tecnico-professionali e di uso domestico. C’è anche il fonografo a cilindro di Edison, oltre a microfoni e telecamere di tutte le epoche.

A 200 ANNI DALL’AUTONOMIA DELL’OSSOLA

Nel 1818 un Regio Decreto di Vittorio Emanuele I re di Sardegna e principe di Piemonte proclamava la Provincia dell’Ossola riconoscendo in questo modo l’identità e l’autonomia delle vallate alpine. L’evento, del quale cadono i 200 anni, verrà celebrato sabato 6 ottobre a Domodossola, con un leggero anticipo in quanto il bicentenario cade il 10 novembre. L’incontro si terrà all’Hotel Corona di via Marconi 8 con gli interventi dei Roberto Gremmo, direttore di Storia Ribelle e storico con moltissime pubblicazioni al suo attivo (l’ultima delle quali, “La rivolta politica delle campagne” narra la vicenda del Partito dei Contadini), nonché autonomista della primissima ora, ed il consigliere regionale Luca Bona, presentatore di un ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio regionale con il quale di chiede alla giunta di “trattare con il governo regionale, insieme con Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, l’attribuzione di maggiori competenze e le conseguenti risorse ai sensi dell’art. 116 della Costituzione” . L’autonomia è un qualcosa di fortemente insito nel tessuto sociale ed economico ossolano. Nel 1944 la popolazione proclamò l’autogoverno della Repubblica partigiana e nel 1978 nasceva, con grande adesione, l’Uopa – Unione ossolana per l’autonomia che sul suo giornale ricordava l’ammonimento di Rousseau: “la vera democrazia può essere raggiunta in collettività relativamente piccole”.

Massimo Iaretti

 

Salvini rilancia il centrodestra. Ma Renzi vuole ancora dare lezioni

Salvini rilancia l’alleanza di centrodestra al termine di un incontro con Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni. La coalizione si presenterà unita alle prossime elezioni regionali, quindi anche in Piemonte Sarà naturalmente una alleanza “a trazione leghista” con Forza Italia e il Partito della Meloni destinati a svolgere il ruolo di comprimari. L’operazione politica consente a Salvini di rimettere insieme i “cocci” del centro destra, dopo aver ridimensionato politicamente ed elettoralmente i due alleati ( la Lega aveva ottenuto il 17 % il 4 marzo mentre oggi é sopra il 30), e di continuare a condizionare la politica e le scelte dell’attuale governo, dandogli una impronta di destra. Si tratta di capire “come e quando” Lega e M5S ,(o chi  dei due) decideranno di ” staccare la spina” al governo, ma una cosa è certa: non sarà certo una tale prospettiva ad impensierire Salvini che si presenterà agli elettori come il leader di una rinata coalizione del centrodestra all’interno della quale il suo partito sarà la forza di gran lunga più importante. Del resto questo é stato l’obbiettivo che Salvini si era posto all’indomani del voto del 4 marzo: impedire la formazione di un governo del Presidente e utilizzare l’alleanza con il M5S per riportare la Lega al governo e rafforzare la sua leadership e il suo partito, senza però rompere i rapporti con i suoi alleati tradizionali. Questo avviene mentre le difficoltà del governo sono sempre piu evidenti. Ieri al vertice informale dei Capi di Stato e di Governo svoltosi a Salisburgo l’Italia é lasciata sola, sia dai nostri partners tradizionali che dal gruppo di Visegrad.  Sulla Legge di Stabilità la confusione regna sovrana, mentre continuano a rincorrersi proposte diverse che si scontrano con la posizione del Ministro dell’Economia deciso a non abbandonare una linea di prudenza e di rigore nella gestione dei conti perché giustamente preoccupato dalla reazione dei mercati. E’ una linea che entra in rotta di collisione con gli interessi di bottega dei due partiti che hanno bisogno di dare seguito alle promesse con cui ha vinto le elezioni.  Ma siccome tutto ciò è incompatibile con la sostenibilità del nostro debito la discussione di queste ore riguarda l’individuazione delle “priorità” che comunque saranno attuate con gradualità. Da qui il sempre maggiore nervosismo dei 5 Stelle. Si rendono conto che in questi primi mesi di coabitazione, la Lega è cresciuta enormemente nei sondaggi, loro no invece,  e come sia  tutt’altro che fantasiosa l’ipotesi che all’indomani delle europee Salvini scelga la via delle elezioni e resusciti l’alleanza di centrodestra, pronta a tornare al governo del Paese.

