L’ultimo libro di Michele Vietti, Università Bocconi Editore viene presentato a Torino, nell’ambito del Salone del libro, al Circolo della Stampa, in corso Stati Uniti 27
Intervengono con l’autore Vittorio Sgarbi, critico d’arte e scrittore, e Armando Spataro, Procuratore della Repubblica di Torino. Modera Annalisa Chirico de Il Foglio. Michele Vietti, professore di diritto commerciale all’Università degli studi Internazionali di Roma, Avvocato civilista, già Deputato per quattro legislature, Sottosegretario alla Giustiziae all’Economia, ha presieduto le Commissioni parlamentari di riforma del diritto societario e fallimentare. Nel 2010 è stato eletto Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, successivamente, tra il 2015 e il 2016, su incarico del Ministro della Giustizia Andrea Orlando ha presieduto la Commissione per la Riforma dell’ordinamento giudiziario. Nel suo ultimo libro parla della giustizia in una dimensione inedita: quella dell’organizzazione. Troppo spesso si dimentica che per rendere un servizio come quello giudiziario non bastano
buoni giuristi ma ci vuole un apparato capace di gestire la domanda dei cittadini con tempestività, prevedibilità ed efficacia. L’autore formula proposte innovative e coraggiose, fuori degli schemi ideologici e delle contrapposizioni, per conseguire questo risultato.“Ho affidato la guida della Commissione di studi che ho costituito nell’ambito del mio Ministero a un uomo delle istituzioni, Michele Vietti che, adottando un approccio corretto nei confronti della categoria dei magistrati, nonostante non ne faccia parte, ha messo in risalto la necessità di migliorare il servizio offerto ai cittadini eliminando quelle note criticità che nel tempo si sono sempre più radicate nella materia”(dalla prefazione del Ministro della Giustizia Andrea Orlando).
“Continuano ad essere numerosi i casi di cronaca che riguardano adolescenti giunti a gesti disperati dopo aver subito attacchi sui social network. Fortunatamente la politica si sta muovendo per regolare in qualche modo un ambito che potrebbe rivelarsi una trappola infernale per i più piccoli, spesso troppo sprovveduti e lasciati soli a navigare sul web. L’approvazione alla Camera del testo di legge che punta a contrastare il fenomeno, avvenuta il 17 maggio, è senza dubbio un segnale importante, si tratta della prima legge in Europa. Anche il Consiglio regionale ha lavorato in tal senso, presentando una proposta di legge che si affianca a quella parlamentare. Chi non comprende l’utilità e il senso di tali iniziative dimostra di non avere ben chiaro il ruolo e la responsabilità educativa che ognuno di noi, per la funzione che riveste, ha e deve assumersi. Con queste parole Mauro Laus, presidente del Consiglio regionale, è intervenuto al dibattito “Cyberbullismo: se lo conosci lo sconfiggi”, organizzato dal
Corecom Piemonte.
“Con un quadro normativo preciso – ha proseguito Alessandro De Cillis, presidente del Comitato regionale per le comunicazioni – oggi non possiamo più restare a guardare. Il bullo colpisce e si accanisce principalmente sulle persone più deboli. Il branco esclude, seleziona la vittima e la sacrifica. Ma attenzione il bullo è a sua volta fragile. Perché quelli forti sono coloro che hanno il coraggio di frapporsi tra il bullo e il più debole e sono spesso ragazzi in fase di crescita. È necessario quindi tornare a un sistema educativo diverso, che possa disporre di nuove competenze e che aiuti i giovani a comprendere che la legalità è un bene di tutti e che deve vincere sul desiderio di sopraffazione. In quest’ottica i genitori hanno il dovere di prendere consapevolezza che gli strumenti informatici, se non controllati, sono potenzialmente molto nocivi”.
