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ll’Ospedale Sant’Anna la comunità jazzistica torinese ha dato gratuitamente un’adesione massiccia all’operazione “Vitamine Jazz”, dalle finalità culturali e sociali. Sono già avvenuti quarantacinque interventi fra le corsie da parte di più di novanta fra i migliori jazzisti torinesi. L’operazione prosegue ed è auspicabile che l’impegno di chi ha finora partecipato (quasi un piccolo festival) sia ricordato anche durante tutto il TJF. L’operazione ha avuto inizio a ottobre 2017. Ecco la programmazione dettagliata degli interventi dei JAZZ BLITZ al S.Anna destinati a un pubblico che per obbligo o necessità vive in situazioni di riservatezza o di esclusione, previsti nella settimana del TJF e che purtroppo non sono stati inclusi nella presentazione ufficiale del Festival:

LUNEDI’ 23 aprile ORE 10,30 SALA 3° PARADISO
MARTEDI’ 24 aprile ORE 9,30 Reparti Chemio e Maternità
GIOVEDI’ 26 aprile ORE 9,30 Reparti Chemio e Maternità
Il regista Raimondo Cesa, autore del progetto “Vitamine Jazz” spiega: Quando con la Fondazione abbiamo pensato a questa nuova iniziativa non credevamo sicuramente ad un’affluenza così massiccia, gli interventi da quando è partito il progetto sono ormai quasi 50. Come prima cosa vorrei ringraziare la Comunità jazzistica Torinese che ha accolto con sensibilità ed entusiasmo l’appello da me lanciato a nome della “Fondazione Medicina a Misura di Donna” per l’ospedale Sant’Anna di Torino. Oltre novanta artisti jazz, con diverse formazioni, dall’autunno del 2017, stanno invadendo pacificamente con la loro musica l’ospedale, abbracciando l’ingresso, accompagnando le cure al day hospital oncologico, dando il benvenuto alle nuove vite (oltre 7000 ogni anno, da genitori provenienti da oltre 80 paesi). Stiamo assistendo ad un’invasione pacifica di artisti che con il loro contributo confermano l’importanza di questa musica nella storia culturale della nostra città”.
La musica è conversazione, comunicazione in armonia. Il jazz in particolare e’ condivisione continua. Dall’interazione fra musicista e spettatore nascono le successive improvvisazioni. Credo a quasi tutti voi sia capitato di assistere ad un concerto jazz dal vivo, i musicisti sono estremamente attenti alla reazione del pubblico facendo di conseguenza reagire i loro strumenti. In psicologia sociale ce’ una definizione “evento comportamentistico interpersonale” che può servire a definire il rapporto che si instaura fra i jazzisti ed il pubblico. L’emozione è fondamentale, la tensione costruttiva insieme al pubblico porta alla creazione musicale che si propaga fra i musicisti e che si schiude a tutte le contaminazioni. Chi suona crede nella possibilità di comunicare qualcosa di reale, quando questo succede viene favorita una relazione significativa. Vengono aperti nuovi canali di comunicazione non verbale, avviene una sinergia, un processo di sintonizzazione che tende a stimolare risposte fisiche e psicologiche. E’ arrivato all’Ospedale Sant’ Anna, a favore delle donne, il grande patrimonio della tradizione jazzistica del territorio, di umanità, che proviene dal dialogo di molte culture. Composizioni originali e improvvisazioni, nelle quali le sonorità jazzistiche si alternano ad atmosfere mediterranee e sudamericane, con toni caldi e dolci, portano le menti verso altri immaginari, fuori dalle mura ospedaliere.
contemporanei, troppo numerosi per citarli tutti, che hanno evidentemente trovato un pubblico attento e preparato. Così i lettori piemontesi del gruppo Facebook, con i loro post ed i loro consigli, hanno permesso agli altri iscritti di conoscere autori e libri meno noti, legati al territorio e alle tradizioni della propria cultura. In tutto ciò è evidente ed innegabile che una simile divulgazione, basata esclusivamente sull’esperienza ed i pareri dei lettori, senza alcun interesse editoriale o economico, possa arricchire altri lettori, che potranno conoscere usi, costumi, storia di un territorio altrimenti lontano, grazie ai libri di Alessandro Perissinotto o di Margherita Oggero e di Luca Baggio, senza dimenticare Massimo Gramellini, Alice Basso o Sebastiano Vassalli, e qui mi fermo scusandomi con gli scrittori che non ho citato, suggeriti dagli iscritti al gruppo.Proprio grazie a questi suggerimenti è possibile venire in contatto con realtà poco note, un commento o una recensione possono incuriosire o lanciare un’idea, aprire una finestra su un paesaggio nuovo ma già selezionato, scremato, con indicazioni di letture, generi, ambientazioni che permettono una selezione critica alla fonte. Una selezione però basata su opinioni, gusti, idee di persone non legate al mondo dell’editoria, che esprimono le proprie valutazioni liberamente e senza secondi fini; magari ingenuamente, con semplicità, oppure con grande competenza, ma sempre e solo per amore della lettura. Ho vissuto alcuni anni a Torino, mi è rimasta nel cuore e credo che conoscerla e riconoscerla attraverso le parole dei suoi scrittori potrà essere un viaggio emozionante.
Era un vero e proprio barbecue, allestito in piazza San Carlo, il salotto di Torino. L’aveva piazzato un quarantenne egiziano,
STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto
ripresentata. Le cantine sono state rioccupate. Si dice che siano ottocento persone. Ma nessuno può esserne sicuro, perché è terra di nessuno. Non c’ é Stato. E si suppone che il sopruso la faccia da padrone. Chi doveva sovrintendere il progressivo ricollocamento degli occupati è stato minacciato impedendogli di finire il suo lavoro. Tutti o quasi tutti clandestini e i soliti anarcoidi sobillatori. Dopo i cinque casi di Tbc è comprensibile la Prevedibile la forte preoccupazione tra i residenti della zona degli ex mercatoti generali. Istituzioni pubbliche? Dopo i proclami sono totalmente assenti. Presidente e consiglieri di quartiere sono lasciati soli nella gestione dell’ emergenza. Non e credibile in una o due giornate ipotizzare lo sgombero. Ma pure non é credibile non fare. Bisogna iniziare lo sgombero e progressivamente finirlo, è inutile cercare il consenso dei occupanti. Mi sembra una questione simile allo smantellamento dei campi rom. Una settima fa in via San Benigno, barriera di Milano. Tante parole ma un nulla di fatto. Assessori competenti che accusavano il governo di non intervenire. Cittadini esasperati da furti ed inquinamento. Solo parole che nascondono inerzia. Inerzia linfa vitale per questo male che si sta mangiando tutto e tutti.


