Il presidente Sergio Chiamparino popone per le prossime regionali una alleanza trasversale, “che vada al di là dei simboli di partiti per la rinascita del Piemonte”. Il governatore chiama a raccolta imprenditori, rappresentanti del mondo sociale e accademico per ” mettersi attorno a un tavolo e decidere i temi strategici per il Piemonte come la Tav, la ricerca, la casa, gli asili nido. Io ci sono, pronto a fare il mio dovere”. Un appello a Forza Italia? Forse, ma gli azzurri lo respingono al mittente: “Un appello totalmente anacronistico. Non sono bastati i danni e i fallimenti accumulati in questi ultimi quattro anni e mezzo? I piemontesi non sono autolesionisti. Ormai il presidente Chiamparino appare sempre di più un pugile suonato che si aggrappa disperatamente all’avversario per non finire K.O.. Un giorno dice di non volersi candidare, l’altro dichiara l’esatto opposto. E’ palese come voglia coprire i fallimenti suoi e del Partito Democratico”. Ad affermarlo il senatore di Forza Italia Gilberto Pichetto, coordinatore regionale del partito. Prosegue l’esponente piemontese di Forza Italia: “E’ chiaro che la nostra collocazione resta fermamente nel centrodestra e auspichiamo che tutte le espressioni civiche di centrodestra che governano unitamente a Lega e Fratelli d’Italia molte realtà piemontesi si aggreghino il prossimo anno in una grande coalizione per spazzare via questi anni bui del Piemonte”. Chiamparino sostiene che non ha intenzione di fare “un ‘En marche’ macroniano in bagna cauda. Quello che ho in mente, soprattutto quello che serve oggi al Piemonte, è sparigliare lo schieramento tripolare della attuale fase politica”.
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