Nel corso del dibattito, che ha affrontato con competenza tecnica ma anche con un linguaggio fruibile soprattutto dai numerosi giovani che hanno affollato l’Arena Piemonte, Antonio Martusciello, commissario AgCom ha sottolineato alcuni aspetti legati al cyberbullismo in termini di digital skills e privacy. In particolare ha poi evidenziato come “la recente approvazione della legge alla Camera sia in grado di coniugare un approccio preventivo e riparatorio ma sarebbe auspicabile un più spiccato coordinamento a livello europeo, in considerazione di un fenomeno che può superare i confini geografici dei singoli Stati. Occorre responsabilizzare maggiormente i giovani, soprattutto per quella che sarà la loro reputazione online. Virtuale e reale non possono essere declinati come ambiti distinti”.
a senatrice Elena Ferrara, prima firmataria della legge, ha ribadito che il progetto è partito proprio dal Piemonte, a Novara, dove è stato testimoniato il primo caso di cyberbullismo, segno che era necessario intervenire in maniera concreta. La legge, in particolare, mette in luce una doppia consapevolezza: non solo quella della vittima, che spesso non si rende conto di esserlo, ma anche quella di chi si rende responsabile di una condotta lesiva della dignità altrui.Ferrara ha poi sottolineato come la sofferenza non sia un concetto virtuale ma reale, rendendo necessaria un’alleanza comune per i nativi digitali che devono essere in grado di gestire adeguatamente, e con il giusto supporto, le relazioni “sociali”.Giuseppe Zuffanti, direttore tecnico della Polizia postale di Piemonte e Valle d’Aosta è intervenuto al confronto, con l’ausilio di alcune immagini che hanno raccontato al pubblico le dinamiche del cyber bullismo, le insidie nascoste nel web e quali strumenti, giovani e adulti, hanno a disposizione per contrastare il fenomeno.Marco Berry, noto conduttore televisivo particolarmente legato alle tematiche sui minori, ha coinvolto i giovani dell’Arena in un dialogo aperto, affrontando “sul campo” i disagi e le paure dei ragazzi, strappando sorrisi ma anche promesse, come quella di denunciare i bulli, nelle scuole, nello sport, nella vita sociale, perché “le parole fanno più male di un pugno in faccia” e combattere la violenza è un dovere di ciascuno di noi.In chiusura dell’incontro Marta Tarasco, studentessa dell’Istituto Velso Mucci di Bra (Cn) che ha partecipato al progetto dei Consigli comunali dei ragazzi – iniziativa promossa dal Consiglio regionale per conoscere e sperimentare i valori della partecipazione – ha portato la propria testimonianza sul fenomeno del cyberbullismo, incoraggiando i giovani a denunciare chi mette in atto soprusi e violenza, non solo fisica ma anche verbale.
dr- www.cr.piemonte.it
Non una trattativa, piuttosto un confronto delle idee e dei differenti punti di vista. Un po’ come diceva Italo Calvino: punti di vista che si potranno incontrare o restare distanti.

Ma “sicuramente il nostro punto di vista non cambierà”. E’ la linea del presidente del Salone del Libro, Massimo Bray, che alla kermesse torinese ha incontrato Federico Motta, il presidente dell’Aie (l’associazione degli editori artefice dello strappo milanese) che nelle prossime settimane dovrà nominare la nuova presidenza o confermare l’attuale. “I lettori ci dicono che per il Salone di Torino abbiamo fatto bene” ha spiegato Bray all’Ansa.
(foto: Claudio Benedetrto www.fotoegrafico.net)




“Cresce, in Piemonte, la qualità e l’efficacia degli interventi di mediazione familiare anche grazie ad una accresciuta solidità professionale dei professionisti coinvolti resa anche possibile grazie alla costituzione di un Tavolo di Coordinamento interprovinciale dei Mediatori Familiari e dei conduttori di Gruppi di Parola, coordinato dalla collega Laura Gaiotti. Se, da un lato, si registra grande attenzione sul piano etico, deontologico e metodologico, dall’altro la politica sembra essere del tutto assente: un semplice monitoraggio su siti web e portali istituzionali relativamente a notizie riguardanti la mediazione familiare mostra, infatti, questa assenza.” La denuncia arriva da Barbara Rosina, Presidente degli assistenti sociali del Piemonte nel corso del convegno “La mediazione familiare come investimento generativo di cura dei legami”, organizzato dalla Regione Piemonte – Direzione Coesione Sociale, in collaborazione con la F.I.A.Me.F., la Federazione Italiana delle Associazioni di Mediazione Familiare. “Va anche ricordato – dice ancora Rosina – che la Regione mentre predispone una apposita Delibera, la DGR 89-3827 del 4.08.2016, con le linee guida dei Centri per le famiglie, di fatto questi stessi Centri, in mancanza di finanziamenti, chiudono o vengono depotenziati”.
