Viaggio nella Torino “brasiliana” dei campi nomadi

STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto
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Corso Tazzoli 215, 12 diverse palazzine adibite ad uffici. Una volta era difficile parcheggiare internamente.  Ora l’operazione è facilitata dal progressivo abbandono degli operatori economici. Ed il motivo della fuga  non è   solo collegato alla crisi economica.Vicino ci sono i campi Rom che producono i loro problemi, i fumi tossici la fanno da padrone. I fatti sono tragicamente noti. Truffatori per evitare i costi di smaltimento sbolognano materiale ai rom che in cambio di pochi euro bruciano tutto. Diossina a gogo. Dall’ altra parte della città, in via Germagnano, riunioni per redigere una petizione che richiede l’intervento delle autorità. Sintesi: qui si sta morendo. La raccolta firme è promossa da tutti i partiti di zona e le associazioni. Non firma la protezione animali. Perché? Vuole soluzioni più radicali. Soluzioni? Prima alcuni brevi ricordi. La mia amica Antonella per oltre 40 anni insegnante di scuola materna in Barriera di Milano, ricorda che venti anni fa tutti erano  impegnati per l’inserimento  dei Rom. Si inizia dalla scuola. Ed un pullmino parte tutte le mattine e porta dai campi i cinque scolaretti. Arrivano a scuola laceri. Pronto l’intervento delle insegnanti.Lavati e vestiti di nuovo, di  tutto punto. Ma il giorno dopo si ripresentano laceri. Loro caparbiamente li rivestono, per tutta la settimana. Il lunedì il capo villaggio si ripresenta ed in modo tutt’altro urbano dice  perentorio: 
Piantatela…Antonella garbatamente: non si viene scuola in questo modo. Il capo: siete voi che volete i nostri figli a scuola. Noi ne facciamo a meno. E un bambino vestito normalmente riceve meno elemosina. Già, è disperante Il magistrato Antonio Sapella é stato assessore alla legalità a Roma, nominato dal Sindaco Ignazio Marino. Il giorno del suo inserimento sparano in un campo Rom. Sopralluogo con tecnici e funzionari del Municipio, ai quali chiese: è irregolare o autorizzato? La risposta: tollerato. Legalità zero coperta dalla ignavia delle istituzioni. Non c’ è più tempo, anzi, siamo fuori tempo massimo .Ed i pentastellati avevano assicurato di essere solerti nell’affrontate e risolvere il problema. Ma oramai con loro abbiamo imparato che tra il dire ed il fare c’ è di mezzo il mare.
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Ultimo intervento la bonifica delle aree di lungo Stura Lazio. Proprio cosi, bonifica. Una sistemazione per i Rom é stata trovata prevalentemente in altri campi. Aumentano i campi. E ci sono altri che ” fanno concorrenza” e tra corso Grosseto e la super strada per Caselle vere e proprie bidonville di ragazzi per lo più di colore.  Solo a San Paolo del Brasile avevo visto “quartieri di baracche”, avveniva 15 anni fa. Diventato Presidente Lula promulgo’ una legge che in base all’ autodenuncia regolarizzava le baracche. Non ne capivo il perché  Mi spiegarono che in Brasile abitavano migliaia di persone che nascendo e vivendo non avevano alcun rapporto con lo Stato. Insomma,  non esistevano, e quello era un modo per censirli. Ed ora, qui da noi? Mi sembra che la situazione sia simile. Con l’aggiunta che fondamentalmente non sappiamo come agire. E la storia continua a peggiorare.  Zone dove lo Stato non esiste, zone limitrofe se non dentro le nostre città. Questo viaggio termina in via  Scotellaro. Conferenza stampa delle associazioni  del territorio di zona nord. Tragica sintesi: non siamo e non vogliamo essere razzisti , denunciamo che stiamo morendo ed abbiamo un’ unica soluzione,  scappare. I numeri sono impressionanti. Nelle periferie le aspettative di vita sono 5 anni minori del centro. E tra le periferie estreme, di 2 anni. Diossina, tanta diossina prodotta quotidianamente da giornalieri roghi nei campi. L’Italia é l’unico paese d’ Europa dove esistono i campi.Un dato su tutti. In Spagna gli ospiti sono 800 mila e non ne esistono . In Italia sono circa 180 mila  e i problemi sono in tutte le citta. Ecco perché  nel documento è richiesto il superamento dei campi.  Innumerevoli tentativi di integrazione sono frantumati nel nulla. Spesi molti soldi per villaggi attrezzati devastati pochi  giorni dopo . Ci pensa Vojcan Stocanovic presidente di Opera Nomadi, intervenendo ad accendere gli animi dei presenti. Chiede ” comprensione” per la sua gente. Chiedo: come si crea consenso tra gli abitanti dei campi per trasferirsi? Tergiversa, ma non ha una risposta.  Diventa difficile superare i campi senza il consenso di chi li abita. E il nostro Stato? Latita, diremmo,  come al solito… Purtroppo nulla di nuovo.Senza consenso diventa coercizione. Ma non c’ è piu tempo.Inoltre l’Europa ci multa perché permettiamo e  concepiamo questi campi. La maggioranza dei Rom è fatta di  disperati, le prime vittime di questa allucinante situazione.
Intervenire. Subito.
Patrizio Tosetto
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