Aprile 2018- Pagina 22

Piazza San Carlo e il terrorismo sociale

STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto

Le due notizie viaggiano parallele. Due notizie che  partono dai tragici fatti di Piazza San Carlo. I possibili rinvii a giudizio della Sindachessa e dei funzionari pubblici per le mancate preventive norme di sicurezza. L’arresto di giovani magrebini che avrebbero causato disordini per compiere le loro rapine. Toccherà alla magistratura decidere se i fatti essendo reati siano da tradurre in condanne. Noi in Italia, magari a fatica, siamo in uno stato di diritto  democratico basato sulla divisione dei poteri. Certo che (credo) il magistrato che chiederà al Gip il rinvio a giudizio non lo farà a cuor leggero ed abbia le relative prove. Non é una anticipazione del verdetto. Che i pentastellati siano stai intempestivi in questi anni nel denunciare le magagne di altri e  nel condannare seduta stante è un fatto. A mia memoria Chiara Appendino é forse la prima Sindachessa che verrebbe rinviata a giudizio .Triste primato. Siamo curiosi nell’eventualità, di quali saranno le reazioni pentastellate. Vale sempre il detto di non fare agli altri ciò che non si vuole che venga fatto a se stessi. Sugli arrestati innanzitutto complimenti alle forze dell ordine. Presumo che le indagini siano state difficili, articolate e svolte con dedizione in ambienti ostili, magrebini della seconda generazione.Nati nel nostro paese. Complimenti per il riserbo sulle indagini. La digos è intervenuta, forse anche l’antiterrorismo .Ed anche qui non penso che gli arresti siano stati fatti con leggerezza. Non mi intendo più di tanto di diritto penale, ma creare il panico é un atto terroristico. La morte di una persona e i 1500 feriti testimoniano questi giudizi. Tragicamente vari fattori si sono intersecati producendo la disgrazia che poteva essere una tragedia. Evoluzioni? Vedremo.  Sta di fatto che siamo di fronte ad un atto terroristico .Possibile che gli arrestati non sapessero valutare le conseguenze? Si sono addirittura vantati via web. Qualcuno ha confessato. Pochi dubbi sulla loro consapevolezza. Seconda generazione. Ho subito pensato a Parigi e alle sue periferie, d’ istinto all’immigrazione e alla convivenza. Siamo ad una nuova categoria del fenomeno, un salto di qualità non militare ma sociale e comportamentale .Mediatori culturali, forze politiche e forze di polizia possono solo collaborare tra loro per capire, limitare e reprimere il fenomeno. Rassegnarsi nel convivere con il problema ma non rassegnarsi nel contrastarlo e vincerlo.

 

 

(foto: il Torinese)

Auto finisce nei campi, tre giovani in ospedale

Un incidente stradale sull’autostrada A5 Torino-Aosta avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi.  Una vettura è uscita fuori strada e tre giovani di Pont Saint Martin, di 22, 24 e 25 anni, sono rimasti feriti  all’altezza del Comune di Foglizzo. Viaggiavano su una Ford Fiesta che è finita nei campi a lato delle corsie in direzione Torino. E’ possibile che il conducente abbia  sterzato per evitare un altro veicolo ma ha perso il controllo della vettura. I tre ragazzi sono stati ricoverati all’ospedale di Chivasso e non sono in pericolo di vita.

I finalisti del “Bottari Lattes Grinzane”