Crolla tetto di palazzina in via Romani
Un’ampia porzione della copertura in tegole di tetto di una palazzina di tre piani, ai piedi della collina di Torino, è caduta in strada, danneggiando le vetture parcheggiate in via Romani all’altezza del civico 4. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito. I vigili del fuoco hanno isolato l’area e stanno mettendo in sicurezza il cornicione dello stabile, mentre la polizia ha fatto evacuare la zona a scopo precauzionale. Alcuni condomini sostengono che l’amministratore non ha mai risposto alle loro segnalazioni sul tetto pericolante.
(foto: archivio)
Aree collinari, il ruolo delle associazioni fondiarie
Le associazioni fondiarie possono essere una valida alternativa all’abbandono delle aree collinari e montane ed al recupero di aree che altrimenti rimarrebbero incolte. In questa forma di associazionismo la Regione Piemonte crede, avendo recentemente approvato una legge a Palazzo Lascaris. All’argomento dedica un convegno l’Uncem regionale. L’appuntamento è venerdì 19 maggio a Settimo Vittone, nella sala del consiglio comunale alle ore 20.30. Intervengono il sindaco e presidente dell’Unione montana, Sabrina Noro, il presidente di Uncem Piemonte Lido Riba, e i dottori forestali Roberta Benetti e Paolo Piatti, autori del piano degli alpeggi dell’Unione montana.
Massimo Iaretti
Campagna LAV al Salone del Libro
GLI ANIMALI HANNO CAMBIATO IN MEGLIO LA TUA VITA, CON IL 5XMILLE ALLA LAV PUOI RICAMBIARLI: IL 19- 20 e 21 MAGGIO A TORINO DALLE 10.00 ALLE 20.00 AL SALONE DEL LIBRO LINGOTTO FIERE VIA NIZZA 280 PADIGLIONE 3 STAND P71
VIENI A SCOPRIRE COME CONTRIBUIRE AI NOSTRI PROGETTI E RACCONTACI COM’È #LAVITAINSIEME A LORO AIUTACI A FERMARE LE VIOLENZE SUGLI ANIMALI: BASTA UNA FIRMA NELLA TUA DICHIARAZIONE DEI REDDITI (CODICE FISCALE 80426840585). Un animale ha cambiato in meglio la tua vita. Tu puoi ricambiare migliorandone milioni, semplicemente destinando il 5XMille alla LAV: il 19- 20 e 21 MAGGIO al SALONE DEL LIBRO A TORINO LINGOTTO FIERE VIA NIZZA 280 PADIGLIONE 3 STAND P71 dalle 10.00 alle 20.00 sarà possibile incontrare i volontari LAV e scoprire come contribuire ai tanti progetti in favore degli animali destinando il tuo 5XMille. Al nostro tavolo LAV potrai inoltre partecipare al nuovo gioco interattivo: com’è #LAVitainsieme al tuo amico a 4 zampe? Vieni a raccontarcelo: insieme sarete fotografati nella nostra cornice gigante, potrai condividere la foto con tutti i tuoi amici e diventare nostro testimonial! Per te un simpatico e utile omaggio da parte di LAV. Da 40 anni LAV si prende cura degli animali, difendendoli nelle aule di tribunale e salvandoli da maltrattamenti, abbandono, ingiustizie. Su www.5xmille.lav.it trovi tutte le informazioni per contribuire alle nostre azioni in difesa degli animali. Con questa scelta, al momento della dichiarazione dei redditi, potrai infatti contribuire a: • garantire cure mediche, cibo e assistenza a tutti gli animali che abbiamo in custodia; • continuare a essere in prima linea nelle aule di giustizia per difendere i diritti di migliaia di animali. Sono circa 500 le azioni legali intraprese da LAV nei Tribunali di tutta Italia ogni anno, di cui 98 solo i procedimenti penali seguiti nel 2016; • sottrarre tantissime vite animali dall’incubo dei fucili: 14.700 marmotte, storni e volpi sono stati salvati dalla caccia solo nel 2016; • trovare una casa e una famiglia ai cani e gatti vittime di abbandono o di maltrattamento: 448 cani e 135 gatti sono stati affidati in famiglia solo nel 2016. Nello stesso anno abbiamo seguito e supportato 136 casi di recupero comportamentale grazie al nostro educatore