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Ps. Questa situazione, potenzialmente, potrebbe essere favorevole ad una opposizione che nel frattempo avesse avuto la capacità di rinnovarsi, di riorganizzare il campo del centro sinistra e di presentarsi con facce nuove e programmi coerenti con i valori nei quali dichiara di riconoscersi, ma niente di tutto questo purtroppo è avvenuto. Se ad uno capita di accendere la tv continua a trovarsi di fronte il volto del plurisconfitto Matteo Renzi. Aveva dichiarato che in caso di sconfitta avrebbe abbandonato la politica. Ha perso la Liguria, l’Abruzzo, il Friuli e la Sicilia; ha perso  i Comuni di Roma, Torino, Genova, Siena, Arezzo, Grosseto, Livorno, Alessandria, Novara, Venezia, Nuoro, Pistoia, L’ Aquila e La Spezia ; ha perso il referendum costituzionale e, infine, ha perse le politiche ma é ancora con la pretesa di darci lezioni.

Wilmer Ronzani

 

Caos olimpico, Giorgetti dice stop

Nel dibattito caotico sulle Olimpiadi  2026 sembra mettere la parola fine il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti:  “La vicenda è chiusa. La scorsa settimana ho mandato una bozza per il protocollo d’intesa alle tre città: se la sottoscrivono può rinascere, ma mi sembra che non siano intenzionati a farlo,  quindi la vicenda è chiusa”. Ma le sorprese sono ancora in agguato, chissà che non si trovi una soluzione in extremis.

PROVA LO SPORT CHE FA PER TE!

 

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Oltre 300 società  sportive, più di 100 tecnici–istruttori–educatori e  500 “atleti” dai tre ai novanta anni, si esibiranno,  insegneranno, accoglieranno cittadini e cittadine di tutte le età, che
potranno provare ad arrampicarsi, immergersi, giocare, danzare, correre MUOVERSI!

#piùsportpertutti

In piazza ci saranno oltre quaranta sport e tecniche di movimento,  ginnastica artistica, fitness, pattinaggio di velocità,  mountain bike  con le biciclette da provare, scherma medievale e tanto altro. Si potrà provare l’emozione di arrampicarsi con provetti istruttori sulla parete messa a disposizione o immergersi nella piscina montata per l’occasione.Uno spazio sarà dedicato alle discipline di strada: skateboard, parkour, Street ball, longboard e slackline in compagnia del gruppo UISP Indysciplinati.


Ci saranno la squadra dei rifugiati del Mali e quelle multietniche dei nostri campionati di calcio, i team dei centri di salute mentale del nostri campionati “Matti per il calcio” e di “Pallavolmente”, tante società di calcio, pallavolo,  pallacanestro e altre discipline, che ogni giorno promuovono e organizzano lo sport e l’aggregazione nelle periferie delle città della nostra regione, felici di poter giocare ed esibirsi in una delle più belle  piazze del capoluogo.Vedremo e proveremo la DANZA, con l’alto livello delle scuole affiliate UISP e le  danzatrici che si muovono per passione qualunque sia la loro prestazione e il loro fisico.Un’area tatami ospiterà i praticanti delle arti marziali dal tai chi al kendo, al karate, i ragazzi  diversamente abili  che con noi praticano judo, quaranta bambini che ci racconteranno con un bellissimo spettacolo di arti marziali la storia del karate.Anche l’importanza dello sport per la salute e i progetti  UISP per la prevenzione e il benessere  attraverso il movimento saranno  in piazza con i nostri gruppi di ginnastica dolce, afa e cammino, che  daranno vita a brevi tour nel centro città, e i nostri esperti pronti a dare consigli e indicazioni su dove e come praticare queste attività.Sul palco della danza e sul tatami del tai-chi due importanti esibizioni con i malati di Parkinson  la cui cura trae vantaggio da questo progetto della Uisp.Ci saranno anche gli istruttori che insegnano e promuovo il nuoto e  le gare nelle piscine UISP del Piemonte e non mancherà l’area di gioco motricità e ludico motoria per i più piccoli con due palestrine montate solo per loro.Uno spazio sarà dedicato allo sport sostenibile, impegnato per la difesa e la valorizzazione dell’ambiente, con i subacquei, i canoisti, gli appassionati della montagna e della neve.

