Agosto 2017- Pagina 6

Vino italiano falso, cresce il mercato estero

L’eurodeputato Cirio: “In Ucraina e Moldavia prodotte e vendute milioni di bottiglie contraffatte di Asti Spumante e Prosecco. A rischio il mercato russo”

 

Raddoppiato in poco più di due anni: il mercato della contraffazione non risparmia nessuno dei prodotti d’eccellenza del Made in Italy, compreso il vino, che dal 2015 a oggi ha visto una crescita esponenziale del numero di bottiglie false prodotte e vendute in particolare nell’Est Europa, in Ucraina e Moldavia. A denunciarlo è l’eurodeputato Alberto Cirio, membro della Commissione Agricoltura del Parlamento Ue e presidente della Commissione per l’integrazione economica di Euronest, l’Assemblea permanente che cura i rapporti tra l’UE e l’Europa Orientale.

 

«Il caso riguarda in particolare due dei vini italiani più amati e conosciuti nel mondo: l’Asti  Spumante e il Prosecco – spiega Alberto Cirio, impegnato in queste ore in Moldavia in una serie di incontri per denunciare la situazione alle autorità locali – A sollecitare l’urgenza di un intervento sono stati gli stessi Consorzi di produzione, perché il mercato della contraffazione è in forte espansione e i numeri si fanno sempre più preoccupanti. Viene copiato il nome del vino, ma anche colori e simboli delle etichette, come fa la Bulgari Wine che ha sede in Moldavia, una delle aziende più attive in questo giro di contraffazione. Ovviamente la società in questione non ha nulla a che vedere con il noto brand, ma usa un nome evocativo del Made in Italy per vendere falso vino italiano. In altri casi vengono copiati perfino i marchi privati o storpiati i nomi dei luoghi dove nascono i nostri vini, trasformando ad esempio Asti in “Astin” e Alba in “Alb”». 

 

«Nella sola Ucraina, nel giro di tre anni l’Asti falso è passato da un milione a 2,5 milioni di bottiglie – spiega Giorgio Bosticco, direttore del Consorzio per la Tutela dell’Asti Docg – Il dato è stato rilevato su un campione della grande distribuzione da Nielsen, una delle società specializzate con cui monitoriamo costantemente la situazione. Ma se consideriamo tutti i supermercati e anche gli altri canali di vendita, hotel, ristoranti e bar, le cifre lievitano in fretta: parliamo di circa quattro milioni di bottiglie. Un danno enorme non solo dal punto di vista economico, ma anche per lo svilimento dell’immagine del nostro vino. Dopo aver acquistato e bevuto lo scadente Asti falso, il consumatore non può che essere confuso e perdere l’interesse verso quello autentico».

 

In molti casi le bottiglie non contengono neanche vino, ma una miscela di acqua, zucchero e gas. In Ucraina, nell’ultimo anno, su tre milioni di bottiglie con etichetta riportante il nome “Asti” solo 569 mila risultano autentiche. Le altre sono false, vendute o meglio svendute a un prezzo medio a scaffale di 2,46 euro, contro i 6,55 euro di quelle vere. A preoccupare i produttori è anche la possibilità che Ucraina e Moldavia facciano da porta di ingresso alla contraffazione sul mercato russo, uno dei più importanti per l’export di vino italiano.

 

«Prima della crisi, il mercato russo rappresentava il primo mercato mondiale dell’Asti Docg, con un volume di 15 milioni di bottiglie – spiega Giorgio Bosticco –La crescita della contraffazione ci preoccupa molto. Si sfrutta la reputazione e l’attrazione che il prodotto alimentare made in Italy ha nei confronti del consumatore internazionale e, nel nostro caso, il fenomeno trova terreno particolarmente fertile nei paesi dell’ex Unione sovietica, dove da un decennio l’Asti Docg si è posizionato in un segmento Premium, tanto da essere considerato dai russi “lo Champagne dolce”».

