Lezioni recitate, un laboratorio storico-teatrale

Al Polo del ‘900, in via del Carmine 14 a Torino, dal 4 al 29 settembre 2018 e nei castelli di Mango, Sanfrè, Grinzane Cavour e Barolo negli ultimi due sabati di ottobre e nei primi due di novembre 2018 andranno in scena quattro nuove “Lezioni recitate” e due ri-allestimenti di Lezioni recitate già nel repertorio della Compagnia Marco Gobetti

Dal 4 settembre presso il Polo del ‘900 di Torino e nei castelli di Langa prendono il via le “Lezioni recitate”, all’interno del progetto “RIPRENDO LA STORIA – Conflitto, lavoro e migrazione dalle Langhe al mondo”, a cura di Associazione Turismo in Langa, Istituto di studi storici Gaetano Salvemini,  Associazione culturale Compagnia Marco Gobetti, Compagnia La robe à l’envers, Comune di Rodello, Associazione Strada Romantica delle Langhe e del Roero, con il Patrocinio di LUHCIE – Laboratoire Universitaire Histoire Cultures Italie Europe. L’iniziativa è realizzata grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo, nell’ambito del “Bando Polo del ‘900”, destinato ad azioni che promuovono il dialogo tra ‘900 e contemporaneità usando la partecipazione culturale come leva di innovazione civica [#CSP_Innovazionecivica, cic.compagniadisanpaolo.it]. E con il sostegno della Fondazione CRT e del Consiglio Regionale del Piemonte e del Comitato della Regione Piemonte per l’affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione Repubblicana. Al Polo del ‘900, in via del Carmine 14 a Torino, dal 4 al 29 settembre 2018 e nei castelli di Mango, Sanfrè, Grinzane Cavour e Barolo negli ultimi due sabati di ottobre e nei primi due di novembre 2018 andranno in scena quattro nuove “Lezioni recitate” e due ri-allestimenti di Lezioni recitate già nel repertorio della Compagnia Marco Gobetti. Le “Lezioni recitate” sono il frutto di un laboratorio storico-teatrale per attori organizzate dalla Compagnia, insieme all’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini e all’Associazione Turismo in Langa. Ogni fase del lavoro degli attori è pubblica e frequentabile dalla cittadinanza, in forma libera e gratuita: dalla loro formazione storica, con interventi degli autori delle nuove Lezioni (Anna Delfina Arcostanzo, Valentina Cabiale, Leonardo Casalino, Franco Pezzini) e di altri ospiti (fra tutti, Claudio Vercelli, Maurizio Pagliassotti, Diego Guzzi, Marco Brunazzi, Pietro Polito, Diana Carminati) nei giorni 4, 5 e 6 settembre; alle prove teatrali vere e proprie (dal 10 al 21, nei giorni feriali); per continuare con le anteprime delle Lezioni, ancora al Polo del ‘900 (il 25, il 28 e il 29 settembre) e per concludere, con le quattro prime nazionali in quattro castelli delle Langhe (20 e 27 ottobre, 3 e 10 novembre, con possibilità di abbinare visite guidate ai castelli stessi e degustazione di prodotti eno-gastronomici locali).

Sei gli attori coinvolti: Andrea Caimmi e Giuliano Comin (vincitori del “Premio Lezioni recitate”), Diego Coscia e Marta Zotti (vincitori del “Premio speciale CMG”); oltre a Marco Gobetti e Anna Delfina Arcostanzo, della Compagnia Gobetti. Il libro che contiene le quattro nuove lezioni recitate – “Enea profugo” (letteratura), “Meridione, lavoro, migrazione, guerre ed esilio: Salvemini e i conflitti del ‘900” (storia) di Leonardo Casalino, “Conflict Archaeology: quel che resta della Grande guerra” (archeologia) di Valentina Cabiale, “Armare il confine – Chiudere frontiere per aprirsi al conflitto: retorica e propaganda dalle trincee ai tempi di Frontex” (antropologia) – intitolato “Conflitti, lavoro e migrazioni”, esce per i tipi di SEB27 nel settembre 2018, ad azione in corso. Si sfrutta così al meglio l’onda lunga di un esperimento di produzione culturale (le “Lezioni recitate” – www.lezionirecitate.wordpress.com ) che ha avuto un significativo riscontro nel corso di questi ultimi anni e se ne fa volano e perno di una delle azioni del progetto “RIPRENDO LA STORIA – Conflitto, lavoro e migrazione dalle Langhe al mondo” (www.riprendolastoria.it ). Tutto ciò avviene nello spirito di una poetica tesa a rendere spettacolare ogni segmento del meccanismo produttivo teatrale, per perseguirne una ricaduta ampia e immediata in termini di produzione culturale; e per recuperare, tramite disordini intelligenti, la dimensione avventurosa di un teatro che sia “civile” già nella forma e per i modi con cui avviene. Significativa, pure in questo senso, è la collaborazione fra un istituto storico, una compagnia teatrale e un’associazione che da anni si spende per tramandare il patrimonio culturale immateriale langarolo.

 

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