Alle sedici scenderà in campo la solidarietà. Ci fermeremo tutti un
minuto per Genova e alle sedici e un minuto le attività riprenderanno
con un flash mob, che partendo dal palco  con i danzatori, attraverserà
come un’onda tutta la piazza e via Roma chiedendo ad ogni sport di
muoversi allo stesso ritmo.

 

 

Tra Rubber Soul e Psychedelia

Era l’estate del 1964 e Ken Kesey, Neal Cassady e Ken Babbs trainavano la sgangherata e chiassosa carovana della “Merry Band of Pranksters” su un ex scuolabus ricoperto di colori psichedelici, per realizzare un coast-to-coast pacifico-atlantico dall’area di San Francisco a New York, metafora del viaggio fisico e mentale della controcultura. Partivano da La Honda (sud di San Francisco, contea di San Mateo) e in territorio californiano toccarono San Jose, Los Angeles, San Juan Capistrano, per poi addentrarsi in Arizona e puntare a est Houston, Louisiana, nord Florida e risalire verso la Grande Mela. I Pranksters presero la direzione sud-est, aprendosi ad aree selvagge e “libere”; a nord-est c’era fin troppa presenza (anche militare) dell’Establishment, soprattutto verso Sacramento, in primis nell’area di Fairfield, sede della Travis Air Force BaseEra il 1964 e… proprio nel giro delle famiglie dei dipendenti della base militare sopra citata si costituì la band The Tears, che ebbe come nucleo originario i fratelli Robert (R.T.) e Richard Salazar (V, chit) e Jim Brackett (batt), cui si aggiunse presto Eddie Guillerme (b). I punti di riferimento erano i “soliti noti”, ossia Beatles, Rolling Stones, ma anche Young Rascals e la realtà Motown. Il versante manageriale della band, dapprima “in proprio”, venne poi curato da Icon Studios e Trident Management (Fantasy Records); dopo il solito “allenamento sul campo” in teen clubs, concerti per eventi sportivi e veterans’ halls nelle aree di Fairfield, Napa, Vacaville e Davis, il raggio si allargò più a sud, specialmente nella Contea di Contra Costa (tra Concord, Richmond, Walnut Creek ed Antioch). La notorietà locale aumentò nel 1966 con l’affermazione dei The Tears alla State Fair Battle of the Bands di Sacramento e il radar delle esibizioni si estese a sud-est fino a Modesto, Merced e Fresno, con puntate in Nevada (anche Reno e Las Vegas); la band ebbe quindi l’opportunità di aprire concerti di Music Machine, Grass Roots, Mojo Men e Seeds. Praticamente in parallelo The Tears esordirono negli studi di registrazione. Ne derivò il primo 45 giri a fine 1966: “Weatherman” [Salazar – Brackett] (Scorpio 409; side B: “Read All About It” [Salazar]), inciso negli studi della Fantasy Records di San Francisco, con arrangiamento di Eirik Wangberg; il sound è chiaramente di ispirazione Beatles e si notano i forti richiami a Rubber Soul uscito esattamente un anno prima. Per la band ci fu anche l’occasione di comparire in TV, in un evento musicale (presso il South Shore Mall di Alameda) organizzato dalla mitica KFRC di Bill Drake, radio che soprattutto tra 1966 e 1968 fu attivissima nella scena musicale di San Francisco e nel periodo sella Summer of Love. La cultura psichedelica era in pieno fulgore e la musica andava trasformandosi radicalmente, travolgendo stile, suono e modus operandi di quasi tutte le band in circolazione nell’area californiana. Non ne furono immuni nemmeno The Tears, che tuttavia proprio in quella fase di passaggio persero Brackett e Guillerme (il primo si sarebbe sposato, il secondo era tornato per motivi familiari in Portogallo) e tornarono al nucleo base dei fratelli Salazar. Il secondo 45 giri (uscito a fine 1967) ebbe carattere del tutto psichedelico e tra i cultori del genere è considerato un esempio importante della “psychedelia minore” del periodo: “Rat Race” [Salazar – Brackett] (Onyx 2201; side B: “People Through My Glasses” [Salazar]), anch’esso inciso presso gli studi della Fantasy Records di San Francisco, prodotto da Paul Rose. In particolare Rat Race è il tipico rock psichedelico con uso diffuso di fuzzy tones contagiosi, armonie vocali stratificate e effetti eco avvolgenti. Il singolo segnò lo scioglimento definitivo della band, ma resta una chicca per gli appassionati…