 

Per denunciare la situazione, dopo un primo passaggio a Bruxelles con l’ambasciatore moldavo, l’eurodeputato Cirio è entrato in contatto con l’Agenzia territoriale per la proprietà intellettuale, di cui nelle scorse ore ha incontrato i funzionari in Moldavia. La missione è stata anche l’occasione per parlare con il management della più importante cantina nazionale, azienda di proprietà statale, considerata dal Guinness dei Primati la più grande cantina al mondo.

 

«Ho approfondito con loro la possibilità di tutela dei marchi – spiega Alberto Cirio – e incontrato vari esponenti politici territoriali ad Orhei, che oltre a essere la terza città per dimensioni, è anche un distretto economico e la capitale del territorio rurale. La Moldavia, come l’Ucraina, è un paese che aspira a far parte dell’Unione europea ed io, come presidente della Commissione Economica di Euronest, ho il compito di rimarcare che senza rispetto delle regole non può esserci nessun ingresso. La Moldavia in particolare è in “accordo di associazione”, cioè percepisce anche aiuti e risorse dall’Ue, perché prossima ad entrare in Europa. Per cui non può continuare a far finta di niente. Mi è stato assicurato che la situazione verrà portata all’attenzione del Parlamento nazionale. Io farò altrettanto a Bruxelles e nella prossima riunione a Kiev di Euronest. L’unica via per trovare una soluzione in questi Paesi è istituzionale e diplomatica, perché ad oggi quella giudiziaria non ha portato da nessuna parte». 

 

«Tre anni fa abbiamo intrapreso un’azione giudiziaria con l’Autorità garante ucraina, che ad oggi non ha preso alcuna decisione al riguardo – aggiunge Giorgio Bosticco –Confidiamo in un’azione diplomatica e politica condotta dal nostro Governo ed in particolare dall’Unione europea per interrompere questo increscioso atto criminale. Come Consorzio, inoltre, stiamo valutando di organizzare delle conferenze stampa in Moldavia e Ucraina, come già avvenuto nel 2011 a Mosca e San Pietroburgo, per spiegare e sensibilizzate gli operatori e la stampa locale a distinguere il nostro vino da quello falso».

Cocco…Wine a Cocconato!

Sabato 2 settembre 2017. Partecipazione all’evento e degustazioni nel centro storico 

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Ci scrive Go Wine:

Informiamo soci e simpatizzanti dell’area di Torino che, in occasione della XVI edizione di Cocco…Wine, evento promosso dal Comune di Cocconato e dall’associazione Go Wine, è stato programmato un servizio di transfer in autobus, per quanto vorranno raggiungere Cocconato da Torino e partecipare all’evento.

Proponiamo la possibilità di viaggiare in sicurezza, senza avere problemi di guida dopo le degustazioni e rispondendo ad alcune sollecitazioni avute nel recente periodo.

Partenza da Torino:
ore 16,30  Torino  C.so San Martino ang. Piazza XVIII Dicembre partenza
in Cocconato programma libero per partecipare alla manifestazione con calice e taschina e ricevendo i buoni per effettuare le degustazioni

ore 24,00 rientro a Torino

Alleghiamo a seguire una presentazione dell’evento.

La quota di partecipazione della giornata è fissata in euro 23,00 e comprende: viaggio in autopullman granturismo, calice in vetro e taschina porta calice, buoni per le degustazioni presso i banchi d’assaggio, assicurazione medico bagaglio  

In collaborazione con:         

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La prenotazioni, con apposito modulo allegato da inviare a ufficio.soci@gowinet.it, saranno accettate sino ad esaurimento dei posti disponibili.
Per info contattare: Associazione Go Wine Via Vida, 6 – Alba
Tel. 0173 364631 – Fax 0173 361147 www.gowinet.it – ufficio.soci@gowinet.it

Controlli antiterrorismo a Superga

Alcuni controlli preventivi di sicurezza antiterrorismo sono stati  effettuati dalla polizia alla Basilica di Superga. In particolare è stata rivolta attenzione al furgone di un venditore ambulante abusivo, infatti la zona è interdetta al commercio itinerante. Con la collaborazione della polizia municipale sono stati identificati  un italiano e un cittadino del Bangladesh. Il titolare dell’attività è stato inoltre  multato per la presenza di una bombola di gas a bordo del mezzo. Sono stati anche controllati altri veicoli e identificate alcune persone.

