Da parte del Piemonte continuerà a essere garantito negli anni e senza aggravio di burocrazia, il prelievo dalle cave di Candoglia (Vco) dei marmi bianco-rosa necessari alla Fabbrica del Duomo di Milano per la continua manutenzione della Cattedrale meneghina.Con l’emendamento 114 al testo del Defr licenziato a maggioranza dalla prima Commissione (Bilancio), presieduta da Vittorio Barazzotto, si prevede infatti: “L’autorizzazione viene rilasciata anche in deroga al limite” temporale di 15 anni previsto dalle norme piemontesi e “in relazione alle necessità di approvvigionamento della Fabbrica, che è esentata dalla presentazione di garanzie finanziarie dell’articolo 33”.Nella relazione
all’emendamento presentato dall’assessore all’Economia Giuseppina De Santis, si precisa che esso si è reso necessario per adeguare la durata dell’autorizzazione alle “peculiari esigenze della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, che utilizza il marmo estratto dal giacimento di Candoglia unicamente per le necessità di manutenzione e sostituzione delle parti ammalorate del monumento milanese e, pertanto, necessita di estrarre modesti quantitativi di pietra per un arco temporale di respiro maggiore rispetto alla durata quindicennale prevista dalla legge, essendo continuativamente in esercizio da oltre sei secoli”. Anche per questi motivi non si rende “necessaria la presentazione di garanzie finanziarie, che graverebbero inutilmente sui costi dell’istituzione”.
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