Yu Hua (Cina) con “Il settimo giorno” (Feltrinelli), Andreï Makine (Russia) con “L’arcipelago della nuova vita” (La nave di Teseo), Michele Mari con “Leggenda privata” (Einaudi), Viet Thanh Nguyen(Vietnam) con “I rifugiati” (Neri Pozza) e Madeleine Thien (Canada) con “Non dite che non abbiamo niente” (66thand2nd): sono loro i cinque finalisti del “Premio Bottari Lattes Grinzane VIII edizione” per la sezione “Il Germoglio”, il riconoscimento internazionale che fa concorrere insieme autori italiani e stranieri, dedicato ai migliori libri di narrativa pubblicati nell’ultimo anno. “La proposta di quest’anno è stata un autentico giro del mondo – ha commentato la Giuria Tecnica del Premio – con un’attenzione particolare, tranne un’importante eccezione italiana, alle aree lontane, dalla Siberia alla Cina al Sud-Est Asiatico, con un contrastato e sfaccettato rapporto tra natura e civiltà. Tante le prospettive stranianti – una città di fantasmi, il limbo che ospita chi è morto da poco –, che fanno emergere le contraddizioni, le assurdità, le miserie della vita a cui siamo assuefatti”. La cerimonia di designazione del Premio, organizzato dalla Fondazione Bottari Lattes, si è tenuta sabato scorso 14 aprile  a Cuneo, nella sede della Fondazione CRC, Ente che collabora e sostiene il Premio per il triennio 2017-2019, e annunciata dalla Giuria Tecnica presieduta dal linguista, critico letterario e saggista Gian Luigi Beccaria.   Ora la parola passerà ai giovani. Tra aprile e giugno, i cinque libri saranno letti e discussi dai 400 studenti delle  25 Giurie Scolastiche, delle quali ventiquattro sono state scelte in modo da coprire tutto il territorio nazionale: quattro in Piemonte e una per ciascuna delle altre regioni d’Italia. A queste si aggiunge la giuria di Atene, presso la ”Scuola Italiana Statale”. Sabato 20 ottobre, presso il Castello di Grinzane Cavour, gli studenti esprimeranno in diretta il loro voto per proclamare il vincitore. Gli scrittori in gara terranno inoltre un incontro con gli studenti delle scuole del territorio cuneese. I cinque finalisti riceveranno un premio in denaro di 2.500 euro ciascuno. Al vincitore andrà un ulteriore premio di 2.500 euro. Negli anni precedenti i vincitori sono stati: Laurent Mauvignier (Francia) nel 2017; Joachim Meyerhoff (Austria) nel 2016; Morten Brask (Danimarca) nel 2015; Andrew Sean Greer (USA) nel 2014; Melania Mazzucco nel 2013; Romana Petri nel 2012; Colum McCann (Irlanda) nel 2011.  L’altra sezione del “Premio Bottari Lattes Grinzane” è ”La Quercia”, dedicata a Mario Lattes (editore, pittore, scrittore, scomparso nel 2001): segnala un autore internazionale che, nel corso del tempo, si sia dimostrato meritevole di un condiviso apprezzamento di critica e di pubblico. Il vincitore sarà scelto a insindacabile giudizio della Giuria Tecnica. Venerdì 19 ottobre, giorno precedente la cerimonia di premiazione, l’autore terrà una lectio magistralis su un tema letterario a propria scelta. Le precedenti edizioni della Quercia sono state vinte da: Ian McEwan (2017), Amos Oz (2016), Javier Marías (2015), Martin Amis (2014), Alberto Arbasino (2013), Patrick Modiano (2012), Premio Nobel 2014, Enrique Vila-Matas (2011). Il vincitore della sezione “La Quercia” otterrà un premio di 10.000 euro. Il presidente della Fondazione Bottari Lattes, Adolfo Ivaldi, ha anche annunciato le nuove iniziative collaterali al Premio. Sensibili alle tematiche della cultura della legalità e alla necessità di coinvolgere i più giovani sui temi dell’impegno sociale contro le mafie, la Fondazione Bottari Lattes e la Fondazione CRC organizzano venerdì 18 maggio al quartiere Scampia a Napoli (presso l’Istituto Alberghiero “Vittorio Veneto”) un reading-incontro tratto dal libro di Caterina Chinnici “È così lieve il tuo bacio sulla fronte” (Mondadori, 2013), con la partecipazione dell’autrice, figlia di Rocco Chinnici, ideatore del pool antimafia che diede una svolta decisiva nella lotta alla mafia, assassinato da Cosa Nostra trentacinque anni fa. L’incontro sarà moderato dal libraio Rosario Esposito La Rossa e vedrà la presenza degli attori Cristiana Dell’Anna e Paolo Giangrasso che nella fiction tratta dal libro e andata in onda su RaiUno hanno interpretato rispettivamente Caterina Chinnici e Giovanni Falcone.

g.m.

 

Info al pubblico: 0173.789282 -WEB fondazionebottarilattes.it | FB Fondazione Bottari Lattes | TW @BottariLattes

Imprese, banda ultralarga e internet of things

Palazzo civico Sala Colonne, ore 17

Quali sono le opportunità messe a diposizione delle amministrazioni, dei singoli e delle imprese, grazie alle nuove tecnologie di comunicazione? Cosa fare una volta che una zona è stata cablata con la Banda Ultralarga? Come si può abbattere il digital divide? Quali vantaggi esistono per le realtà periferiche, a volte ancora isolate, di alcuni piccoli comuni del nostro territorio, grazie alle possibilità dell’Internet of Things (“Iot”, ossia la connessione attiva tra oggetti e apparati, realizzata su una banda ultraveloce) e dei servizi che con essa possono essere realizzati a costi bassissimi? Quali sono i finanziamenti dell’Unione europea pronti e utilizzabili, nel campo della Bul e dell’Iot, per lo sviluppo della digitalizzazione?