BAITE E FABBRICATI RURALI: ” LA POLITICA DELLO STOP AND GO, CON NUOVI TRIBUTI E BUROCRAZIA NON È UTILE AL RILANCIO DELL’ ECONOMIA MONTANA”

“La montagna si tutela anche andando incontro alle esigenze della gente che la abita, compresi molti anziani, come i proprietari delle baite: spesso sono impossibilitati ad occuparsi delle pratiche e dei pagamenti relativi alla regolarizzazione dei fabbricati rurali e si vedranno così costretti all’abbattimento, depauperando irrimediabilmente il patrimonio storico e culturale delle nostre montagne”. E’ la preoccupazione della vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, Daniela Ruffino (FI), che sulla vicenda degli avvisi di pagamento inviati dall’Agenzia delle Entrate a migliaia di contribuenti proprietari delle baite e delle altre strutture interessate chiede “una ferma alzata di scudi da parte di Anci. In particolare Anci Piemonte deve far sentire la sua voce con più forza e continuità, così come Uncem. Per quanto riguarda la Regione mi farò portavoce dei tanti sindaci della Val Sangone e di altre zone che ho sentito in questi giorni, e coinvolgerò la Città Metropolitana”. “Le azioni che tutti – dai Comuni, alle associazioni culturali, alle categorie economiche- stiamo portando aventi da tempo e con fatica per la valorizzazione della montagna torinese e piemontese- aggiunge la vicepresidente dell’Assemblea regionale – rischiano di fallire se, dallo Stato, si esigono tributi eccessivi e si producono nuova burocrazia e costi per i cittadini. In molti casi si tratta di edifici pericolanti e in disuso, che rappresentano però le radici della nostra cultura: bisogna salvarli e con essi salvare il futuro della montagna”. “Si sospenda, dunque, la richiesta dei pagamenti e si provveda ad un serio esame della questione – conclude Ruffino – così da invogliare i proprietari a non abbattere le baite ma, anzi, a renderle nuovamente fruibili attraverso incentivi che si riveleranno preziosi per lo sviluppo dell’economia delle nostre montagne”.

Donna muore travolta sulle strisce pedonali

Aveva 73 anni  la donna  morta dopo essere stata investita da un’auto mentre attraversava una strada ad Arona, nel Novarese. La ricostruzione della polizia stradale dice che si trovava sulle strisce pedonali. La donna della Polo che l’ha travolta ha dato l’allarme. Intervenuti sul posto gli operatori del servizio 118 ma non è stato possibile salvare l’anziana.

Festa de l’Unità dal 1° settembre

Lunedì 28 agosto, alle ore 12.00, presso la sede del Partito Democratico, in Via Masserano 6/A, a Torino, conferenza stampa di presentazione della FESTA DE L’UNITÀche si svolgerà presso lo Sporting Dora (Corso Umbria 83) dal 1 settembre al 18 settembre.  Alla conferenza stampa interverranno il Segretario Provinciale del PD Torino Fabrizio MORRI,  il responsabile organizzativo Saverio MAZZA, il tesoriere  Gioacchino CUNTRÒ e il responsabile della Festa Roberto GENTILE che illustreranno il programma dell’edizione 2017.Venerdì 1 settembre è prevista la presenza del Presidente del Gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo On. Gianni PITTELLA che affronterà il tema dei populismi, mentre sabato 2 settembre sono in programma l’incontro con il Presidente nazionale dell’ANPI Carlo SMURAGLIA e la tavola rotonda sul Jobs Act alla quale interverranno i rappresentanti di CIGL, CISL e UIL.