cinofilo. Donare il 5xmille alla LAV e agli animali è veloce e semplicissimo: • nei moduli della dichiarazione dei redditi CUD, 730 e Modello Unico cerca la scheda “Scelta per la destinazione del 5 per mille dell’IRPEF”; • scegli il riquadro “Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale”; • inserisci la tua firma e il codice fiscale della LAV 80426840585. “Da 40 anni difendiamo gli animali e lottiamo contro ogni forma di sfruttamento, per un mondo dove ogni singolo animale abbia libertà, dignità, vita. – afferma la LAV – Con il vostro sostegno, grazie al 5xmille, potremo dare continuità a questo impegno e far avanzare i diritti degli animali attraverso i tanti risultati che abbiamo conseguito e che potremo conseguire, con la fiducia dei contribuenti: tra questi, anche il finanziamento di importanti progetti di ricerca che non utilizzano animali, come quelli ai quali la LAV ha dato il suo contributo presso i poli universitari di Genova, Pisa e Bologna, offrendo una speranza in più ai malati che attendono una cura e ai milioni di animali vittime della sperimentazione”.
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Sono tanti i progetti concreti per gli animali che potrai sostenere destinando il 5xmille alla LAV: vieni a scoprirli al nostro tavolo il 19- 20 e 21 MAGGIO a TORINO dalle 10.00 alle 20.00 in via Nizza 280 al SALONE DEL LIBRO LINGOTTO FIERE PADIGLIONE 3 STAND P71, ti aspettiamo
Intervista di Laura Goria
Immaginate di essere un aspirante scrittore cinquantenne frustrato al quale il destino ha regalato sembianze identiche a quelle di uno dei maggiori registi italiani; perché allora non tentare di sbarcare il lunario ed emergere dall’anonimato fingendo di “Essere Nanni Moretti”? L’ultimo esilarante romanzo di Giuseppe Culicchia, edito da Mondadori.
Protagonista Bruno Bruni, scrittore molto di nicchia con l’ambizione -mancata- di scrivere il Grande Romanzo Italiano capace di far man bassa dei premi letterari più prestigiosi delle patrie lettere. Diciamo che la realtà è tristemente diversa dai suoi sogni di gloria …e lui che si inventa? Semplicemente sfrutta la somiglianza avuta in sorte, si fa crescere la barba e si spaccia allegramente per il regista più schivo d’Italia. Di più non vi racconto…posso dire che c’è molto più del semplice scambio di identità… e vi consiglio di leggerlo.
Perché è una spassosissima ed intelligente storia che prende in giro lo star system letterario e questa becera contemporaneità in cui conta di più essere popolari che davvero talentuosi. E Culicchia che, dai tempi del primo strepitoso successo “Tutti giù per terra”, è cresciuto in bravura e ironia, senza mai montarsi la testa, tenendosi ben lontano dalla spocchia e dai vezzi di certo milieu letterario è perfetto per maneggiare l’argomento con la sua consolidata verve.
Come ti è venuta l’idea di questa storia?
«Per una serie di fattori. Anni fa mi venne rubata l’identità: qualcuno si era presentato ad una finanziaria chiedendo un prestito a mio nome. E dovetti dimostrare di essere me stesso e non quello che si era spacciato per me. La cosa è bizzarra, uno è abituato a pensare che al massimo gli rubino la macchina, e all’epoca mi aveva fatto molto riflettere. Tempo dopo, ho letto su un quotidiano inglese di un signore identico a Stanley Kubrick che si spacciava per il regista e sfruttando la somiglianza si faceva invitare a destra e a manca. Ovviamente approfittava del fatto risaputo che Kubrick non aveva vita sociale, era una sorta di monaco guerriero auto recluso nella sua magione, non prendeva mai l’aereo e addirittura si faceva costruire i set dei film a due passi da casa».
