In corso Siccardi hanno abbattuto con le ruspe care a Salvini, per iniziativa dell’amministrazione grillina, le vecchie bancarelle di libri care a più generazioni di torinesi. Io ci andavo da studente e nel corso della mia vita mi è capitato tante volte di tornarci per comprare libri introvabili. Oggi, magari, essi si possono trovare anche su internet e quelle bancarelle potevano sembrare obsolete retaggio di un’epoca che non c’è più. Era un angolo di Torino, caro a tanti torinesi, che scompare per sempre per far posto ad una maxi- pista ciclabile . A Parigi sul Lungosenna nessuno penserebbe mai di eliminare i bouquinistes che appartengono alla storia della città’ . Nell’ormai inesistente piccola Parigi i libri non hanno più importanza.Sono un qualcosa di inutile che gli stakanovisti della tastiera forse disprezzano o ,almeno, dimostrano ogni giorno di non aver mai neppure sfogliato.
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Di Renato Verga Prodotto da Teatri di Pistoia–Centro di Produzione Teatrale insieme al Teatro Nuovo Giovanni