Auto fuori strada, intera famiglia finisce all’ospedale

I quattro componenti di una famiglia sono finiti in ospedale ad Alessandria, a causa di un incidente sull’autostrada A21 Torino-Piacenza. Si tratta di due bambini e due adulti, non sono gravi. Erano a bordo di un’automobile  uscita di strada tra Felizzano e Alessandria Ovest, al chilometro 55, in viaggio verso l’Emilia. Il padre, che guidava, è rimasto illeso. Sono intervenuti gli operatori del servizio di soccorso 118 e i vigili del fuoco.

Motociclista in coma dopo lo scontro con auto

Grave incidente stradale ieri sera all’incrocio tra corso Trapani e via Frejus (dove spesso accadono incidenti analoghi) . Verso le 20  un’auto e una moto si sono scontrate violentemente e l’uomo alla guida della moto è stato portato all’ospedale Cto in codice rosso. E’ stato messo in coma farmacologico. Il conducente dell’auto è ferito in modo non grave e si trova all’ospedale Martini. Forse un rosso non rispettato la causa dello scontro.

Buffon: “Il Var non mi piace. Sembra di giocare a pallanuoto”

Gianluigi Buffon su Sky critica l’utilizzo che si sta facendo della tecnologia video per gli arbitri: “Il Var non mi piace, se ne sta facendo un uso spropositato e sbagliato. Parto dal presupposto che bisogna liberare gli arbitri dal mostro, per poter valutare la loro bravura è necessario che si prendano delle responsabilità, ma non vuol dire che ogni contatto è rigore. Se ne sta facendo un uso spropositato e sbagliato. Così sembra di giocare a pallanuoto, è qualcosa di molto brutto. Inizialmente si diceva che doveva essere usato solo per casi eclatanti e questo può essere l’uso giusto. Lo dico da portiere di una squadra che attacca e vince, tirandomi quindi la zappa sui piedi da solo. Così non è più calcio, diventa pallone da laboratorio: non conosciamo nemmeno il valore di un arbitro. Dobbiamo vivere con più umanità tutte le situazioni”.

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Massimiliano Allegri al termine di Genoa-Juventus (2-4) dice all’Ansa: “Il rigore per il Genoa? Fortunatamente alla fine i ragazzi sono stati bravi e hanno portato a casa la vittoria, ma sul Var bisogna soltanto portare un po’ di pazienza, serve un periodo di adattamento. Come noi dobbiamo lavorare per migliorare a giocare,  gli arbitri lavoreranno per migliorare l’applicazione del Var”.

 

 

Linea di confine. Spigolature di vita e storie torinesi

di Pier Franco Quaglieni

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Fioriere anti  terrorismo? – Soldati e la lapide del geometra – Sant’Anna di Valdieri – Zini Lamberti liberale risorgimentale – I treni Torino / Ponente ligure

 

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Fioriere anti  terrorismo?
Durante gli anni di piombo i punti sensibili di Torino vennero blindati con serietà .Uno dei pochi meriti delle amministrazioni Novelli, che coincisero anche con gli anni di piombo, e’ stata la capacità di reagire con una certa tempestività ‘ ai pericoli anche gli attentati-sempre a persone singole- non diminuirono sensibilmente. Il terrorismo oggi mira a stragi di massa. Mi sembra che gli attuali amministratori stiano un po’ esitando, lasciandoci considerare da osservazioni di carattere estetico. Le fioriere che si vedono passando non sono in grado di resistere ad un tir. Solo da venerdì appaiono dissuasori più convincenti. C’è chi obietta che non sono belli e che addirittura si dovrebbero dipingere per renderli più accettabili. I dissuasori devono essere molto consistenti perché va assicurata la sicurezza a chi passeggia nelle vie pedonali.Anche a tutela del commercio.