Perché proprio Nanni Moretti?
«Perché era l’unico regista italiano che avesse una vita appartata, non dico monacale come quella di Kubrick, ma di sicuro è impossibile trovarlo nelle gallerie fotografiche di Dagospia o nei settimanali di gossip».
L’hai conosciuto di persona?
«L’unica volta che l’ho incontrato era da Fiorio e quando gli ho chiesto se era proprio lui….mi ha risposto “No, non sono Nanni Moretti”».
Al di là del divertimento, è anche un acuto romanzo sull’arte di arrangiarsi nella vita ed una metafora dei tempi che corrono: di oggi cosa ti disturba di più?
«Da un lato che sia stata sistematicamente distrutta ogni parvenza di diritto al lavoro per i giovani.
30 anni fa sarebbe stato inconcepibile un mercato del lavoro che prevede questo precariato capillare e atroce, non permette di progettare un futuro e in cui tutti diventano lavoratori a cottimo. D’altro canto, mi disturba la grande rassegnazione di fondo di chi subisce questo stato di cose, come se ormai fosse scontato. Spero che prima o poi le cose cambino; anche perché nell’arco di qualche decennio verrà a mancare l’ultima generazione che ha potuto godere di una pensione almeno dignitosa. Chi oggi ha 20-30 anni si troverà a vivere la 3° età in condizioni difficilissime».
Poi c’è un altro piano di lettura, quello dell’odierna sete di protagonismo…
«E’ un altro segno dei nostri tempi. Il famoso quarto d’ora di celebrità preconizzato da Andy Warhol a fine anni 60 è diventato i 5 secondi di fama odierna quando fai un tweet o su facebook ottieni 10 o 1 milione di like. C’è un po’questa ossessione collettiva, scatenata, credo, soprattutto dal mezzo televisivo; l’improvvisa celebrità di persone che non hanno particolari meriti né talento».
Perché le pagine più cattive sono dedicate proprio a te?
«Perché mi sono messo in gioco ed ho voluto entrare nei panni di chi mi detesta. Si vorrebbe sempre piacere a tutti; ma è impossibile e forse sarebbe anche un po’ pericoloso. Preferisco suscitare amore e odio: il protagonista del libro è tra quelli che non mi sopportano» .
Quanto ti sei divertito con questo romanzo?
«Moltissimo… molto spesso ridevo scrivendolo».
Hai per caso avuto dei riscontri da Nanni Moretti?
«Su suggerimento dell’ufficio legale Mondadori, gli avevo mandato il manoscritto, perché di fatto stavo usando il suo nome ed era bene che lo leggesse prima. Dopo circa 9 mesi mi ha chiamato dicendo che stava lavorando a un copione e non aveva tempo di leggerlo e mi ha chiesto di riassumere la storia. Così gliel’ho raccontata al telefono: si è divertito all’idea …e in maniera molto generosa mi ha dato il suo ok. Di questo lo ringrazierò per sempre».
