Da qui in poi non potrà, in effetti, che peggiorare. Quand’anche solo i tassi d’interesse raddoppiassero con l’inflazione, come tutti auspicano, il costo annuo del nostro debito pubblico salirebbe da 70 a 140 miliardi. Scacco (auto)matto da cui se ne uscirà, fra qualche anno o più in là ma non c’è altra prospettiva, purtroppo, solo col default (sperabilmente gestito) statale italiano, uno dei pochi Stati a non essere mai fallito prima. Brutta cosa, ovviamente, ma un haircut sullo stock del Debito pubblico (che riporterà sotto il 100% il rapporto Debito pubblico/Pil) del 30% non è da considerare la tragedia suprema, se si considera che immobili e Borsa quello e anche di più hanno già perso.
https://paoloturatitactica.wordpress.com/2017/03/03/prepararsi-allammaraggio/
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