Una via  del passeggio come via Garibaldi,ad esempio, va blindata  non solo all’inizio e alla fine nell’asse piazza Castello / piazza Statuto. Le mezze misure non servono. Certamente va garantito l’accesso alle autoambulanze e ai vigili del fuoco, ma,  se e ‘ vero che siamo in guerra, bisogna procedere in modo coerente. Le mezze misure che vogliono salvare l’estetica ,si rivelano inefficaci e quindi inutili. Bisogna dare ai cittadini impauriti  luoghi sicuri.

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Soldati e la lapide del geometra

Questa piccola lapide e’ stata inaugurata a Tellaro dove lo scrittore e regista torinese visse dal 1960 al 1999 quando morì . Soldati amava la Liguria , definita “mezzaluna cristiana sul mare “‘, in particolare quell’ultimo,estremo lembo confinante con la Toscana.Soldati scrisse un libro dedicato alla Liguria definita “Regione Regina “. E’ incedibile che i due promotori del ricordo marmoreo che fa pensare più ad una targa cimiteriale che ad una lapide ,tra le migliaia di citazioni possibili di Soldati ne abbiano scelto una banalissima e non bella anche per l’italiano, che non rende giustizia al grande scrittore. E’ una frase che potrebbe dire un qualsiasi rag. Rossi o geom. Parodi. La lapide ai Murazzi di Po inaugurata nel 2011 dal Presidente del Consiglio comunale Castronovo ,ricorda in modo totalmente diverso Soldati che, quindicenne, non esito ‘ a gettarsi nelle acque del Po per salvare un amico, meritandosi la medaglia d’argento al valor civile.A Tellaro Mario fece tante cose significative,ma i promotori forse non lo sapevano.

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Sant’Anna di Valdieri

Sant’Anna di Valdieri è una storica stazione termale,una delle più importanti d’Europa ,molto legata alla dinastia sabauda che fin dal 1700 la scelse come luogo di vacanza. Anche l’austero Carlo Alberto ci andava,Vittorio Emnuale II la scelse come riserva di caccia.I sobri e borghesi Vittorio Emanuele III e la regina Elena trascorrevano le loro vacanze.Nel torrente Gesso pescava le trote la Regina , facendo inorridire la delicata principessa Mafalda che coglieva la sofferenza dei pesci catturati dell’amo. C’è lo storico,imponente Hotel Royal delle Terme ad oltre 1300 metri,un edificio imponente che consente di accedere alle cure termali.Si sta bene e la cucina e’ ottima.Peccato se si possa solo frequentare d’estate perché la strada, d’inverno, viene chiusa. E’ una strada assolutamente insufficiente che diventa impraticale con la neve e quindi viene resa inaccessibile.Un modo tutto piemontese e soprattutto cuneese di intendere il turismo.Peccato ,perché la struttura meriterebbe una valorizzazione per un tempo più lungo. I clienti,sicuramente, non mancherebbero.

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Zini Lamberti liberale risorgimentale 

Sulla guida telefonica appariva così : Zini Lamberti nob. Gaetano. Poteva sembrare un uomo legato ad un mondo passato,mentre la sua attività d’avvocato specializzato nel diritto amministrativo e di uomo politico dimostrano esattamente il contrario. Era nato nel 1907 e morì nel 1974. Ebbe una vita intensa ed appassionata. Nell’estate nel 1943 fu tra i fondatori del nuovo PLI a Torino a fianco di Marcello Soleri, Manlio Brosio, Bruno Villabruna. Tra i giovani liberali c’era anche Gian Vittorio Gabri e persino Gastone Cottino ,destinato a convertirsi al marxismo più intransigente.Nella Resistenza spiccarono le Divisioni Alpine Autonome di Martini Mauri. Con lui fu candidato all’assemblea costituente e divenne dal 1946 consigliere comunale di Torino,carica che ricoprì per diversi mandati,lasciando una traccia significativa nella storia della Sala Rossa che nessuno ha mai ricordato. Era stato deportato in Germania e fu presidente dell’ANEI,l’associazione degli ex internati che rivendicava il valore della prigionia in Germania di oltre 500 mila soldati che allora non veniva affatto considerato. Gli internati solo in tempi recenti vennero equiparati ai resistenti. Zini aveva scelto la prigionia come ufficiale che volle rimanere fedele al prestato giuramento. Era convintamente monarchico e al referendum si schierò per la Monarchia non solo per scelta sentimentale,ma per scelta risorgimentale . Ma nel 1955 fu risolutamente per la scissione radicale di Pannunzio,seguendo soprattutto l’amico Villabruna. Un monarchico- radicale fu quasi un ossimoro,anche se il giovane Pannella era stato monarchico. Ricordo che una volta nel 1966 intervenne alla presentazione di un libro di Falcone Lucifero ,ministro della Real Casa ,che raccoglieva i messaggi di Umberto II dall’esilio. In certi ambienti reazionari il suo intervento suscitò delle critiche incredibili. Zini aveva un’idea della Monarchia simile a quella di Lucifero che nella sua giovinezza era stato socialista al fianco di Matteotti. Dal 1966 si era anche occupato del Museo Nazionale del Risorgimento di Torino.