Il Distretto Rotaract 2031, composto da giovani tra 18 e 30 anni delle Province di Torino, Novara, Biella, Vercelli, Verbania ed Aosta, sarà presente al Salone del Libro con il progetto “Teddy Bear Hospital” in collaborazione con Shelterbox, un’associazione umanitaria internazionale partner del Rotary International, che in caso di catastrofe agisce installando tende attrezzate in grado di restituire riparo, calore e dignità alle popolazioni colpite da calamità in ogni parte del mondo
Il progetto “Teddy Bear Hospital”, nato più di dieci anni fa da un’idea congiunta delle associazioni europee ed internazionali di studenti di medicina, ed approvato quale uno dei Service nazionali rotaractiani dell’Anno Sociale 2016/2017, si propone come obiettivo quello di far familiarizzare i bambini sani con l’ambiente, il personale e gli strumenti usati in ambito ospedaliero in modo tale da prevenire l’ansia e lo stress medico-correlati. Paura e ansia interessano infatti molto spesso i bambini che devono interfacciarsi con il proprio pediatra o che devono affrontare l’esperienza ospedaliera, sia essa relativa ai soli esami diagnostici o ad un ricovero prolungato. Il carattere innovativo di tale progetto risiede nella sua caratterizzazione preventiva, poiché si rivolge a bambini sani con limitata (o nulla) esperienza di ospedalizzazione. In questa occasione i bambini possono giocare a “fare i dottori” prendendosi cura del pupazzo malato guidati dai soci Rotaract che li accompagnano lungo tutto il processo di diagnosi e terapia fino alla guarigione del pupazzo. Alla fine ai bambini verrà rilasciato il certificato di “sana e robusta costituzione” e verrà loro regalato il peluche. L’iniziativa è aperta a tutti i bambini di età compresa tra i 4 e i 9 anni ed è gratuita. L’appuntamento è per domenica 21 maggio dalle 9 alle 13 presso il Lingotto (area esterna del Padiglione 3)
PREMIO LUCIO BATTISTI, LA PRIMA SELEZIONE
Si è svolta venerdì 12 maggio, a Torino, presso il “Perbacco”, la prima delle due selezioni (la seconda è in programma venerdì 26 maggio) del “Premio Lucio Battisti” , importante rassegna canora nazionale, la cui organizzazione a livello piemontese è affidata alla Savastano Production. Presentati dall’attore Emilio Savastano, si sono sfidati a colpi di canzone quindici concorrenti. La qualificata giuria composta dal cantante Mario Gallo, dall’imprenditore Rocco Callipari, dall’art director dell’agenzia Savastano Production Ezio Gobbo e da una rappresentate del pubblico, ha selezionato sei concorrenti ammessi direttamente alla finale. Approdano alla finale del 9 giugno: Serena Stano (che ha cantato Amore Mio), Marina Costa (Simply the best), Marzia Bertucci (Ti sento), I Va’nima composti da Mattia e Ivan (Tre minuti), Jessica Rainutti (Amaro) e Rosalba Tufi (Mare d’inverno). Bravi anche gli altri concorrenti in gara che proprio il 26 maggio potranno nuovamente tentare l’accesso alla finale: Giovanna Pirrone (Gli uomini non cambiano), Mariagrazia Martorelli (Anche un uomo), Alessio Fidelio (I migliori anni), Franco Rosi (La bamba), Domenico Carrozzo (A te), Nicolò Giarrizzo (Save the last dance), Roberto De Michele (Alba), Valerio Pepe (Meraviglioso) e Alex Arias (Maluma). Appuntamento, quindi, venerdì 26 maggio, sempre presso il Perbacco, con la seconda selezione del “Premio Lucio Battisti”.

e all’Economia, ha presieduto le Commissioni parlamentari di riforma del diritto societario e fallimentare. Nel 2010 è stato eletto Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, successivamente, tra il 2015 e il 2016, su incarico del Ministro della Giustizia Andrea Orlando ha presieduto la Commissione per la Riforma dell’ordinamento giudiziario. Nel suo ultimo libro parla della giustizia in una dimensione inedita: quella dell’organizzazione. Troppo spesso si dimentica che per rendere un servizio come quello giudiziario non bastano
buoni giuristi ma ci vuole un apparato capace di gestire la domanda dei cittadini con tempestività, prevedibilità ed efficacia. L’autore formula proposte innovative e coraggiose, fuori degli schemi ideologici e delle contrapposizioni, per conseguire questo risultato.“Ho affidato la guida della Commissione di studi che ho costituito nell’ambito del mio Ministero a un uomo delle istituzioni, Michele Vietti che, adottando un approccio corretto nei confronti della categoria dei magistrati, nonostante non ne faccia parte, ha messo in risalto la necessità di migliorare il servizio offerto ai cittadini eliminando quelle note criticità che nel tempo si sono sempre più radicate nella materia”(dalla prefazione del Ministro della Giustizia Andrea Orlando).