di Pier Franco Quaglieni
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Pasqua e gli agnelli – Terroristi e informazione – Castagno chiude
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Pasqua e gli agnelli
Un’amica,la scrittrice torinese Marina Rota, scambiandoci gli auguri di Pasqua, mi ha detto: “Ova, non oves, mi raccomando.” Uova, non agnelli. In effetti, se pensiamo a quanti tenerissimi agnelli vengono sgozzati per la Pasqua, abbiamo il segno di una certa barbarie. Non si usano nell’ucciderli i sistemi barbari praticati dagli Islamici,ma certo cibarsi di quella carne diventa abbastanza sconvolgente. E’ quasi sacrilego,perché riprendere l’idea dell’Agnus Dei che si è sacrificato in croce per la salvezza dell’umanità,per banchettare il giorno di Pasqua appare davvero fuori luogo. Pochi, forse, ci pensano,ma è così.
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Terroristi e informazione
I giornali hanno sicuramente il dovere di informare,ma devono anche saper dimostrare responsabilità. La ricerca dello scoop ad ogni costo è contro la stessa deontologia professionale dei giornalisti, ammesso che essa esista ancora e soprattutto venga rispettata. Nell’età del degrado del “Fatto quotidiano” tutto diventa lecito, ad esempio, pur di infangare l’avversario, anzi il nemico politico. In questi giorni dominano sui giornali notizie allarmanti sul pericolo terroristico in Italia,alimentato da una improvvida intervista del ministro Minniti in cui si afferma che l’Italia è in una situazione di grave rischio attentati. Io credo che il terrorismo vada combattuto in silenzio,così come si fece con le BR. Il Generale Dalla Chiesa non rilasciava interviste, agiva. Se pensiamo che certi titoli di giornali italiani sono già finiti su giornali stranieri,abbiamo anche chiaro il grave danno arrecato al turismo italiano. Minniti che aveva iniziato molto bene,sostituendo il peggior ministro degli interni della storia recente d’Italia, tal Alfano che permise l’invasione del Paese da parte di centinaia di migliaia di immigrati economici, finisce in modo inglorioso. Minniti è incaricato del disbrigo degli affari correnti. Il tempo delle interviste è finito. In ogni caso, va sottolineato che sta emergendo un legame tra terroristi e immigrati che era stato negato per anni, ma che, ad ogni persona di buon senso, appariva come una inevitabile conseguenza del lassismo e della confusione creati da un’accoglienza spropositata e incontrollata.
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Castagno chiude
Sembra che il celebre negozio specializzato nei formaggi ,unico rimasto dell’impero che fu del vecchio Castagno, in via Lagrange sia destinato a chiudere. Un’altra eccellenza torinese scompare. Castagno era anche gastronomia all’angolo di via Gramsci e anche pescheria in via Mazzini. Poi venne il sequestro del titolare del negozio e venne scritta una pagina non edificante. Castagno si ridusse all’attuale negozio,la bottega del formaggio,ma anche ricca di salumi di alta qualità. Dove potremo andare a comprare la salama da sugo di Ferrara? Dove i passatelli? Dove il vero Castelmagno ? Quando chiuse il grande Toja, principe dei formaggi,Mario Soldati quasi sembrò che si mettesse a piangere:era anche un grande attore. Ma ne fu sinceramente molto addolorato perché riteneva Toja il tempio torinese della qualità. La chiusura di Castagno è un fatto molto simile. Torino, alla faccia di Carlin Petrini che continua a pontificare a difesa del buon cibo, arretra , lasciando ad Oscar Farinetti un monopolio che non merita affatto.
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I danni del bullismo
Il bullismo nelle scuole sta facendo danni gravi e l’autorità scolastica si rivela impotente. C’è un numero sempre più alto di docenti picchiati e, quasi contemporaneamente, emergono casi di docenti che abusano di allieve/i. Cosa ne pensa? Giovanna Bertolino
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Il bullismo è un fenomeno che va combattuto a partire dalle famiglie che rischiano di esserne le prime vittime. Viviamo in una società in disfacimento in cui l’imperversare della droga ha effetti davvero devastanti. La scuola riflette da decine d’anni una crisi profonda che risale al ’68 dovuta a mancanza di interventi adeguati e di fermezza nel far rispettare le leggi. Ricordavo di recente sul “Torinese” che dovette intervenire la Cassazione per riaffermare che il docente è un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni. Poi c’è la vergogna del comportamento di docenti indegni che vanno condannati, anche se le mele marce non vanno confuse con il corpo docente nel suo insieme. Sicuramente è il prestigio stesso dell’insegnante che è scomparso. Il ruolo e la dignità del professore non ci sono più da decenni. E nella scuola di massa, senza concorsi selettivi, possono anche entrare i pazzi o personaggi incredibili. E’ una realtà dura da accettare, ma la scuola, così com’è, andrebbe rifatta totalmente,anche se qualche isola funzionante c’è. Sono stato di recente a parlare in un liceo torinese che funziona ed ho trovato docenti e studenti motivati, capitanati da una giovane preside entusiasta e capace
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