Queste sono solo alcune delle domande che verranno approfondite nella prima giornata di studio su Banda Ultralarga e Internet of Things realizzata da Anci Piemonte, Anfov e Uncem, in programma martedì 17 aprile 2018, alla Sala delle Colonne del Comune di Torino, a partire dalle ore 17.

Anfov (L’Associazione per la Convergenza nei servizi di Comunicazione), che raggruppa una serie d’imprese che operano nel mondo dell’innovazione e dell’Ict, Anci e Uncem regionali hanno intrapreso una proficua collaborazione per un percorso di divulgazione volto alla diffusione della cultura dell’innovazione su tutto il territorio nazionale, con particolare attenzione allo sviluppo della capacità di sfruttare le nuove tecnologie sia delle amministrazioni locali sia delle piccole o medie imprese.

In questo contesto si inquadra la prima giornata formativa di studi su IoT e Bul, programmata a Torino, che è anche l’inizio di un percorso che toccherà tutto il Paese e tutte le sue realtà locali.

In ognuno di questi eventi, del tutto gratuiti e aperti, destinati sia alle pubbliche amministrazioni, sia alle imprese, sia ai cittadini, verranno approfonditi i temi legati ai collegamenti ultraveloci come le reti 5G, la fibra e la banda Ultralarga. Verrà spiegato il vantaggio dell’utilizzo delle connessioni veloci per l’Internet of Things, ad esempio, nell’aumentare la sicurezza dei cittadini, nei servizi messi a loro disposizione, ma anche nell’avvicinare, con la possibilità di essere connessi, territori storicamente periferici o piccole realtà spesso considerate troppo distanti dai grandi centri. Verrà, inoltre, data la possibilità di avere risposte a ogni dubbio sull’utilizzo di queste nuove tecnologie che oggi abbiamo a disposizione.

Gli incontri saranno anche l’occasione per fornire agli interlocutori, ad esempio i sindaci dei comuni del territorio, gli strumenti concreti, grazie all’esperienza delle aziende che operano da tempo e con competenza nel campo delle comunicazioni, per realizzare i progetti di connessione, per accedere ai finanziamenti che l’Unione europea mette a disposizione, per comprendere con esempi tangibili quali siano le potenzialità messe a disposizione dalle tecnologie moderne. Una “mission divulgativa”, quella di Anci Piemonte, Anfov e Uncem volta alla crescita culturale verso l’abbattimento delle barriere per lo sviluppo del territorio.

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L’appuntamento di Torino, in programma il 17 aprile alla Sala Colonne di Palazzo di Città, si intitola “Banda Ultralarga e Internet of Things: Le imprese rispondono”.

Il pomeriggio di lavori sarà aperto dagli interventi di Michele Pianetta, Vice presidente Anci Piemonte, Marco Bussone, Vicepresidente Uncem Piemonte e da Stefano Ciccotti, consigliere dell’Anfov. Poi sarà dato spazio alle imprese, alle loro esperienze, realtà che con il loro esempio esporranno le potenzialità concretizzabili grazie a connessioni veloci e all’IoT su temi quali telemedicina, monitoraggio ambientale, sicurezza, illuminazione, sensoristica, sistemi informativi e scambio di dati. Tra di esse saranno presenti: Cidimu, DBA Progetti, Gemino, Intecs Solutions e Staer Sistemi. Ognuna di queste aziende si metterà a disposizione per rispondere a ogni domanda che verrà posta dai presenti.Per quel che riguarda i finanziamenti per la realizzazione di progetti legati all’ambito della digitalizzazione, vi sarà la relazione di Marco Balagna, consulente della Regione Piemonte, con un focus sulle fonti di finanziamento delle Unioni di Comuni.