Conclude Tronzano: “E’ mia intenzione approfondire ancora il tema. L’ospedale monospecialistico é il futuro non il passato. In ogni parte del mondo esiste ed é considerato una eccellenza, solo qua in Piemonte riusciamo a disfare quanto di buono prodotto negli anni passati. Forza Italia supporterà sia a livello di gruppo consiliare sia a livello di partito i cittadini torinesi. Con il segretario di partito Davide Balena abbiamo in mente una serie di iniziative volte a raccogliere le istanze dei cittadini e tramutarle in proposte politiche da sottoporre al Consiglio Regionale”.

Domenica 13 maggio 2018
incantevole. A Saluzzo i partecipanti potranno liberamente visitare la cittadina, conosciuta come la Siena del Nord, e visitare i suoi musei gratuiti per i partecipanti del treno a vapore. Partendo dalla La Castiglia e i Musei di Saluzzo, si potrà raggiungere il Museo Civico Casa Cavassa e gli altri monumenti caratteristici dell’antica capitale del marchesato. Il ritorno avverrà sempre con il treno a vapore per conservare fino all’ultimo istante la magia di un viaggio indietro nel tempo.
Si è conclusa la prima giornata del Campionato Italiano Assoluto Open di tuffi e alla piscina Monumentale hanno brillato Elena Bertocchi e Giovanni Tocci, entrambi classe 1994, tesserati per l’Esercito e, rispettivamente, per Canottieri Milano e per Cosenza Nuoto
“Mi chiamo Stefania Tassi, abito a Grosseto e, avendo da poco lasciato il lavoro, ho deciso di dedicare più tempo a quella che da piccola, consideravo una delle mie tante passioni-miraggio: la scrittura
quella forza che mai avrei creduto di possedere: se riesco a convincere un essere che pesa quintali, posso convincere me stessa ad uscire dal guscio. Ho scritto il mio primo libro “Cetrioli alti” in un numero limitato di copie, in occasione della nascita della mia nipotina. Volevo raccontarle i miei primi anni di vita, i ricordi, le filastrocche e le nanne che cadenzavano le mie giornate, corredate dai miei disegni e da vecchie foto. Sono stata tanto incoraggiata da tutti i lettori, occasionali e non, che ho ripreso la penna in mano, stavolta decisa a pubblicare le prossime opere. “Il Corridoio del Vescovo” edito da Booksprintedizioni nel
2017, è un thriller ambientato in Maremma, la mia terra, nel quale vengono a galla i segreti sepolti dal troppo dolore di una famiglia anomala. Il secondo, “Hielo”, pubblicato a febbraio, è un romanzo scaturito da un mio recente viaggio in Argentina. Grazie a due accompagnatori meravigliosi che vivono in quella terra, forte e sfacciatamente bella, ho potuto immergermi nei luoghi, nella vita delle persone e nella storia violenta e triste. Ho percorso a cavallo la Estepa Patagonica, ho camminato sul ghiacciaio unico al mondo, ho respirato le arie struggenti del tango e de Las canciones comprometidas, mi sono commossa di fronte al Sacrario dei caduti alle Malvinas. Tutta questa bellezza, tutta la passione e l’incanto, li ho portati con me e trasferiti sulle pagine di “Hielo”. Tra romanzo e realtà il passo è breve. Ho scelto di pubblicare “Hielo” tramite Streetlib in self publishing; l’ho seguito come un niño, e come l’ultimo nato, lo amo profondamente”.