Il futuro delle aree di montagna

Fino al 16 luglio  a Grangesises (Sauze di Cesana, Torino) la Summer School di Politecnico di Torino e Southeast University Nanjing

 

 

 Come si è costruito e si costruisce in montagna? Attraverso quali tipi edilizi e quali spazi di relazione l’uomo ha abitato le Alpi occidentali? Che intrecci possibili ci sono oggi tra il paesaggio alpino, l’architettura e lo sviluppo economico? E, più in generale, come avverrà la transizione dalle forme insediative del passato a quelle del futuro?

Sono questi i temi che un gruppo di docenti e studenti del Politecnico di Torino (Dipartimento di Architettura e Design) e della Southeast University di Nanjing (sede di una delle più importanti scuole di architettura cinesi) stanno trattando durante la Summer School “Morphological studies and alpine valleys settlements”, in corso nella settimana dal 10 al 16 luglio a Grangesises, nel comune di Sauze di Cesana, a pochi passi da Sestriere. Il villaggio, progettato da Pompeo Trisciuoglio tra il 1972 e il 1987, ospiterà lezioni di esperti provenienti da diverse università e soprattutto un design studio dedicato ai villaggi stagionali della Valle Argentera, dove sorge Grangesises.

Per il Politecnico, impegnato ad affiancare la Tsinghua University negli studi e nei progetti legati alle Olimpiadi invernali di Beijing 2022, si tratta di un’occasione per fare conoscere ai cinesi la cultura alpina come parte della cultura italiana ed europea, a partire proprio dalle forme insediative: solo così è possibile creare solide connessioni sul piano della ricerca e intensi scambi nell’attività progettuale. In questo senso va letto il coinvolgimento dell’Istituto di Architettura Montana del Politecnico di Torino e dell’Unione Montana Alta Valle Susa.

L’iniziativa è promossa dall’unità di ricerca congiunta “Transitional Morphologies”, dedicata allo studio della trasformazione nel tempo di tipi e spazi urbani. L’unità di ricerca è coordinata dai professori Bao Li, Vice Preside della Scuola di Architettura di Nanjing e Marco Trisciuoglio, Coordinatore del dottorato di ricerca in “Architettura, Storia e Progetto” di Torino.

“Transitional Morphologies”, che ha all’attivo alcune pubblicazioni e iniziative di didattica, ricerca e progetto sia in Cina che in Italia, è il frutto di un progetto per l’internazionalizzazione della ricerca finanziato dal Politecnico insieme con la Compagnia di San Paolo.

All’iniziativa partecipa anche il Sino-Italian Smart Cities Joint Research Laboratory (sostenuto dal Ministero degli Affari Esteri italiano e dal Ministero della Scienza e della Tecnologia cinese) che il Politecnico di Torino coordina insieme con la Normal University di Luoyang.

La Summer School ha preso avvio a Como il 2 luglio scorso, con un viaggio di addestramento al riconoscimento delle morfologie urbane europee, che ha toccato anche Verona, Venezia, Bologna, Firenze, Lucca e Genova, attraverso esercizi di lettura e rilievo dei tessuti urbani delle città italiane.

L’attività formativa si concluderanno il 17 e il 18 luglio a Torino, con una esposizione dei lavori al Castello del Valentino e la conferenza di Liu Jian, docente della Tsinghua University e visiting pofessor al Politecnico di Torino.

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