Anche quest’anno la Biblioteca della Regione Piemonte “Umberto Eco” aderisce alla campagna nazionale Il maggio dei libri, sostenuta dal Ministero per i Beni e le attività culturali per sottolineare il valore sociale della lettura nella crescita personale, culturale e civile.
L’iniziativa, inserita nella programmazione di Salone off, cioè il Salone del libro diffuso, che consiste nel portare libri e autori fuori dai padiglioni fieristici del Lingotto anche dopo la chiusura del Salone del libro, ha preso il via lunedì 22 maggio da piazza Castello, a Torino.
A bordo di un tram storico, che ha attraversato i luoghi più suggestivi del centro cittadino, i passeggeri hanno potuto assistere alla lettura di brani di due volumi editi da piccoli editori piemontesi – “Funky Monkey” di Stefano Garzaro (Pietro Pintore editore) e “Per tutte le stagioni” di Caterina Vitagliani (Associazione Crearte) – letti dall’attrice Patrizia Papandrea.
Il maggio dei libri, che propone una corsa giornaliera della durata di un’ora, si conclude venerdì 26 maggio. La partenza e l’arrivo del tram sono previsti da piazza Castello lato Teatro Regio. Si parte alle 16.30 con ritorno alle 17.30. La partecipazione all’iniziativa è gratuita fino ad esaurimento dei posti disponibili sul tram.
ct- www.cr.piemonte.it
Un risultato da record: 165.746 biglietti staccati ,
che annuncia: “nel 2018 il Salone del Libro di Torino si svolgerà dal 10 al 14 maggio. E la rassegna si propone per gli anni a venire come laboratorio di democrazia e convivenza civile in Europa”, aggiunge. Poi un messaggio ai grandi gruppi editoriali che non sono venuti e hanno scelto Milano: “li aspettiamo davvero a braccia aperte”.
Levi, rammentando a tutti che “l’Olocausto è una pagina del libro dell’umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria”. E il simbolo più conosciuto di quanto accadde è la “fabbrica della morte” di Auschwitz, dove – soprattutto nel
Il 22 maggio ricorre la
un’ottica culturale di lungo termine”, ha affermato il presidente del Consiglio regionale del Piemonte.
L’ Università della Terza Età, nota anche come Unitre, è nata nel 1986 con volontà di rendere protagonista un’esperienza che valorizzasse la potenziale ricchezza del volontariato,
Mentre all’esterno i no tav lanciavano uova sulla polizia, nelle sale dell’ Unione industriale di Torino si discuteva della realizzazione della Torino-Lione
l primo progetto scientifico di Pet Therapy per pazienti con SLA nasce da un’idea di Mondovicino Outlet Village in collaborazione con la Fondazione Vialli e Mauro Onlus
Il problema del sovraindebitamento e delle conseguenze sociali da esso prodotte ha radici storiche risalenti, da individuarsi, già nell’antichità classica – spiega l’Avvocato Marco Porcari del Foro di Torino –
situazione in cui un soggetto, non fallibile – a titolo esemplificativo il piccolo imprenditore o l’imprenditore con modesto volume d’affari sotto le soglie ci cui all’art. 1delle della legge fallimentare sia esso o meno “consumatore” ha in carico troppi debiti rispetto alle sue possibilità di farvi fronte con il proprio patrimonio “prontamente liquidabile”, a cui si aggiunge l’impossibilità per lo stesso di ripagare, con costanza e regolarità, le eventuali rate all’uopo contratte. “Con la disciplina introdotta dalla legge n. 3 del 27 gennaio 2012 – spiega Marco Porcari – il legislatore ha affrontato la tematica delle situazioni di sovraindebitamento non soggette né assoggettabili a procedure concorsuali già vigenti (fallimento concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa, ecc.).

“Come sottolineato già dall’UNCEM e da molti comuni italiani, la previsione, inserita nel decreto legislativo 24 aprile 2017, numero 50, atta a vietare al detentore di cariche elettive comunali, qualsivoglia tipologia di incarico conferito da pubbliche amministrazioni della provincia o nell’area metropolitana di elezione, rappresenterebbe il configurarsi di una situazione insostenibile”.
occorre dimenticare, inoltre, come già esista una normativa puntuale e precisa sull’incompatibilità rispetto alle cariche elettive, per quelle fattispecie che potrebbero creare gravi conflitti di interesse o distorsioni del sistema. Soprattutto con riferimento ai comuni sotto i 10 mila e i 30 mila abitanti – continua il Presidente Marino – si tratta di realtà nelle quali la carica elettiva è esercitata per passione e per senso del bene pubblico e in cui l’indennità, quasi simbolica, non può permettere in alcun modo l’autosostentamento. Per tali motivi – conclude Marino – mi sono impegnato perché potesse essere presentato, al testo in esame alla Camera, un emendamento correttivo della situazione: è importante che il Parlamento sia consapevole della problematica e intervenga quanto prima per apportare i dovuti correttivi”.