Una cinquantina di camminatori provenienti da Pontecurone e dal Pavese, gruppo composto dall’Associazione Strada Facendo di Pontecurone, presieduta da Claudia Fiaccone e dal Gruppo Micologico Vogherese, con il presidente Alfredo Gatti, è stata domenica mattina, 30 aprile, al Sacro Monte di Crea, proclamato Patrimonio dell’Umanità, con gli altri sacri monti e percorsi devozionali piemontesi e lombardi, dall’Unesco. Ad attenderli c’erano il presidente dell’Unione dei comuni della Valcerrina, Fabio Olivero ed il consigliere delegato al turismo, Massimo Iaretti. E’ stato il primo incontro, informale, tra la realtà di Pontecurone, che ha dato i natali a San Luigi Orione e la Valcerrina, cui appartiene il Santuario mariano di Crea, meta delle camminate domenicali di un altro Santo piemontese, Giovanni Bosco, di cui don Orione fu, sia pure per un breve periodo, allievo a Torino. L’Unione della Valcerrina nelle settimane scorse ha inviato al Comune di Pontecurone una manifestazione di interesse ad approfondire i legami tra le due realtà, al fine di arrivare ad un percorso di valorizzazione turistica che colleghi le due realtà. “L’auspicio – ha detto Iaretti – è che voi siate per noi la porta del turismo dalla Lombardia e voi per noi dal Piemonte Occidentale, in particolare dalla Città Metropolitana di Torino, nell’ottica della valorizzazione dei percorsi di fede che la nostra Unione sta progettando ed attuando”. Il presidente Olivero ha, dal canto suo, anticipato agli amanti del trekking e del nordic walking, il progetto dei “Castelli bruciati” attraverso le bellezze incontaminate dei boschi della Valcerrina, che sta prendendo sempre più corpo. Il breve, ma intenso incontro, si è concluso con la consegna di alcune bottiglie di vino dei colli del Monferrato e di materiale illustrativo della Valcerrina e la tradizionale foto di gruppo davanti alla cappella Gonzaga, anche se la stessa reca lo stemma apposto dai Savoia dopo il passaggio del Monferrato in loro dominio. Nelle prossime settimane, inoltre l’Unione Valcerrina cercherà di rafforzare i propri legami, attraverso proposte concrete di collegamenti con Torino e l’area della Collina Torinese, sempre collegati ai percorsi devozionali che, comunque, sono solo uno degli assi portanti di valorizzazione di un territorio che, come sottolinea Massimo Iaretti, “deve saper guardare al capoluogo regionale ed alla sua fascia collinare e fluviale, di cui costituisce il naturale proseguimento, pur se la sua storia guarda anche in direzione di Casale Monferrato”
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