A chiudere i lavori l’Assessora all’Innovazione della Regione Piemonte, Giuseppina De Santis e l’Assessore al Commercio del Comune di Torino Alberto Sacco. Anci Piemonte, Anfov e Uncem si pongono come obbiettivo di questa iniziativa la diffusione della cultura della Rete in Italia, puntando sull’affermazione delle tecnologie emergenti, stimolandone il relativo mercato e sviluppando azioni concrete per favorire le opportunità legate alla Digital Transformation. Questo percorso divulgativo porterà per prima volta in tutta Italia la cultura della banda ultra veloce e dello Iot, direttamente sul territorio per chi ne ha necessità.Un’occasione importante per le amministrazioni locali e per coloro che vogliono cogliere le opportunità dello sviluppo digitale – questo primo appuntamento è indirizzato ai sindaci dei 1200 comuni del Piemonte – che si ripeterà nei prossimi mesi, negli incontri che verranno mano a mano realizzati, mettendo a confronto le aziende del territorio in cui si terrà l’evento con coloro che interverranno.

Per tutti gli aggiornamenti si possono visitare i siti: www.anci.piemonte.it ; www.anfov.it. ; www.uncem.piemonte.it

Per contatti e informazioni:

anci.piemonte@comune.torino.it

anfov@anfov.it

uncem@cittametropolitana.torino.it

Edicolarte rinascerà per creare bellezza

Tanti abitanti del quartiere Aurora si sono recati per solidarietà davanti ad Edicolarte, l’edicola-installazione artistica bruciata l’altra notte a Torino. Edicolarte per Aurora è un progetto ideato un anno fa dalla curatrice d’arte Rosy Togaci e Luj Vacchino, che hanno trasformato l’edicola abbandonata  all’angolo tra corso Vercelli e via Cuneo. “L’Arte non si ferma!” dice Togaci, che ha avuto la solidarietà della sindaca Appendino, per riportare il bello in un’area abbandonata del quartiere.

FinPiemonte e i controlli della politica

STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto

E’ difficile capire come sia possibile far “sparire” 11 milioni di euro e nessuno che se ne sia accorto. I bilanci sono stati approvati, certificati e revisionati. Prima dell’arrivo di Ambrosini tutto regolare. Una mia esperienza personale: 12 anni fa sono stato nominato amministratore delegato della Soprim, società controllata da FinPiemonte. Venni scelto dalla presidente Mercedes Bresso. Il presidente di FinPiemonte, Prof Mario Calderini, mi propose al cda. Un consigliere che mi conosceva obiettò: “nulla in contrario sulla persona, ma mi risulti essere presidente di una cooperativa. E’ incompatibile”. Mi dimisi e presentai il mio nuovo curriculum. Solo a questo punto venni eletto consigliere  Soprim e nominato amministratore delegato con poteri di firma cointestati con il presidente della società. Ogni mese ci riunivamo verbalizzando le riunioni che approvavamo la seduta successiva. Partecipavano a tutte le sedute i sindaci che ogni tre mesi verificavano prima nota ed atti amministrativi. A fine anno l’atto notarile per la vendita di un’ area edificabile industriale nel Torinese. L’impresa che voleva firmare avrebbe voluto saldare con assegni non circolari, beneficiando di agevolazioni fiscali firmando entro dicembre. Io mi rifiutai,  visto che gli assegni normali non garantiscono. Un mese dopo avremmo firmato. Sia i sindaci che gli amministratori, resi edotti del mio operato, lo approvarono, e nella relazione di bilancio fu annotato  tutto. Poi FinPiemonte si scorporò tra FinPiemonte finanziaria e FinPiemonte partecipate . FinPiemonte chiese autorizzazione a Banca d’ Italia di diventare Banca. Autorizzazione concessa.