 

Gian Marchisio

Saper ascoltare il melodramma

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Nell’ambito delle proposte educational della De Sono si rinnova, per il secondo anno scolastico consecutivo al Liceo Classico «V. Alfieri», il progetto Saper ascoltare: un ciclo di lezioni tenute dal prof. Paolo Gallarati sull’ascolto del melodramma attraverso la lettura critica di una grande opera del repertorio verdiano

Mentre nella scuola primaria e nella secondaria di I grado in questi anni si sono fatti molti progressi, nella secondaria di II grado l’educazione musicale praticamente non esiste, se si esclude il liceo musicale. I ragazzi escono dalle scuole superiori senza sapere nulla di Rossini, Bellini, Donizetti, Puccini e soprattutto di Verdi, compositore che ha contribuito in maniera significativa alla costruzione del nostro patrimonio culturale.Di qui l’idea nata per iniziativa di De Sono Associazione per la Musica con Paolo Gallarati – professore ordinario di Storia della musica e di Drammaturgia musicale all’Università di Torino – di un ciclo d’incontri, dedicati agli studenti dei licei classici e scientifici, finalizzati alla comprensione del melodramma e in particolare all’educazione all’ascolto di un’opera di Verdi: “Seguendo una sola opera nella sua totalità molto meglio di quanto non possa accadere con un discorso antologico che prenda in considerazione alcuni pezzi provenienti da opere diverse – spiega Paolo Gallarati – è possibile illustrare i mezzi attraverso i quali la musica realizza il teatro, in un progetto coerente.” La prima edizione del progetto si è svolta con successo durante l’anno scolastico 2017/2018 al Liceo classico V. Alfieri con l’analisi dell’opera La traviata; il prossimo 24 settembre si ricomincia, sempre tra le classi dell’Alfieri, con lo studio di un altro grande capolavoro di Giuseppe Verdi: Il trovatore.Durante ogni singolo incontro, in un primo momento si esegue una lettura accurata delle singoli parti del libretto; segue un ascolto guidato di ogni brano per illustrare come la musica definisca la situazione, l’ambiente, i singoli personaggi, la loro vita psicologica, il rapporto con gli altri caratteri e l’architettura teatrale; infine l’intero atto viene riascoltato senza interruzioni, attraverso la proiezione di un video che permetta di discutere anche le possibilità della regia. Grazie a questo metodo gli studenti a fine corso sono in grado di comprendere i meccanismi che regolano la drammaturgia del teatro musicale e le sue possibilità espressive e acquisiscono un metodo di ascolto applicabile a gran parte della produzione operistica, compresa tra il ‘600 e il ‘900.Al termine del progetto, grazie alla disponibilità del Teatro Regio di Torino, che ha in cartellone proprio Il trovatore dal 10 al 23 ottobre, gli studenti avranno la possibilità di effettuare una visita guidata del Teatro Regio, di assistere in modo privilegiato ad alcuni momenti di prova e infine di vedere lo spettacolo nella sua completezza.