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I treni Torino / Ponente ligure

I collegamenti ferroviari tra Torino e Ponente Ligure lasciano sempre più a desiderare .Sono anni che i treni sono inadeguati e insufficienti a causa di una politica sbagliata di Trenitalia con la complicità dei due assessorati regionali ai trasporti di Liguria e Piemonte. L’assessore piemontese sembra del tutto inesistente,non solo per la tratta Torino – Ventimiglia. Ormai da tempo i collegamenti in prevalenza implicano il cambio a Savona,ma spesso il cambio non è calibrato secondo un minimo di razionalità : ci sono due treni che arrivano da Ventimiglia pochissimi minuti prima della coincidenza per Torino.Oppure ci sono treni che implicano un’attesa a Savona di un’ora. In ogni caso eventuali ritardi non implicano più da tempo che i treni ritardino la partenza per consentire ai viaggiatori in arrivo di prendere la coincidenza. Nel frattempo i prezzi dei biglietti sono aumentati , come anche i prezzi dell’autostrada. Spesso d’estate i treni sono strapieni,anche di vandali.Il capo treno che ormai viaggia solo non è in grado di garantire l’ordine. C’e ‘ sempre più gente che viaggia senza biglietto .

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LETTERE  scrivere a quaglieni@gmail.com

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Infermeria Italia

Caro Quaglieni, grazie per i due articoli sull’immigrazione e la sicurezza scritti con coraggio. L ‘Italia non può essere considerata il rifugio e l’infermeria dell’Africa.

Nunzio Carolei

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Vanno distinti i profughi che hanno diritto ad essere ospitati e i migranti per ragioni eoconomiche. Le identificazioni che fa il Papa non sono accettabili .Lo Stato deve ragionare in termini di compatibilità sociale ed economica e non di carità,come noto, virtù cristiana molto importante ,ma non necessariamente virtù civile.

pfq

 

Cartoline addio

Gentile professore, ho apprezzato il suo articolo sulle vacanze che ormai volgono al termine. Un’usanza e ‘ scomparsa: l’invio delle cartoline. In passato era un’esibizione l’invio da mete lontane. Oggi nessuno più manda cartoline.

                                                                                                                    Nina Cavallotti
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Le cartoline spesso non arrivavano,specie se spedite da paesi lontani. Oggi è prevalsa la privacy e la prudenza con il fisco sempre più in agguato. Il terrorismo ha fatto riscoprire mete caserecce che non meritano cartoline.Le racconto questo aneddoto di un mio amico che,divorziando dal moglie,aveva spedito una cartolina alla figlia da una località esotica e costosa. Si ritrovò la cartolina negli atti della causa di divorzio come prova che non diceva la verità ,quando sosteneva la difficoltà ad erogare un assegno adeguato alla moglie. Quel signore,da quanto so,smise di inviare cartoline.

pfq