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Oggi 11 milioni di euro l’ammanco, 5 derivati da operazioni finanziarie sbagliate riconducibili alla società intenzionale con sede in Svizzera. Qui la prima domanda: perché FinPiemonte non ha agito in proprio? Secondo, scrivono i giornali che sono stati trasferiti 50 milioni a questa finanziaria e Fabrizio Gatti non aveva i poteri di trasferite queste cifre. Terzo. 6 milioni sono stati pagati dalla finanziaria ad una società in liquidazione, Fabrizio Gatti liquidatore. Il bonifico richiesto ed autorizzato da Torino con firma del presidente che ora sostiene non essere la sua firma. Se ho capito bene della copia di questo bonifico non c’è  traccia a Torino  ma è esibita dagli svizzeri.  Stefano Ambrosini diventato presidente scopre il tutto denunciando anche in procura. E’ stato anche consulente di Gem, società beneficiaria dei 6 milioni . Società che ha gravitato nell’ area di un importante gruppo piemontese che si occupa del sistema autostradale piemontese. E’ noto che Fabrizio Gatti ha ventennali rapporti con questo gruppo. Ambrosini precisa che per la consulenza ha delegato un suo collega e di avere avuto una fattiva collaborazione dalla direttrice di FinPiemonte. Sembrerebbe comunque che il ventennale rapporto tra Gatti ed il gruppo si intersechi con il suo ruolo di presidente e prima di vicepresidente. Ora si difende sostenendo che le firme sul bonifico non sono sue e stabilirlo é compito della Magistratura.   E l’oggetto del contendere è la natura di queste firme . Siamo di fronte a rapporti consolidati nel tempo, almeno ventennali.  Gatti fu nominato dalla giunta Cota sicuramente su proposta del Gruppo regionale del PD, capogruppo Aldo Reschigna che ora è vice di Chiamparino.  Le dimissioni di Massimo Feira hanno fatto il resto e Chiampa conferma Gatti.  La domanda viene spontanea: solo nel mio caso si è posto il problema dell’incompatibilità? Ovviamente non è personale la considerazione ma penso che nel caso Finpiemonte  sia mancata  non solo una verifica sull’operato ma pure una verifica sulle compatibilità dei ruoli. Penso anche che le attuali polemiche in Consiglio regionale siano sterili e strumentali. E penso che la politica ed i politici nel dettare e decidere nuove regole debbano usare – se fino ad oggi non è accaduto – strumenti idonei di verifica.

L’Istituto del Vermouth di Torino a Vinitaly

Con uno stand nello spazio della Regione Piemonte

 

L’Istituto del Vermouth di Torino, l’associazione di produttori che raccoglie la grande maggioranza della produzione di questa storica denominazione, compie un anno e si presenta alla cinquantaduesima edizione di Vinitaly a Verona con un grande lavoro istituzionale e di eventi organizzati sia in Italia sia all’estero all’attivo.  Ancora più grande il compito che l’Istituto ha davanti: il recupero della memoria collettiva di un prodotto così familiare per secoli in Italia e nel mondo, la riaffermazione delle radici culturali piemontesi – dalla casa Savoia ai Vermouth delle case storiche e dei nuovi produttori -, la rinascita e il rilancio di prodotti rinnovati da grandi e piccoli marchi, uniti per questo riconosciuto “Made in Italy”.Allo stand dell’Istituto presso la Regione Piemonte nel Padiglione 10 saranno in degustazione circa 50 etichette nelle diverse tipologie, con l’inclusione di tre nuovi soci con i marchi Calissano di Alba, Casa Martelletti di Asti e Peliti’s di Torino che si aggiungono a Berto, Bordiga, Carlo Alberto, Carpano, Chazalettes, Cinzano, Giulio Cocchi, Del Professore, Drapò, Gancia, La Canellese, Martini & Rossi, Giovanni Sperone, Tosti e Vergnano.

 

“Nel secondo anno di vita – dice il presidente Roberto Bava – l’obiettivo  sarà l’istituzione dei controlli qualitativi dell’Indicazione Geografica con tutti gli organi preposti che faranno del Vermouth di Torino un nome garantito e di riferimento per qualsiasi altra produzione nazionale o internazionale e per il consumatore un fondamento di certificazione e di qualità. L’Istituto poi continuerà a proporre e partecipare a eventi, seminari e fiere: già confermata la presenza a Vinum ad Alba e al Bar Convent Berlin con un proprio stand”.Lunedì 16 aprile alle 16 nello lo Spazio Eventi della Regione Piemonte sarà presentato “Il Grande Libro del Vermouth di Torino” appena pubblicato, a cura degli storici del vino Giusi Mainardi e Pierstefano Berta (socio onorario dell’Istituto), per Edizioni OICCE di Canelli per diffondere le conoscenze di questo storico prodotto piemontese.

“Estate” in arrivo a Torino: 26 gradi

Neve  abbondante sulle vette piemontesi ma è  decisamente  primavera in tutta la regione. A metà settimana le temperature saranno più alte della media stagionale e giovedì  lo zero termico si posizionerà su valori estivi, a 3.400-3.600 metri. E  il periodo caldo continuerà fino a fino a fine mese, grazie all’alta pressione proveniente dal Nord Africa. Massime in pianura  e collina sui 26 gradi. Farà caldo anche in montagna con 17-20 gradi tra i 1.000 e i 1.500 metri.

Salone dell’Orientamento e Career Day al Poli

Cittadella politecnica, Corso Castelfidardo, 36, Torino 16-17 e 19 aprile 2018

 

 

Dodicesima edizione per Orientati al Futuro, l’appuntamento dedicato all’orientamento in ingresso e in uscita al Politecnico di Torino. Anche quest’anno il tradizionale appuntamento di primavera si terrà negli spazi della Cittadella politecnica, con ingresso in C.so Castelfidardo 36.

 

Nelle due giornate dedicate al Salone dell’Orientamento (16-17 aprile), le tensostrutture ospiteranno stand e attività per aiutare gli aspiranti studenti dei corsi di Laurea e Laurea magistrale a compiere una scelta consapevole per il proprio percorso di studi.

Il 19 aprile sarà invece la giornata del Career Day, dedicato ai laureandi e neo-laureati del Politecnico di Torino, che potranno incontrare le aziende e il mondo del lavoro.

 

L’evento sarà introdotto come di consueto dalla Conferenza di apertura, alle 10.00 in Aula Magna (C.so Duca degli Abruzzi, 24) nelle giornate di lunedì 16 e martedì 17.

 

In apertura del primo giorno del Salone dell’Orientamento, il 16 aprile alle 9.45 in Aula Magna, il Rettore Guido Saracco presenterà ai giornalisti la manifestazione.

Torino che legge, dal centro alle periferie

Più di 300 iniziative che coinvolgeranno 78 scuole e laboratori – 31 biblioteche – 27 librerie 73 tra associazioni, musei, enti e luoghi vari Per celebrare la Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore istituita dall’UNESCO, dal 16 al 23 aprile torna Torino che legge, la settimana della lettura, con reading, incontri con l’autore, conferenze, musica, cinema, teatro, spettacoli e iniziative rivolti a grandi e piccini. Giunta alla quarta edizione, la manifestazione coinvolgerà l’intera città, dal centro alle periferie, con oltre 300 appuntamenti in spazi pubblici e privati: biblioteche, librerie, scuole, musei, teatri, cinema, case del quartiere, enti, associazioni e fondazioni, circoli, piazze, corsi, giardini e tram storico. Torino che legge 2018 è organizzata dalla Città di Torino con le sue Biblioteche civiche e dal Forum del Libro, in collaborazione con le Circoscrizioni, la Fondazione per la Cultura Torino, partner Intesa Sanpaolo per il Progetto Tutta mia la città e con il contributo di Fondazione CRT. La manifestazione – che con una locandina dedicata sostiene una campagna annuale di promozione della lettura a favore di biblioteche e librerie – coinvolgerà una rete ampia di soggetti pubblici e privati, fra cui il Salone Internazionale del libro di Torino, il Circolo dei Lettori, la Scuola Holden, TorinoReteLibri, il Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia: un grande laboratorio cittadino sulla lettura che pone in evidenza la forza della filiera del libro e la sua azione sinergica e ampia, leva fondamentale per promuovere e rafforzare una collaborazione continuativa fra i diversi soggetti ed enti culturali cittadini. “Alla sua quarta edizione Torino che legge è un appuntamento ormai consolidato che porta la lettura in tutta la città – afferma Francesca Leon, assessora alla cultura del Comune di Torino -. Si tratta di una preziosa occasione per valorizzare la vivacità e il fermento del tessuto culturale cittadino – continua l’assessora –. Torino che Legge nasce dall’esperienza maturata negli anni sul territorio grazie al lavoro capillare svolto quotidianamente dalla rete delle biblioteche civiche, dalle librerie, dalle scuole, dalle case del quartiere e dai numerosi centri culturali che operano con competenza e dedizione in questo settore. Iniziative come queste fanno del nostro capoluogo uno dei poli all’avanguardia nella promozione alla lettura”.

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Numerosi saranno gli ospiti in città durante la settimana letteraria, fra tutti ricordiamo: Gianrico Carofiglio, Giuseppe Culicchia, Sandra Petrignani, Margherita Oggero, Bruno Gambarotta, Maurizio De Giovanni, Enrico Pandiani, Tiziano Scarpa, Marco Balzano, Paolo Di Paolo, Enrico Remmert, Martino Lo Cascio, Giusi Marchetta, Marcello Simoni, Laura Pariani, Andrej Longo, Guido Quarzo, Sofia Gallo, Giua e Pier Mario Giovannone.